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Trascrizione
Buongiorno amici, spero stiate tutti bene. Da parte mia devo dire che non c’è male, sto molto bene, sia fisicamente che moralmente.
A volte mi capita anche di non essere in forma, ma ad ogni modo non faccio sicuramente parte di quella categoria di persone che alla domanda “come stai” risponde con ad esempio: “così così” , oppure “si sopravvive“, o anche “si tira a campare” o “tiro a campare“. Molte persone rispondono proprio così: “si tira a campare”. Non so se avete mai sentito questa espressione, molto usata soprattutto dalle persone anziane, o almeno a me è capitato spesso di ascoltarla da persone con una età abbastanza avanzata.
Di espressioni simili ce ne sono molte, tra cui vivacchiare, che poi è un semplice verbo, una distorsione del verbo vivere, oppure anche la frase “vivere alla meglio“.
Tirare a campare è la frase quindi su cui voglio soffermarmi oggi. Il verbo tirare in questo caso è utilizzato in un modo veramente strano, insolito direi. Tirare qualcosa significa prendere una cosa con le mani e portare questa cosa verso di sé: tirarla a sé o tirarla verso di sé. Questo è il modo più utilizzato di usare questo verbo. Tirare quindi è il contrario di spingere. Si può tirare una corda, si può tirare una maniglia di una porta, ma si può tirare anche un sasso però, ed in questo caso tirare significa lanciare, prendere una cosa e lanciarla, tirarla lontano. Quindi è esattamente il contrario di prima. Analogamente si può tirare un calcio di rigore nel gioco del calcio, e qui tirare il rigore equivale a battere un calcio di rigore o di punizione. Non è esattamente un verbo facilissimo da usare pertanto.
Qui in questa frase “tirare a campare” si sta invece parlando della propria vita. Campare infatti significa più o meno, essere vivi, sopravvivere. Come stai? “Si campa” , “si sopravvive” , anche questa è una risposta del tutto equivalente a tirare a campare. “Si campa” significa quindi “si sopravvive“, ma “si tira a campare“, oppure se parlo in prima persona:”tiro a campare” ha un senso ancora più forte che indica uno sforzo, una fatica che si fa cercando di sopravvivere.
Infatti quando si fa fatica a fare qualcosa si può anche usare il verbo tirare in un altro modo. Posso dire “tirare avanti a fare qualcosa“. Ad esempio:
Come stai? Una risposta può essere:
“Si tira avanti“: anche questa è una risposta analoga ed equivalente a “si tira a campare“.
In altri contesti posso ugualmente usare tirare avanti. Al lavoro posso chiedere ad un collega: Come va con il tuo progetto lavorativo? Risposta:”Lo sto tirando avanti a fatica“. Cioè faccio fatica a proseguire con il progetto, riesco a portarlo avanti ma con fatica, faccio un notevole sforzo: lo tiro avanti con fatica. È come se spingessi in avanti qualcosa di pesante. Questo podcast è anche quindi una risposta a Alexandre su Twitter che mi ha chiesto il significato di “fare fatica a fare qualcosa” . Ecco, la fatica, caro Alexandre, può essere sia fisica che psicologica, cioè mentale.
Quando si fa fatica a sollevare qualcosa si tratta di fatica fisica, ma se faccio fatica a fare un lavoro mi riferisco invece allo sforzo mentale, all’impegno che devo mettere in quel lavoro, oppure alla volontà che devo mettere perché magari non mi interessa quel lavoro, non mi interessa ma qualcuno mi ha chiesto di farlo, oppure non ho la capacità di farlo, è troppo difficile. La fatica quindi può dipendere da molte cose diverse.
Nel caso di tirare a campare si fa fatica a campare, cioè a sopravvivere. Se una persona ha delle difficoltà economiche, cioè ha problemi di denaro, dei seri problemi economici, magari non ha i soldi per acquistare il cibo o per la casa o cose di prima necessità, in questo caso ha senso dire: faccio fatica a tirare avanti, oppure tiro a campare come posso, riesco a tirare a campare. In tal caso si vuole dire che nonostante le difficoltà, vado avanti, sopravvivo ma con fatica. Invece questa frase tirare a campare è spesso usata, direi in modo improprio, per dire: va bene ma potrebbe andare meglio, va bene ma ho dei problemi. Non sono soddisfatto.
Non ci sono quindi in realtà seri problemi economici legati alla sopravvivenza, problemi a mangiare o cose del genere. Oppure è solo un modo ironico di rispondere.
Alcune persone hanno infatti quasi il timore, la paura di dire che tutto va bene, che sono felici di come vadano le cose. Chissà perché. Ed allora rispondono con “si tira a campare“. Forse queste persone hanno paura di attirare troppo l’attenzione e che la loro felicità possa essere motivo di invidia da parte di chi ascolta, oppure rispondono così per non sembrare troppo esagerati e per non vantarsi. Quindi usiamo il verbo tirare: è come se noi stessi fossimo spinti a fatica in avanti, come se avessimo mille difficoltà a superare dei problemi. Ecco perché si usa il verbo tirare. È la vita stessa a cui ci si riferisce. Qui è importante l’uso della preposizione semplice “a“. Tirare a campare. È quindi simile alla frase “riuscire a vivere” o “riuscire a sopravvivere“. Ecco perché si usa la preposizione “a”. Campare non è però esattamente come vivere o sopravvivere. Campare significa avere cibo a sufficienza per sopravvivere, nonostante mille difficoltà. Tra l’altro il verbo campare è molto usato nelle espressioni idiomatiche italiane: Un altro modo di dire abbastanza diffuso è infatti “campa cavallo che l’erba cresce“. Ma questa frase la spieghiamo la prossima volta in un altro episodio di italiano semplicemente.
Insomma avete capito che tirare a campare è la frase idiomatica di oggi, non molto intuitiva da comprendere. Spero sia riuscito a spiegare bene il senso. Spero anche che non impariate ad usare questa espressione parlando di voi stessi e della vostra situazione personale, anche perché, secondo me, con questo tipo di risposte si mette anche un po’ in imbarazzo chi fa la domanda: come stai? Ci si aspetta sempre che si risponda: benissimo grazie e tu?
Ciao ragazzi ci vediamo al prossimo podcast di italiano semplicemente.
Buono spiegare. Mi piace tanto. Grazie 🙂
Grazie mille.