843 Fare acqua da tutte le parti

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Trascrizione

Si dice spesso, correggetemi se sbaglio, che in italia tante cose non funzionano come dovrebbero: i servizi pubblici, sempre in ritardo, e l’organizzazione in generale.

È vero, non si può negare che tantissime cose siano da migliorare. Non siamo “tedeschi”, o “svizzeri”, come si suol dire sempre in Italia quando si parla di precisione e puntualità.

In Italia tante cose non funzionano bene. Non c’è efficienza, c’è scarsa produttivitâ, e inevitabilmente tantissimi servizi fanno acqua da tutte le parti.

Un’espressione particolare questa, perché ha un uso molto ampio. L’espressione è “fare acqua da tutte le parti”.

L’acqua cosa c’entra?

Fare acqua” è una locuzione che, nel senso proprio significa perdere acqua, cioè vuol dire che c’è dell’acqua che esce da una tubatura, quando invece l’acqua non dovrebbe uscire. Evidentemente c’è una perdita d’acqua.

Il tubo fa acqua

Il rubinetto fa acqua

La guarnizione del lavandino fa acqua

Eccetera.

Se poi l’acqua esce da diversi punti, si può dire che queste tubature fanno acqua da tutte le parti, o che il rubinetto fa acqua da tutte le parti. Si usa anche il verbo “perdere” al posto del verbo fare, allo stesso modo:

Il rubinetto perde

Il rubinetto perde da tutte le parti.

Il rubinetto perde acqua da tutte le parti.

In senso figurato si usa invece solamente il verbo fare

Si usa essenzialmente per indicare che qualcosa non funziona bene, che non adempie al suo compito.

Dicevo che si usa in diversi contesti.

Un discorso, soprattutto, può fare acqua da tutte le parti, e questo si dice quando questo discorso ha, o dovrebbe avere, l’obiettivo di dimostrare qualcosa ma non ci riesce perché ha troppe cose che non vanno.

L’espressione si addice quindi bene a discorsi politici, ma anche a discorsi in cui, più in generale, si ha qualcosa da dimostrare, o discorsi che devono convincere qualcuno attraverso dei ragionamenti logici.

Quando un discorso fa acqua da tutte le parti, semplicemente non funziona, perché ci sono incoerenze evidenti, ci sono punti poco chiari, poco convincenti, facilmente contestabili.

Dunque, alla fine, non si riesce a convincere nessuno perché le persone che ascoltano si rendono conto di questo.

Immaginatevi un tubo che deve trasportare acqua fino ad un punto finale, dove l’acqua è il contenuto del tubo, proprio come il contenuto di un discorso. Di tutta l’acqua che si voleva trasportare, ne rimane però poca alla fine…

Si potrebbe anche dire che questo discorso è pieno di lacune, o di punti deboli o che è pieno di falle.

Il termine falle (falla al singolare) è molto importante per capire l’uso figurato. Vedremo perché tra un minuto.

L’espressione si usa spesso anche quando una persona si deve difendere a parole da un’accusa, o si deve giustificare per qualcosa.

Se questa giustificazione o questa scusa fanno acqua da tutte le parti, ugualmente, non sono convincenti, non sono credibili.

Es: caro, con chi parlavi ieri notte al telefono in bagno?

Emmmm… era il mio direttore , che ha detto che domani mattina dovrò sostituirlo alla riunione in ufficio.

La moglie sicuramente penserà che questa storia del direttore che chiama di notte fa acqua da tutte le parti.

Infatti un collega non chiama di notte per una cosa di questo tipo. Sarebbe sufficiente una email. Poi perché chiamare proprio lui? Ci sono altri 20 dipendenti in ufficio ed è la prima volta che questo succede.

Questa storia fa acqua da tutte le parti!

A proposito di scuse e giustificazioni, può risultare utile anche immaginare una barca, o una nave che imbarca acqua, cioè una nave in cui entra dell’acqua da diversi punti.

Si può dire che la nave fa acqua da tutte le parti, perché ci sono troppe falle e piano piano la nave finisce per riempirsi e per affondare…

Le falle sono dei grossi squarci, delle aperture su una parete a diretto contatto dell’acqua (per es. una nave). C’è stata una rottura o un cedimento. Si è aperta una falla.

L’uso figurato di falle indica delle mancanze, delle gravi mancanze, lacune, quindi “le falle” sono i punti deboli, i punti critici, le lacune, che fanno “perdere” credibilità.

Discorsi e giustificazioni a parte, possiamo usare questa espressione, come dicevo, anche per indicare inefficienze di vario tipo.

C’è chi dice che l’organizzazione scolastica italiana faccia acqua da tutte le parti, o che una legge fa acqua da tutte le parti, nel senso che ci sono molte problematiche nella sua reale applicazione e probabilmente non funzionerà.

