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Trascrizione
Giovanni: oggi un episodio dedicato alla comprensione. Si tratta del n. 257 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente. Abbiamo iniziato circa un anno fa, e vai a capire quando finirà questa rubrica, se finirà!
“Vai a capire” è l’espressione del giorno. Avete certamente capito che si tratta di una espressione che esprime incertezza. E’ certamente colloquiale come espressione, ed oltre ad essere un modo per esprimere incertezza, è quasi un invito personale, perché “vai a capire” sembra essere un invito a capire, un invito personale rivolto alla persona con la quale si parla, dando del tu a questa persona: vai a capire.
Quindi sarebbe tu vai a capire, ma in realtà non è un invito personale rivolto a te, con cui sto parlando. Esprime invece una incertezza che voglio manifestare non come una mia incertezza, ma come una incertezza generale, una incertezza di tutti.
Vediamo qualche esempio.
Vai a capire da quando è iniziata la diffusione del coronavirus in Europa.
Cioè: nessuno lo sa, è molto complicato scoprirlo. Quindi non sto dicendo, come potrebbe sembrare, che io voglio che tu vada a capire questo, perché non è un invito personale o un ordine. E’ solo un modo alternativo per dire: “chissà“, un termine che riassume da solo il senso della frase “vai a capire“.
Chissà da quando è iniziata la diffusione del coronavirus in Europa.
Una frase del tutto equivalente.
Una frase che non possiamo cambiare in nessun modo. Non possiamo dare del lei dicendo:
Vada a capire…
Non si usa questa forma. Se lo facciamo diventa un invito personale ad informarsi su qualcosa.
Coloro che hanno dei dubbi sull’origine del virus potrebbero dire:
Vai a capire se ci stanno nascondono qualcosa.
Anche in questo caso si esprime un qualcosa difficile da capire, un’informazione che potremmo non sapere mai se è vera oppure no. Chi potrà dirlo con certezza? Chissà quale sarà la verità!
Non si può neanche usare il voi:
Andate a capire… anche questo non si può dire, altrimenti sarebbe ancora interpretato come un invito personale.
Neanche “dovreste andare a capire” va bene, e nessun’altra forma.
Insomma, sia che parliate ad una persona che a più di una, sia che parliate del futuro, sia del presente che del passato, l’unica forma da usare è “vai a capire”, che è spesso sostituibile con “chissà”. Ci sono poi vari modi per usare “chissà”:
Chissà che, chissà chi, chissà dove, chissà come, chissà mai.
Quando uso “vai a capire“, però, cambia spesso il tono, che non è un tono esclamativo, ma lascia la frase un po’ sospesa, quasi in attesa di una risposta. Altre volte semplicemente è più interrogativa, esprime maggiormente una incertezza sulle molteplici possibilità o sull’impossibilità di qualcosa.
Vai a capire che fine ha fatto Giovanni – chissà che fine ha fatto Giovanni!
Vai a capire chi è stato a rubarmi la macchina – Chissà chi è stato a rubarmi la macchina!
Vai a capire dove sia finita la mia penna – Chissà dov’è finita la mia penna!
Vai a capire come abbia fatto Maria a innamorarsi di Alfredo – Chissà come ha fatto Maria a innamorarsi di Alfredo!
Vai a capire se mai riusciremo a risolvere il problema dell’inquinamento – Chissà mai se riusciremo (oppure: chissà se mai riusciremo) a risolvere il problema dell’inquinamento!
Chissà, notate bene, si scrive tutto in una parola, e si usa in modo diverso da “chi sa” scritto in due parole. Attaccato è una esclamazione, staccato è una domanda. La pronuncia però è la stessa.
Vai a capire se Giovanni riuscirà mai a rispettare la durata dei due minuti in un episodio.
Chissà! Vedremo. Chi sa di voi a quale minuto siamo arrivati? Ve lo dico io… 5 minuti e 48 secondi.
Poi un’altra differenza con chissà è che chissà si usa più spesso per esprimere dubbi, come: forse, mah, probabilmente, può darsi.
Comunque non abbiamo ancora ripassato. Allora facciamolo:
- Ma io non ho mai capito una cosa Gianni, tu dici che questi episodi durano due minuti, ma intendi due minuti ivi compreso il ripasso? Sei sempre poco chiaro Giovanni, lasciatelo dire.
- Beh, adesso smorziamo i toni però! Fai una seduta di Yoga per rilassarti!
- Arrabbiarsi fa male alla salute. Poi dice perché lo Yoga è tanto diffuso. C’è troppa gente nervosa!
- Tanto più che fare Yoga abbassa anche la pressione.
- È risaputo. Lo so persino io che non mi sono mai interessato.
- Beh, io invece, quale esperta di arti orientali, non possono non saperlo.
- Farà pure bene alla salute, ma tra il lavoro, le lezioni di italiano, i ripassi, lo sport, accompagnare i figli di qua e di là, fare anche Yoga proprio non è cosa! Adesso vi saluto perché ho la macchina parcheggiata in divieto di sosta. Sono passibile di multa!!
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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!