582 indicazioni stradali: tagliare, accorciare, allungare un percorso

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Indicazioni stradali lingua italiana

Trascrizione

Giovanni: oggi ci occupiamo di indicazioni stradali. Ci occupiamo del linguaggio che si utilizza in automobile quando si danno indicazioni stradali.

Dove bisogna andare? Dritto, a destra o a sinistra?

In particolare mi interessano le espressioni e i verbi adatti per indicare una strada da prendere, cioè una strada in cui andare, in cui voltare o girare.

Vai a destra, vai a sinistra, vai dritto sono sicuramente le indicazioni più diffuse in questo senso.

Che faccio adesso? Vado a destra? Oppure vado dritto?

No, vai a sinistra che si taglia.

Anziché usare il verbo andare possiamo anche, come visto prima, usare prendere:

Prendi questa strada a destra

Prendi la prima a sinistra

Dopo l’incrocio, prendi a sinistra, poi al semaforo prendi a destra.

Prendi l’autostrada dopo l’incrocio

Prendere una strada significa quindi andare in una strada, girare per quella strada, voltare in una certa direzione.

Si può indicare anche una destinazione:

All’incrocio prendi per Roma

Dopo il semaforo prendi per Napoli

Prendi la prima a destra e poi prendi per Roma

Sapete che a volte si usa anche un altro verbo: imboccare.

Questo verbo normalmente si usa con i bambini, quando si fa mangiare un bambino.

Imboccare è introdurre il cibo nella bocca di chi non sia in grado di portarvelo da sé, come un bambino.

Bisogna imboccarlo perché non sa ancora mangiare da solo

Nelle indicazioni stradali, imboccare si usa come “prendere”.

Significa quindi avviarsi e procedere in una certa direzione, immettersi in una strada.

Così come si porta il cibo nella bocca di un bambino, si può guidare un’automobile in una certa direzione:

Imbocca questa strada, è più veloce!

Prendi a destra, poi imbocca l’autostrada.

Stai attento perché tra un po’ dovrai imboccare l’uscita dell’autostrada

A volte questo verbo si usa anche in senso figurato, quando la strada di cui si parla è un comportamento, quando sembra che una persona abbia preso una strada giusta o sbagliata, intesa come una scelta, un percorso di vita:

Il ragazzo ha imboccato la strada giusta. Ha finalmente capito che bisogna prima studiare e poi pensare al piacere.

Tornando alle strade, imboccare si usa quando si prende una strada, quando ci si avvia in una direzione, mentre quando si vuole indicare l’uscita si può usare anche sboccare:

Io imbocco l’uscita come mi hai detto, ma dove sbocca questa strada?

Questa strada sbocca in una piazza.

Come dire che questa strada porta, conduce in una piazza. Andando per questa strada, alla fine si arriva in una piazza.

Andando in questa direzione si sbocca a piazza Navona

La manifestazione prima ha preso questa via di fronte a te, per poi sboccare in piazza del Popolo.

Un verbo questo che si usa anche per i corsi d’acqua:

Questo fiume sbocca nel mare tra 10 km.

Questi tre ruscelli sboccano tutti nello stesso fiume.

Si può usare anche il verbo confluire, certamente più corretto, ma meno usato nel linguaggio stradale. Si può anche dire:

Dove porta questa strada?

Dove va a finire questo fiume?

Interessante poi è quando ci sono più possibilità, e allora l’indicazione potrebbe includere il motivo per cui occorre o conviene prendere una direzione anziché un’altra.

Ad esempio:

Prendi a destra ché tagli di un paio di chilometri.

Vai a sinistra ché avanti c’è traffico. Si allunga un po’ ma così accorciamo di qualche minuto.

Andando a destra si taglia. Se invece vai dritto allunghi di parecchio. Non ti conviene.

Secondo il navigatore meglio prendere a destra, sennò si allunga.

Girando a sinistra si accorcia.

Dopo la rotatoria volta a destra, così tagliamo qualche minuto.

Sicuro che così si accorcia? A me pare che si allunghi andando a destra.

Visto? Siamo arrivati prima per aver tagliato il traffico sulla strada principale. Questa scorciatoia non la conosce nessuno! Si abbrevia di molto.

Una scorciatoia è una strada che ci permette di accorciare la lunghezza di un percorso.

Prendendo una scorciatoia, si accorcia, cioè si taglia. Tagliare è più informale ma molto utilizzato. Potete usare accorciare o tagliare senza problemi, anche se per “tagliare” è vero infatti che normalmente si usa un coltello o le forbici.

Accorciare è più adatto sicuramente, perché significa rendere più corto, cioè ridurre la lunghezza di qualunque cosa, quindi anche una distanza.

Si può accorciare un percorso, ma ovviamente possiamo accorciare anche un vestito, un discorso, i capelli, e anche… un episodio !

