Le lingue nell’ambito professionale finlandese. Episodio di ripasso.

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Descrizione

In questo episodio Heidi, ragazza finlandese membro dell’associazione Italiano Semplicemente, utilizza alcune espressioni imparate nelle prime lezioni del corso di ITALIANO PROFESSIONALE.

Trascrizione

Lingue nell’ambito professionale finlandese:

In Finlandia si è molto preoccupati. Tutti parlano del mio paese come uno dei più aperti e progressisti del mondo, ma su alcuni aspetti l’apparenza inganna. Ad esempio i ragazzi non studiano più le lingue. Scelgono piuttosto di studiare la matematica oppure le scienze naturali. Io però, avendo studiato diverse lingue, direi che dal punto di vista professionale sia la scelta giusta.
Infatti i finlandesi sembrano non avere abbastanza rispetto per le lingue straniere: è ritenuto sufficiente saper parlare inglese perché è la lingua universalmente riconosciuta come ufficiale nell’ambito professionale internazionale.
A me, dopo aver finito i miei studi, questa realtà è arrivata tra capo e collo. Ciò detto, questi ragazzi perdono un aspetto importante: quello di capire le culture straniere e le persone diverse da loro. Voglio spezzare una lancia a favore delle altre culture: secondo me un’altra cultura e in generale la diversità culturale si possono capire innanzitutto attraverso la lingua. Ed è qui la bellezza d’imparare le lingue straniere: riuscire a guardare il mondo da un punto di vista diverso dal proprio, e così avere la capacità di vedere la propria cultura e le proprie opinioni più ggettivamente. È esattamente questo il valore aggiuntivo che, alle imprese nazionali, portano con sé gli esperti delle lingue: una maggior capacità di capire diverse opinioni e di lavorare con gente diversa. Non voglio parlare semplicemente del vile denaro, ma le imprese non sembrano dare il giusto peso al valore della diversità, nonostante lo Stato stia pagando l’istruzione universitaria anche per chi decide di studiare le lingue: un enorme Buco nell’acqua dunque, soldi mandati all’aria se le imprese non sono sono interessate a sfruttare questo sforzo economico. Per chi non lo sapesse, in Finlandia l’istruzione è gratuita, ed anche quella universitaria è praticamente senza oneri per le famiglie: tanto di guadagnato sarebbe per le imprese sfruttare questo vantaggio.
Con questo discorso non voglio dire che studiando altre scienze, come la matematica ad esempio, non si impari nulla e non si allarghi la propria mente; dico che entrambe le discipline sono necessarie per imprese a caccia di successo. L’economia finlandese continua a basarsi sull’industria ma così non sarà per sempre. Essendo un piccolo paese, sarebbe importante guardare al futuro prima degli altri. Sarebbe importante dare il giusto valore alle esperienze internazionali, non solo dei giovani ma anche degli expat in ritorno in patria. In un piccolo paese tutti si conoscono e i professionisti privati della loro “anima” domestica perdono il loro valore; nello stesso tempo molti giovani finlandesi stanno trovando lavoro all’estero.
Se gli atteggiamenti non cambiano e non si riesce a capire l’antifona, la Finlandia arriverà alla resa dei conti e soffrirà di una grave fuga di cervelli. Peggio ancora, molti giovani che nei loro studi decidono di concentrarsi sulle lingue si troveranno abrancolare nel buio.

Grazie dell’ascolto.

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