La bandiera (scarica audio)
– Indice episodi del linguaggio del calcio

Giovanni: benvenuti nella rubrica di Italiano semplicemente dedicata al mondo del calcio.
Oggi parliamo della bandiera.
Tutti probabilmente conoscete la bandiera dell’Italia, che è di colore bianco rosso verde. Ogni squadra, nazionale o di club, ha una propria bandiera.
Ma poche squadre hanno un altro tipo di bandiera.
Parliamo di un calciatore simbolo di quella squadra: un “calciatore bandiera” .
Una calciatore bandiera, o semplicemente una bandiera, nel mondo del calcio è un calciatore che rappresenta simbolicamente l’identità di una squadra. Può essere il portiere, un difensore, un centrocampista o un attaccante.
Non solo nel calcio, tra l’altro, esistono le bandiere, ma in generale nello sport.
Generalmente si tratta di un atleta di grande carisma e personalità, che si distingue per il suo attaccamento al club e per la dedizione alla maglia.
Per attaccamento s’intende l’amore per la squadra e per la città. La dedizione invece rappresenta l’impegno continuo nel sostenere un obiettivo, e in questo caso quindi l’impegno nel sostenere la squadra, il dedicarsi completamente alla squadra.
In questo contesto, un calciatore può essere definito una bandiera quando ha giocato per molti anni nella stessa squadra, mostrando continuità e fedeltà.
Esistono diverse bandiere in ogni squadra di calcio, e talvolta più giocatori sono considerati bandiere della stessa squadra, ognuno per ragioni diverse.
Un esempio è l’FC Barcelona, che ha avuto al suo interno diverse bandiere, come Puyol, Iniesta o Xavi.
Altri esempi famosi di bandiere nel calcio, tra le tante, sono:
– Paolo Maldini del Milan
– Francesco Totti della Roma
– Steven Gerrard del Liverpool
– Ryan Giggs del Manchester United
– Lionel Messi del Barcellona
Perché un atleta di questo tipo si chiama proprio bandiera? Perché questo nome?
Perché in qualche modo rappresenta la squadra, ne è il simbolo, proprio come la bandiera che sventola è che riporta i colori e il simbolo della squadra.
Anche al di fuori dello sport comunque si usa il termine bandiera per indicare simbolicamente qualcosa.
Esiste infatti l’espressione “fare una bandiera” di qualcosa, oppure fare di qualcosa una bandiera.
Significa mostrare un grande attaccamento ad una causa, un’idea, un’istituzione, facendone il proprio simbolo o, appunto, la propria bandiera.
Quindi se da una parte un calciatore che ha giocato per molti anni nella stessa squadra diventa una “bandiera” del club, dall’altra si può dire che un tifoso che segue la propria squadra del cuore, ovunque essa giochi, fa della squadra stessa la propria “bandiera”.
È la squadra che diventa la bandiera del tifoso, perché la squadra lo rappresenta.
Fuori dello sport posso dire che un uomo politico ha fatto della lotta alle discriminazioni la propria bandiera.
Significa che questa persona si è impegnata fortemente nella lotta contro le discriminazioni, facendone il proprio simbolo di lotta. Ha mostrato dedizione e attaccamento a questa causa.
Un’azienda ha fatto una bandiera dell’ecosostenibilità, oppure ha fatto dell’ecosostenibilità una (sua) bandiera, o la propria bandiera.
Si può dire in modi diversi.
Significa che l’azienda si è impegnata a ridurre l’impatto ambientale delle sue attività, facendo dell’ecosostenibilità un valore cardine della sua strategia.
Se una persona “Ha fatto una bandiera della giustizia sociale”: significa che una persona si è battuta con grande passione per un mondo più giusto e solidale, facendo della giustizia sociale il proprio punto di riferimento, la propria bandiera, il proprio simbolo.
Ognuno di noi potrebbe avere una propria bandiera o fare di questa cosa la propria bandiera.
Io ho fatto della coerenza la mia bandiera.
Mia madre ha fatto dell’onestà la sua bandiera.
Se faccio di qualcosa la mia bandiera, parlo di qualcosa che mi caratterizza, che mi identifica, ma di cui vado anche orgoglioso.
Essere orgogliosi di qualcosa, o andare orgogliosi di qualcosa (si può dire in entrambi i modi) è molto importante, altrimenti non è possibile parlare di “bandiera”, a meno che non si stia parlando male di qualcuno, tipo:
I miei avversari hanno fatto della disonestà la loro bandiera.
Apriamo una breve parentesi grammaticale (sapete bene che italiano semplicemente non ha fatto della grammatica la propria bandiera): avrete notato sicuramente questo uso particolare della preposizione di:
Fare di qualcosa la propria bandiera
“Fare di qualcosa” ha il senso di trasformare qualcosa in qualcos’altro, o usare qualcosa in qualche modo, farne un uso specifico. Pensate alla frase:
Che ne hai fatto del mio regalo di compleanno?
Cosa ne farai del libro che ti ho regalato?
Cioè: che ne farai? Che uso ne farai? Lo leggerai, lo metterai in una libreria, lo regalerai o lo butterai via?
Notiamo anche l’espressione:
Fare di tutta l’erba un fascio
A parte il senso figurato di questa espressione, ha esattamente la stessa costruzione di:
Fare di un ideale la propria bandiera
Fare di un calciatore la bandiera di una squadra
Fare di una squadra la bandiera dei tifosi
Chiaramente il verbo “fare” trasmette il senso di un’azione, quindi c’è sempre qualcuno che la compie:
Fai di me ciò che vuoi!
Quindi ciò che segue a “di” è ciò che viene trasformato o adottato o utilizzato.
Un ultimo esempio per chiudere la parentesi su questo episodio:
La squadra della Roma ha fatto polpette del suo avversario
Cosa è stato “trasformato” in polpette? L’avversario della Roma.
Cosa ne ha fatto la Roma del suo avversario? Ne ha fatto polpette!
Quest’ultimo esempio è un’espressione che si usa talvolta nello sport: fare polpette di un avversario significa distruggerlo, batterlo senza alcuno sforzo. L’avversario che si trasforma o si rappresenta come una “polpetta” per essere mangiato in un solo boccone!
Con questo è tutto per oggi. Fate di questo episodio ciò che volete.
Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente dedicato al linguaggio del calcio.
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