Si può dire in generale dei servizi pubblici che fanno acqua da tutte le parti.

In pratica c’è molto da migliorare, e non si sa bene da dove iniziare a mettere le mani! Le falle sono troppe!

Nella speranza che anche la mia spiegazione non faccia acqua da tutte le parti, vi invito ad ascoltare il seguente ripasso di qualche episodio precedente in cui parliamo di vizi. Cercate di usare ciò che avete già imparato per parlare dei vizi.

Peggy: Un mio amico ha il vizio di mangiarsi le unghie. Se mi ricordo bene il principio di tale vizio risale all’infanzia. Dunque, come si sente nervoso gli si scatena tale gesto. Al che sua moglie gli fa un cazziatone e cosi il suo nervosismo aumenta ai massimi termini. Poverino! Come mi dispiace!

Hartmut: Dagli manforte cara Peggy. Una scatola di stuzzicadenti potrebbe essere un espediente utile e benaccetto. Le prediche di sua moglie invece lasciano il tempo che trovano.

Marcelo: Io penso che sarebbe meglio, in queste situazioni, usare un paio di guanti da pugilato, così unirebbe l’utile al dilettevole, cioè unghie salve e niente cazziatone della moglie!

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    285 – venir meno

    Audio

    Venir meno

    Trascrizione

    Giuseppina: Qualche puntata fa abbiamo visto il termine defezione. Ebbene molto spesso nelle stesse circostanze si può usare “venir meno“, che esprime sempre una mancanza.

    Si può usare venir meno ogni volta che ci aspettiamo qualcosa che poi però non accade. Questa è la regola generale.

    È una modalità che si usa generalmente in ambienti di lavoro, ma la usano spesso anche i giornalisti. I ragazzi in genere non la usano.

    Si usa in quattro modi diversi.

    La prima modalità è quando muore qualcuno:

    Franco è venuto meno

    può significare che Franco è deceduto, ma generalmente in questi casi si usa dire che Franco è venuto a mancare.

    Una frase tipica è “è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari” che può diventare “è venuto meno all’affetto dei suoi cari”.

    Seconda modalità: Anche quando una persona perde i sensi, cioè quando sviene si può utilizzare venir meno:

    Maria è venuta meno all’improvviso ed è caduta.

    Anche in questo caso si può usare l’espressione “venire a mancare“.

    Quindi Maria ha perso i sensi, magari ha avuto un calo di pressione.

    Terza modalità: Generalmente venir meno si usa quando una persona non rispetta un impegno preso in precedenza, ad esempio quando non mantiene una promessa.

    Ad esempio se il tuo amico Giovanni ti promette:

    Domani ti vengo a trovare, promesso!

    Poi invece Giovanni non viene, quindi Giovanni viene meno alla sua promessa, viene meno alla sua parola, viene meno alla parola data.

    In tali casi si usa anche questa espressione: venir meno alla parola data.

    Giovanni, perché sei venuto meno alla tua promessa? Perché sei venuto meno al tuo impegno? Perché sei venuto meno alla tua parola?

    Il che equivale a dire:

    Perché non hai mantenuto la promessa? Perché non sei venuto? Perché non hai fatto ciò che avevi detto?

    Analogamente riguardo ad un arbitro di calcio posso dire che:

    L’arbitro non deve venir meno al suo ruolo di super partes, cioè non deve venir meno al suo ruolo di arbitro imparziale. L’arbitro non deve cioè favorire una delle due squadre.

    La quarta modalità, anch’essa molto utilizzata, non si riferisce a impegni e responsabilità, ma semplicemente a qualcosa che doveva accadere e poi non accade più.

    Se oggi sono interessato ad andare al ristorante e poi invece cambio idea, posso dire che il mio interesse è venuto meno.

    Analogamente può venir meno la mia presenza ad un appuntamento per un inconveniente.

    Oppure:

    Con la diminuzione del contagio è venuta meno la necessità di costruire reparti speciali per i malati Covid.

    Ora ripassiamo, non vorrei venir meno alle vostre aspettative:

    Ulrike: Oggi tocca a me sfoderare alcune frasi di ripasso. Non è che voglia darmi importanza, per questo, tanto meno intendo fare la saputella. Ragion per cui se non ci sono problemi ho preparato qualcosina. Allo stesso tempo questo è utile per me, perché così tento di ovviare al solito problema della dimenticanza. Ormai siamo all’episodio 285: Buttate pure un occhio sull’elenco della rubrica due minuti con italiano semplicemente. Pavento seriamente di andare in tilt per tutte le espressioni che mi ronzano per la testa e quasi ogni giorno Giovanni ne aggiunge un’altra. Non resta che rispolverare le puntate precedenti nel migliore dei modi, cioè usandole attivamente con qualche frase di ripasso. Appunto.


    L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!