Macché

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Buongiorno amici di Italiano Semplicemente, un episodio veloce oggi per spiegare una parolina: “macché”.

Mi voglio ricollegare all’episodio in cui è stata spiegata l’espressione “ma di che!” che come abbiamo visto ha più di un significato e utilizzo. Molto simile è l’espressione (composta da una singola parola): macché!

Macché è una opposizione a qualcosa, esprime una negazione.

Abbiamo visto che “ma di che” – per chi non ricorda vi invito a leggere l’episodio – si può usare anche per esprimere una forte negazione.

Ma quali sono allora le differenze con macché?

Iniziamo da una puntualizzazione.

Macché deriva da “ma che“, due parole separate, che però si usano insieme (senza attaccarle) in frasi interrogative.

Ma che (parole staccate) quindi si usa diversamente da macché.

Ma che stai dicendo?

Ma che stai scherzando?

Ma che dici, davvero?

Si tratta di frasi interrogative che esprimono anche uno stupore, una incredulità ed inoltre si tratta di vere domande.

Macché invece, con due “c” e con l’accento acuto sulla e, si usa per negare, come si è detto. Non è un semplice no, ma un no più convinto, equivale a “proprio no!“, “neanche per idea“, neppure per idea“, “ma no!, cosa dici“.

La differenza rispetto a “ma di che” è che “ma di che” si utilizza per affermare la propria opinione, si usa per rimarcare la contrapposizione tra due idee: tu hai un’idea e qualcuno ne ha un’altra, allora alzando la voce dico: “ma di che!” (cioè ma di che stai parlando?) una domanda che diventa una esclamazione come abbiamo visto.

Macchè invece si usa prevalentemente per dire qualcosa che non è una opinione, ma una verità assoluta. Solitamente si usa quando si parla del passato, per smentire seccamente qualcosa, per dare un’informazione più che un’opinione.

Alcune volte il confine tra macché e “ma di che” è molto sottile, ma nel caso di opinioni è più facile trovare “ma di che” mentre nel caso di informazioni è più facile trovare macché.

Perché la linea è sottile? Perché a volte può crearsi il dubbio su quale delle due espressioni usare?

Il motivo è che anche macché, come “ma di che”, ha un contenuto emotivo. In entrambe le espressioni chi parla non solo comunica un’informazione o un’opinione, ma anche un’emozione. Ci sono dei casi in cui è possibile avere il dubbio su quale usare, mentre in altri casi meno. Quando non si tratta di un’opinione, non abbiamo nessun dubbio: usiamo macché, che comunica sempre una contrarietà, una sensazione di opposizione all’argomento, alla frase che si sta negando. Spesso si esprime anche dispiacere o rammarico, o rassegnazione.

Domanda: E’ arrivata la lettera?

Risposta: macché!

La lettera non è arrivata e questo non mi rende felice. Non è una bella notizia. Non è un’opinione la mia, ma è un fatto concreto che la lettera non è arrivata. Avrei voluto che fosse arrivata, speravo, ma purtroppo non lo è. Vediamo quando si può creare il dubbio:

Mamma ha detto che la lettera è arrivata!

Risposta: macché!

In questo caso la risposta è sia un’opinione (infatti mamma ha una diversa opinione dalla mia) sia una negazione convinta. In questo caso avremmo potuto dire anche “neanche per idea!, “non è vero!“, oppure “ma di che“, sebbene forse quest’ultima è un po’ esagerata in questo caso. Non c’è uno scontro diretto tra due opinioni infatti. Un altro esempio:

Secondo me Giovanni è stanco di fare episodi per Italiano Semplicemente!

Macché stanco, lui è un vulcano inesauribile di idee ed è anche molto motivato, come ti viene in mente?

In questo caso lo stesso è una opinione, ma possiamo usare “macché”, perché come prima non è uno scontro diretto con chi parla, e poi si esprime comunque una forte convinzione. Infine possiamo aggiungere “stanco”, possiamo dire: “macché stanco“, sottolineando la cosa che stiamo negando. Questo non possiamo farlo con “ma di che”, che invece sottolinea di più la contrapposizione, e direi meno il convincimento.

Macché in generale si utilizza di più per parlare di fatti, di cose accadute, e questo lo rende più convincente.

Notate che quando si tratta di eventi passati e stiamo dando un’informazione, come abbiamo detto con “macché” vogliamo comunicare a volte un dispiacere, altre volte una contrarietà, altre un’emozione contrastante con questa verità. Invece quando usiamo “macché” per esprimere un’opinione (in uno dei casi in cui potremmo usare anche “ma di che”) sottolineiamo la negazione e non il dispiacere, l’enfasi in questo caso è sul negare quanto abbiamo sentito (macché stanco!) e non sul comunicare dispiacere o rammarico ad esempio.

Facciamo alcuni esempi (ripetete le risposta):

Hai superato l’esame oggi?

Macché! era molto complicato, dovrò riprovare tra due mesi

Oppure:

Come sta la zia? So che che sei andato a trovarla. Sta meglio dopo l’incidente che ha avuto?

Macché, non sta per niente meglio purtroppo!

Oppure:

Come mai hai quest’aria sognante? Secondo me sei innamorato di Maria!

Macché innamorato, stavo pensando alla partita di calcetto di stasera!

Oppure:

Hai visto che la Roma affronterà il Real Madrid in finale? Vincerà la Roma secondo te?

Macché, faremo l’ennesima figuraccia, vedrai!

Quindi ricapitolando: macché esprime una forte negazione e si può usare in due casi: o per negare un avvenimento, qualora qualcuno ci faccia una domanda e noi dobbiamo rispondere negativamente con contrarietà, dispiacere, rassegnazione o rammarico, oppure quando si utilizza per dare un’opinione, analogamente a “ma di che“, ma quando il confine tra l’opinione e l’informazione è sottile, oppure quando la circostanza non è così oppositiva tra due opinioni diverse da giustificare l’utilizzo di “ma di che”, che infatti è molto forte, spesso anche segno di maleducazione. “Macchè” in questi casi è una risposta anche più convinta, equivale a “no, credimi!“, “sei fuori strada“, e frasi di questo tipo. Anche macché, questo è importante dirlo, è una espressione informale.

In contesti formali potreste dire:

Non direi, piuttosto credo sia vero il contrario!

Non mi sento di sottoscriverlo, tutt’altro direi!

Questo non corrisponde alla verità!

Infine come abbiamo detto “macché” consente di aggiungere qualcosa dopo, cioè ciò che si sta negando: macché stanco, macché allegro, eccetera.

A proposito di contesti formali, nel corso di Italiano Professionale è prevista una lezione interamente dedicata a come esprimere assenso e dissenso (cioè accordi e disaccordi) in contesti lavorativi. Se siete interessati potete fare richiesta di adesione all’associazione Italiano Semplicemente.

Un saluto a tutti da Giovanni ed alla prossima

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