227 – LA RESA DEI CONTI

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Allora siamo finalmente arrivati alla resa dei conti.

In questo episodio parliamo proprio della resa dei conti.

Abbiamo visto rendersi conto, che è quasi come capire, comprendere, poi abbiamo visto rendere conto a qualcuno, simile a riportare dei risultati, giustificare il proprio operato.

C’è sempre il verbo rendere, ed anche nella resa dei conti c’è rendere, verbo che ha a che fare spesso con i risultati che si ottengono, con il rendimento, rendimento che spesso si chiama “resa“.

Se torniamo un attimo all’episodio precedente, quando parliamo di rendere conto a qualcuno, stiamo riportando un risultato a qualcuno, e la stessa cosa accade con la resa dei conti, che però indica un momento particolare.

Quando arriva il momento della resa dei conti, quello sarà il momento in cui chi ha sbagliato pagherà, sarà il momento in cui “si faranno i conti”, ovviamente in senso figurato, non parliamo di matematica, non parliamo di conti matematici o economici.

La resa dei conti è dunque un modo per indicare un momento, quello finale, conclusivo, in cui si darà un giudizio. È un momento che arriva affinché tutti possano dire ciò che hanno fatto ma quando si parla della resa dei conti lo si fa sempre con tono di minaccia, come ad avvisare, a stare attenti, perché in quel momento si vedrà finalmente che avevo ragione. Di solito si usa a questo scopo.

Sebbene l’espressione nasca dal linguaggio amministrativo, dove effettivamente i conti sono dei conti matematici, l’espressione si usa infatti sempre in modo figurato, spesso per indicare il momento in cui ci sarà la conferma del proprio punto di vista: quello sarà il momento in cui io avrò la mia rivalsa, la mia soddisfazione. Altre volte per indicare semplicemente il momento conclusivo quando le conseguenze delle proprie azioni passate daranno un risultato.

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Continuate ad inquinare, fatelo pure, ma non è lontano il momento della resa dei conti.

Speriamo sia il più tardi possibile, ma adesso ripassiamo qualche espressione già spiegata con l’aiuto di Bogusia.

Bogusia: La pandemia si divulga in men che non si dica. Sta mettendo in ginocchio l’Italia e tutto il mondo. Tanti di noi non riescono a tenere a bada le diverse emozioni. Sottoporsi e tenere fede a diversi regolamenti è diventato indispensabile, non c’è spazio per cincischiare. Dobbiamo rimanere a casa e armarci di pazienza. O così o pomi*. Non riesco a capacitarmi del fatto che ci siano ancora persone che se ne fregano, a scapito* di tutti noi; persone che cercano di sminuire la situazione dicendo: è solo un’influenza, che vuoi che sia!
Io invece sto a casa alla faccia loro! Come tutti gli altri, tra l’altro.
Balza agli occhi il coraggio degli italiani. Mi vorrei rivolgere a loro e dire che ogni due per tre i miei pensieri volano a voi. Tanti bacioni virtuali a tutti coloro che sui balconi cercano di darsi coraggio a vicenda, anche incoraggiando qualche dirimpettaio a smarcarsi dalla fifa blu.

Tanto di cappello, cari italiani. Forza! Tanti auguri e un ringraziamento particolare a chi combatte, in prima linea negli ospedali. Contenere il corona virus è ancora fattibile a patto che tutti si comportino in conformità con quanto stanno facendo gli italiani.

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

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