Anche abbreviare ha lo stesso significato di accorciare e tagliare. Attenti però perché è lo stesso verbo che si usa nel senso di troncare una parola usando un’abbreviazione, tipo dott. al posto di dottore. Questa è appunto una abbreviazione che non si usa per i percorsi.

Una scorciatoia, è bene dirlo, è diversa da una deviazione.

Deviazione viene da deviare, cioè “uscire dalla via”, cioè modificare la propria direzione, uscire dalla via principale. Così facendo si fa o si prende una deviazione, che non è stata prevista ma permette ugualmente di raggiungere l’obiettivo finale.

Di solito la deviazione si prende quando c’è un incidente sulla strada principale, o più traffico del solito, o c’è un cambiamento di programma e ad esempio bisogna accompagnare una persona in un luogo che non si trova sul percorso precedente. Con la deviazione di solito si allunga rispetto alla scorciatoia, con la quale si abbrevia sempre il percorso.

Allora la finiamo qua? Non prima di un bel ripasso. Ascoltiamo:

Ripasso degli episodi precedenti a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

Irina: avete visto le olimpiadi di Tokyo? Ieri l’Italia ha vinto ben due medaglie d’oro!!

Harjit: gli italiani in questo 2021 stanno facendo un figurone ! Anche i più addetti ai lavori sono abbastanza meravigliati.

Mariana: c’è anche chi rosica abbastanza per questi successi degli azzurri, soprattutto per la vittoria ai 100 metri di Jacobs che ha dato il benservito a chi si meraviglia del suo successo.

Anthony e Mary: un giornalista se ne è uscito con “un progresso difficile da spiegare”, alludendo al doping, probabilmente.

André: una svolta notevole quella di Jacobs. È diventato qualcuno all’improvviso e qualcun altro non l’ha digerito. Se ne dovranno fare una ragione!

475 Il verbo andare: ci va, va detto, va fatto

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Oggi parliamo del verbo andare, che ha un uso particolare che voglio spiegarvi. Iniziamo da “ci va“.

Vedremo insieme come “ci va” possa avere 4 diversi utilizzi: avere voglia,  andare in un luogo, c’entra, bisogna mettere. 

Per questo motivo il senso di “ci va” non è facile da capire per un non madrelingua.

Il senso cambia anche a seconda del senso da dare alla particella “ci”. “Va” come sapete è la terza persona singolare del verbo andare.

Aver voglia

Vediamo il primo modo di usare “ci va”: esprime il senso di  aver voglia.

A me va di andare al cinema stasera. A te va? Ti va di andare al cinema?

Se anche a te va, posso dire che a noi va di andare al cinema.

I miei amici potrebbero rispondere:

A noi invece non va

Oppure:

A noi non ci va

Non ci va perché…

In questo caso il “ci” si riferisce a noi. Inoltre a volte (quando c’è anche “noi”) potrei anche togliere “ci” e il senso non cambia.

A noi non va

Cioè: noi non abbiamo voglia di andare al cinema. Uso “ci” per indicare noi.

Mi va (a me)

Ti va (a te)

Gli va (a lui)

Le va (a lei)

Ci va (a noi)

Vi va (a voi)

Gli va (a loro)

Andare in un luogo

Un secondo significato di “ci va” è invece quando “ci” si riferisce ad un luogo:

Io vado in città. Tu vai mai in città?

No, non ci vado mai.

E Giovanni? Giovanni ci va mai?

Quindi “ci” indica la città in questo caso.

Ci va Giovanni in città?

Si, ci va.

Io ci vado

Tu ci vai

Lui ci va

Noi ci andiamo

Voi ci andate

Loro ci vanno.

Il “ci” indica sempre lo stesso luogo. Stavolta non cambia mai perché indica un luogo e non noi.

Vediamo un terzo e un quarto modo di usare ci va.

C’entra

Nel terzo modo significa c’entra (entra dentro, oppure c’è spazio, ci passa), nel quarto modo significa bisogna mettere

Es:

Ci va un elefante nella tua macchina?

Sicuramente non ci va, a meno che non sia molto piccolo.

Stavolta “ci va” significa “c’entra”, cioè “Entra dentro”, “c’è spazio” , e si usa quando si parla di spazio.

Ci vanno 10 persone nella tua auto?

No, non ci va un elefante e non ci vanno neanche 10 persone.

Necessità, bisogno, dovere

Vediamo adesso il senso di necessità, bisogno, dovere.

Sulla pasta ci va il parmigiano?

Risposta: dipende. Se è una pasta col pesce non ci va. Altrimenti, molto spesso ci va.

Ecco, questa volta “ci” si riferisce alla pasta: insieme o sopra la pasta.

Insieme alla pasta ci va il parmigiano.

