299 – Uso del futuro per fare ipotesi

Audio

Il futuro per fare ipotesi

Trascrizione

Emanuele: benvenuti in questo nuovo episodio della rubrica “due minuti con Italiano Semplicemente”, per migliorare il proprio italiano gradualmente, ogni giorno.

Giovanni: Quale sarà l’oggetto di questo episodio n. 299? Si tratta di un uso particolare del futuro.

Normalmente il futuro si utilizza per eventi che devono ancora accadere, altrimenti che futuro sarebbe?

Ebbene, in realtà il futuro, nella lingua parlata prevalentemente, si usa anche per esprimere eventi passati.

Emma: Passati? Sicuro Giovanni? Non ti sta dando di volta il cervello?

Giovanni: Sì, sì, sicuro, e lo fanno tutti gli italiani.

Lo posso fare quando non sono sicuro di qualcosa che potrebbe essere accaduto, e faccio delle ipotesi che credo siano plausibili.

Ad esempio.

Se un giorno non dovesse andare online un episodio di questa rubrica, qualcuno potrebbe dire:

Come mai Giovanni oggi non ha ancora pubblicato episodi? Si sarà dimenticato?

Come dire: si è dimenticato secondo voi? – Forse si è dimenticato.

Hartmut: Questa non è una ipotesi peregrina.

Giovanni: Potreste anche dire:

O forse avrà avuto da fare? (Forse ha avuto da fare)

O magari avrà avuto problemi con Internet.

Rauno: Sarà in qualche luogo remoto?

Sofie: Vedrai che si fa vivo entro stasera. Bisogna armarsi di pazienza.

Giovanni: vedo che siete in vena di ripasso oggi. Si potrebbe aggiungere:

Sarà il caso di chiamarlo? Che ne dici? Oppure a quest’ora starà dormendo?

Comunque, io rispondo dicendo:

Dimenticato? Mi sono dimenticato? Non direte sul serio! Spero starete scherzando!

Ecco, in questi ultimi casi è stato usato il futuro non per spiegare il passato, come prima, non per fare un’ipotesi sul passato, ma per proporre una soluzione (sarà il caso di chiamarlo?), per fare cioè un’ipotesi sul futuro (starà dormendo adesso?) o di spiegazione a posteriori (Spero starete scherzando!). Una alternativa al congiuntivo quindi.

Spero tu stia scherzando!

Spero starai scherzando!

Quindi utilizzo il futuro anche per qualcosa che riguarda il futuro, ma in modo diverso da come avviene normalmente. Anche le mie risposta: “Non direte sul serio!”, “non starete scherzando!”, o anche altre, topo: “Mica starai scherzando!” è un’ipotesi sul futuro che però mi auguro non sia vera.

“Sarà il caso di chiamarlo” è invece come dire: “che ne dici, lo chiamiamo?” E’ una proposta, un’ipotesi anche questa.

Si può usare anche in questo modo il futuro, se non sono sicuro di qualcosa da fare.

Dove sarà Giovanni? (uso normale del futuro). Non so, sarà andato al mare? (ipotesi futura). Magari starà a divertirsi da qualche parte (ipotesi futura). Oppure sarà andato in vacanza! (ipotesi sul passato).

Ma secondo voi sarà il momento di finire questo episodio?

Immagino vi sarete stancati!

Lejla: No, ma ci dovrà essere un motivo per cui hai dato a questa rubrica questo nome? Vai a capire!

– – –

L’inizio e/o la fine, o le frasi intermedie di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

210 – IL CONDIZIONALE NEL PASSATO – 2 minuti con Italiano semplicemente

Audio

Video

Trascrizione

Giovanni: episodio n. 210.

Sapete che c’è un modo particolare per usare il condizionale. Non nel modo classico, del tipo:

Se avessi fame, mangerei

Questo “mangerei” è il classico condizionale, e non è un evento certo, infatti si chiama condizionale perché si deve verificare una condizione.
In questo caso la condizione è aver fame.
Ma quando si racconta qualcosa accaduto nel passato, che quindi è già accaduto, posso usare il condizionale in un’occasione particolare: quando parlo del futuro, ma quando questo futuro è già passato.
In questi casi, a volte si usa per esprimere un evento dubbio, ma non sempre.
Ad esempio:

Il ragazzo, dopo essere stato a casa, sarebbe uscito un’ora più tardi.

Parlo del passato quindi, e anche del futuro (è uscito un’ora più tardi) e c’è del dubbio in questa frase. Non c’è nessuna condizione però. Solo dubbio. Non sono sicuro che il ragazzo sia veramente uscito.
Lo stesso se dico:

Sono arrivato molto tardi e ho perso l’aereo, che sarebbe anche partito qualche minuto in ritardo.

Anche qui: futuro nel passato e nessuna condizione. Però ancora dubbio. Mi hanno detto, mi è stato riferito che l’aereo è partito in ritardo.
Ma ascoltate questa frase:

Il film racconta delle vicende di uno scrittore nel 1920, scrittore che poi sarebbe morto qualche anno più tardi.

Oppure:

Mio nonno, che si sarebbe sposato solo qualche anno più tardi, a quel tempo, quando aveva 20 anni, era un grande appassionato di donne.

Questi due esempi hanno tre caratteristiche in comune.
La prima è che si tratta di eventi già trascorsi.
La seconda è che si parla anche di futuro nel passato ma adesso è già accaduto. Era futuro prima, nel passato. Ora non lo è più.
La terza, importantissima, è che quando si usa il condizionale lo si fa perché l’informazione aggiuntiva è di secondo piano, cioè non è di primaria importanza nella frase, ma serve solo a definire meglio il contesto. Insomma, è una frase che aiuta solo a capire qualcosa in più.
Notare bene che non c’è nessun dubbio o condizione: mio nonno si è veramente sposato qualche anno più tardi rispetto a quando era un conquistatore di donne.
Questo è un evento certo. Si è verificato. Ed anche lo scrittore di cui vi ho parlato prima, qualche anno dopo il 1920 è morto. Anche questo è certo. Ma sono informazioni di secondo piano, e per evidenziare questo fatto uso il condizionale, anche se la tentazione di usare il passato prossimo o remoto è tanta, vero?
Sarebbe morto qualche anno dopo.
Si sarebbe sposato qualche anno più tardi.
Tranquilli comunque. Se usate una forma passata non sbagliate.
Agli studenti stranieri posso consigliare di usare questa forma quando si parla ad esempio di grandi personaggi italiani che sono vissuti nel passato. Farete una bella figura col professore.
Non è così difficile, basta aggiungere un’informazione di contesto sul futuro.

Era il 1321 quando Dante Alighieri terminò di scrivere la divina commedia. Di lì a poco lui poi sarebbe morto, ma quando iniziò a scriverla era il 1304, sembra.

Ora, augurandomi che non abbiate risentito troppo di questo episodio grammaticale, ascoltiamo una frase di ripasso.
Camille (Libano 🇱🇧): Quando credevamo di essere sicuri di non studiare la grammatica, ecco che arriva un episodio sul condizionale.
Lejla (Bosnia): Quale sorpresa Giovanni!
Giovanni: Prometto che in futuro sgarrerò solo se ne varrà la pena, ragion per cui non c’è motivo di preoccuparsi.
.- – –

L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!