Buone nuove ma con l’amaro in bocca dalla Germania – episodio di ripasso

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Trascrizione

Intruduziome di Giovanni

Ulrike: Buongiorno dalla Germania, io sono Ulrike, e oggi voglio raccontarvi un episodio accaduto in Germania, il mio paese, che ci deve far riflettere tutti, a presvindere dalla nazionalità.
Proprio ieri il guidatore di un tir è stato condannato da un tribunale della città di Brandenburgo a 2 anni e 6 mesi di reclusione per il reato di omicidio colposo di due pompieri volontari: una condanna da scontare obbligatoriamente in prigione.
Vi spiego meglio.
Provo a ricapitolarvi brevemente quello che è successo un anno fa sulla A2, non lontano dalla capitale tedesca. Ebbene, dopo uno scontro fra due macchine il guidatore di un furgone è rimasto incastrato nella sua cabina di guida.
Sul posto dell’incidente sono intervenuti, tra le altre forze di soccorso, anche quella di alcuni vigili del fuoco, vigili volontari che provenivano dal paese più vicino al luogo dell’incidente.


A quel punto un tir (quello di cui vi ho parlato prima) è arrivato a tutta velocità proprio al centro della scena del soccorso, tamponando prima una macchina della polizia, poi due altre macchine dei vigili del fuoco, delle quali una si è ribaltata schiacciando i due malaugurati pompieri, strappati dalla vita a solo 38 e 46 anni, che tra l’altro lasciano mogli e figli.
Il giudice si è convinto del fatto che la causa della tragedia sia stata un colpo di sonno del guidatore, cosa senz’altro evitabile perché – così il giudice nella spiegazione orale della sentenza – quando ci si accorge di un aumento della stanchezza si potrebbe *mettersi da parte* in tempo, cioè fare una pausa per evitare il peggio.
Le famiglie delle vittime però, oltre il lutto subito, correvano anche il rischio di *trovarsi in guai* economici perché la legge non prevedeva un risarcimento dei danni subiti durante una manovra di soccorso per i pompieri non professionisti. Quelli volontari appartenevano esattamente a questa categoria.
Ho detto prevedeva però, quindi ho parlato al passato, perché la tragedia in questione, per il suo scalpore, sei mesi dopo ha dato adito ad una modifica legislativa con effetto retroattivo che ha equiparato i pompieri volontari a quelli professionisti.
Colpo di scena dunque!
Erano molti anni in realtà che i vigili del fuoco volontari (quindi non professionisti) provavano a formulare delle richieste per la parificazione con le forze professionali.
Ebbene, come accade sovente, anche loro hanno dovuto prendere atto che solo una tragedia dolorosa come la morte dei loro due colleghi, poteva finalmente dare il l via libera ad un vero cambiamento. Va da sé che questo debba essere reputato da tutti un ennesimo amaro successo.

Conclusione di Giovanni

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