Accadde il 29 ottobre 1922: bonario e bonariamente

Bonario e bonariamente (scarica audio)

Trascrizione

Era il 29 ottobre 1922. Quel giorno, l’Italia si trovò a una svolta storica: per molti era ormai certo che stava per iniziare ufficialmente l’Era fascista, il cui inizio ufficiale avverrà due giorni dopo, il 31 ottobre 1912, quando Benito Mussolini giurò come capo del governo. Altro che notte di Halloween!

Era esattamente l’indomani dell’inizio della marcia su Roma. Ne abbiamo parlato proprio ieri.

Un cambiamento che, per molti, arrivò come un fulmine a ciel sereno; per altri, come l’esito naturale di un lungo processo politico. Ma della portata della marcia su Roma e delle sue tragiche conseguenze se ne ebbe contezza solo qualche anno più tardi, in realtà.

Tra i corridoi di qualche ministero, potete, se volete, immaginare un funzionario che, con tono bonario, cercava di spiegare la novità ai colleghi:

D’ora in poi, signori, dovremo contare gli anni in modo diverso. Questo non è più l’anno 1922 ma siamo nell’anno I. Non preoccupatevi: non cambia la paga, solo la data!

Ecco, bonario è proprio questo: un atteggiamento mite, affabile, benevolo.

Attenzione perché non si usa normalmente “essere una persona bonaria”, ma parliamo del suo atteggiamento, del modo di fare di una persona. Può capitare comunque di dire che una persona è un tipo bonario o una tipa bonaria.

Una persona che fa qualcosa in modo bonario non si arrabbia facilmente, e se deve rimproverare qualcuno, lo fa con dolcezza, anche magari con un sorriso sulle labbra. Questa persona è pronta a considerare gli errori altrui con umanità e comprensione. Si usa proprio in queste occasioni l’aggettivo bonario, cioè nel descrivere il comportamento di una persona di fronte all’errore di un’altra.

Lo stesso funzionario di cui sopra, forse, rispondeva anche bonariamente a chi protestava:

Capisco, capisco, non è semplice… ma vedrete che ci farete l’abitudine alla nuova data, altrimenti dovrete abituarvi anche all’olio di ricino… O così o pomì, insomma, non si poteva scegliere diversamente.

Bonariamente” è dunque l’avverbio. Possiamo dire “in modo bonario”, oppure “bonariamente”.

Se vogliamo, possiamo anche dire, a seconda della qualità che emerge maggiormente: con pazienza, con indulgenza, senza durezza.

Si può dire, per esempio:

Il professore mi ha corretto bonariamente.

Cioè senza rabbia, anzi, con spirito costruttivo.

Mia nonna, con tono bonario, mi ricordava di mettere il cappotto d’inverno.

Spesso l’atteggiamento bonario riesce dove la severità fallisce: perché disarma, avvicina. Sicuramente crea fiducia.

Dunque ricordiamolo:
Comportarsi in modo bonario non significa essere deboli, ma semplicemente forti nella calma, e agire bonariamente vuol dire far prevalere la comprensione sulla rigidità.

Sapete che esiste anche l’avviso bonario?

Questo però non preannuncia nulla di buono!

L’avviso bonario è infatti una comunicazione “gentile” del Fisco che invita il contribuente, cioè il cittadino italiano, a sanare errori senza sanzioni pesanti: un modo bonario, potremmo dire, di risolvere il problema.

È chiamato “bonario” proprio perché è un invito gentile nel senso che serve a dare la possibilità di rimediare spontaneamente prima che venga emesso un atto di accertamento vero e proprio, che comporterebbe sanzioni ben più pesanti.