Il modus operandi (scarica audio)
Trascrizione

Il 9 settembre 1908 nasceva, in Piemonte, Cesare Pavese. Scrittore, poeta, traduttore: una delle voci più importanti della letteratura italiana del Novecento.
Perché è importante conoscerlo? Perché Pavese non è stato solo un autore di romanzi e poesie, ma anche un ponte tra la cultura americana e quella italiana.
Tradusse Melville, Faulkner, Dos Passos, e con i suoi testi – da La luna e i falò a Dialoghi con Leucò – ci ha lasciato pagine che raccontano i drammi esistenziali e la forza del mito nella vita quotidiana.
Ma qual era il suo modus operandi? Potrebbe essere interessante conoscerlo no?
Questa locuzione latina significa letteralmente “modo di operare”, cioè metodo, stile abituale di azione.
Il modus operandi di Pavese come scrittore si riconosce subito:
uno stile limpido, essenziale, senza eccessi;
l’intreccio costante fra la realtà contadina e il mito classico;
l’attenzione ai silenzi, all’introspezione, più che alle azioni rumorose.
Conoscere Pavese significa anche riconoscere il suo modus operandi: parliamo di modo di scrivere in questo caso, una combinazione di rigore linguistico e profondità psicologica che ha segnato un’epoca.
Naturalmente, modus operandi non si usa soltanto parlando di scrittori.
Per esempio:
In cucina: “Il modus operandi di mia nonna era semplice: pochi ingredienti, tanta pazienza e niente orologio.”
Nella cronaca: “La polizia ha riconosciuto il ladro dal suo modus operandi: sempre finestre forzate sul retro.”
Infatti in ambiente giudiziario, l’espressione si usa spesso a proposito dei comportamenti ricorrenti dei pregiudicati.
Nella vita quotidiana: “Il suo modus operandi al lavoro è fare prima una lista di compiti e poi procedere con ordine.”
È dunque anche un modo di lavorare, cioè l’insieme di quelle scelte e di quei comportamenti diretti sia a programmare che a svolgere una certa azione.
E se vogliamo usare sinonimi? Possiamo dire: metodo di lavoro, approccio, procedura, stile di azione, linea di condotta.
Modus operandi, però, resta più incisivo, soprattutto quando vogliamo sottolineare la ripetitività di un comportamento o la sua riconoscibilità.
Volete sapere il mio modus operandi nel comporre gli episodi di Italiano semplicemente?
Beh, quasi sempre scrivo gli episodi e poi li registro. Ma non finisce qui. Se volessi andare nel dettaglio, cerco espressioni simili o comunque modalità alterative per esprimere lo stesso concetto, sinonimi, contrari e poi è importante secondo me il tono da usare, e poi mi piace chiarire la frequenza d’uso e il contesto ogni volta.
Per questa espressione, ad esempio, bisogna dire che può comparire più facilmente in un linguaggio più formale o giornalistico, per indicare il modo normalamente usato nel fare qualcosa da una persona o anche un ministero o una struttura organizzativa.
Non potete pretendere che i più giovani usino questa espressione però. Un professore universitario di contro sì.
Se un ragazzo dicesse “il modus operandi del mio prof è noioso”, suonerebbe un po’ forzato o ironico. Loro preferiscono sinonimi più immediati: modo, stile, approccio..
Invece un professore della facoltò di giurisprudenza potrebbe dire che quando analizziamo una sentenza, dobbiamo osservare il modus operandi del giudice, cioè la logica argomentativa che lo ha portato alla decisione.
Un magistrato potrebbe invece dire che Il modus operandi delle organizzazioni terroristiche non si limita all’azione violenta: comprende anche la comunicazione e il reclutamento.
Vabbè, avete capito no? Pensate al vostro modus operandi al lavoro quindi. Penso che se ne aveste uno non dovreste vergognarvi, anzi!
Un modus operandi è un modo di agire con logica, che riflette una certa personalità e una esperienza che vi ha portato a crearne uno. ben venga dunque!
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