“Ci va” significa che il parmigiano è adatto, è appropriato, significa che ci sta bene insieme. Potrei anche dire, in questo caso, anche che “ci va” implica un dovere.

Sulla pasta bisogna mettere il parmigiano.

Posso anche dire infatti:

Sulla pasta ci va messo il parmigiano.

Il senso è lo stesso: devi mettere il parmigiano sulla pasta.

Ma se dico “ci va”, io non mi sto rivolgendo a te e a nessuno in particolare.

Parlo in generale invece.
Sto dicendo che bisogna mettere il parmigiano sulla pasta.

Quindi il verbo andare in questo caso esprime qualcosa di necessario, qualcosa che bisogna fare, quindi è legato al dovere, ma in modo impersonale.

Mi spiego meglio.
La particella “ci” in questo caso indica un oggetto: la pasta.

Ma la particella “ci” non è obbligatoria ai fini di esprimere la necessità, o il senso del dovere. È sufficiente il verbo andare che sostituisce il verbo dovere:

Sulla pasta ci va il Parmigiano

Sulla pasta va il Parmigiano? Sì!

Sulla pasta ci va messo il parmigiano? Sì

Sulla pasta va messo il ketchup? No!!!

Sulla pasta si deve mettere il parmigiano.

Sulla pasta va messo il parmigiano.

Queste sono tutte frasi equivalenti. Uso andare o dovere.

In questo modo si possono fare tantissimi esempi, ogni volta esprimendo un bisogno, una necessità, qualcosa da fare usando il verbo andare.

Il verbo andare quindi, qui volevo arrivare, si può usare anche in questo modo, non solo nel senso di insieme, sopra (questo significato si riferiva al verbo mettere) ma con qualsiasi altro verbo che segue. La maggior parte dei verbi non richiedono la particella “ci”, ma rimane il senso del dovere o del bisogno.

Questo lavoro va fatto entro stasera (deve essere fatto entro stasera, si deve fare entro stasera, bisogna farlo entro stasera, è necessario farlo entro stasera)

Va detto che sulla pasta con i funghi porcini non a tutti piace mettere il parmigiano (bisogna dire che… )

Questo latte va bevuto entro una settimana (bisogna berlo, è necessario berlo, si deve bere)

Va presa una decisione subito. (si deve prendere, bisogna prendere, è necessario prendere)

Questi ragazzi vanno puniti per ciò che hanno fatto (devono essere puniti, si devono punire, è necessario siano punili)

Notate cosa abbiamo fatto?

Si usa sempre il participio passato per esprimere questo dovere impersonale, o meglio questa necessità, questo bisogno:

Questo libro va assolutamente letto (si deve leggere, deve essere letto)

Le leggi vanno rispettate (si devono rispettare, devono essere rispettate)

Tutti questi documenti vanno firmati (devono essere firmati, si devono firmare)

Posso anche cambiare tempo:

Questo documento andava firmato ieri (doveva essere firmato ieri, si doveva firmare ieri) Come mai non è stato fatto?

Sulla pasta (ci) andava (messo) il parmigiano, non il ketchup.

Questo lavoro andrebbe fatto (dovrebbe essere fatto, si dovrebbe fare) entro oggi, ma possiamo fare un’eccezione

Un ultimo esempio: gli episodi di italiano semplicemente vanno ascoltati oltre che letti.
Va aggiunto che per poterli ascoltare tutti, bisogna essere membri dell’associazione Italiano Semplicemente.
Questo va detto.

Irina: giusto, ma tutti possono scaricare gli episodi audio, previa registrazione come membro dell’associazione.

Lejla: se ancora non l’hai fatto, puoi ovviare facilmente facendolo ora.

Mariana: vai a capire come mai non ci avevi pensato prima, vero?

Ulrike: Non aver paura, avrai il supporto da parte di tutti i membri, e potrai anche tu dare il tuo apporto ai prossimi episodi con la tua voce.

Anthony: noi abbiamo fatto molto progressi, e nel giro di qualche mese, se tanto mi dà tanto, potrai farne anche tu.

Il verbo ANDARE nelle espressioni idiomatiche italiane

Audio

Descrizione

Si tratta del file audio del video chat dei membri dell’associazione in cui abbiamo spiegato il verbo ANDARE nelle espressioni idiomatiche che lo utilizzano.

  • – andare a farsi friggere
  • – andare in malora
  • – andare in rovina
  • – andare a monte
  • – è andata!
  • – e andiamo!!
  • – andare per i trenta
  • – andarci di mezzo
  • – andare pazzo per
  • – andare sul sicuro
  • – ne va di…
  • – va fatto
  • – Andare in vigore
  • – andare a ruba
  • – andare sul sicuro
  • – va da sé
  • – vai a quel paese
  • – andare a gonfie vele
  • – andarci piano

video chat 23 giugno italiano semplicemente
La video chat dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente