Siamo lì
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Trascrizione
Giovanni: episodio numero 600 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.
Ricordate l’espressione “lì lì per“? Se ricordate si può usare con il verbo essere oppure stare. Ad esempio:
Sono lì lì per uscire
Stavo li li per uscire
Ero lì lì per entrare
Giuseppina: Gianni stava li lì per finire ma ma sono arrivata io.
Eccetera.
Si tratta come si è visto di azioni imminenti, e l’espressione serve spesso per anticipare un’altra cosa che accade:
Ero lì lì per uscire di casa quando ho sentito delle grida provenire dall’interno.
Bene. Una locuzione simile, che però si usa in modo diverso è la più semplice “siamo lì“.
“Lì” però si presenta una sola volta. Anche in questo caso si scrive con l’accento sulla i, come ad inricare un luogo.
Questa locuzione, beninteso, può essere usata semplicemente per indicare appunto un luogo.
Domanda: Siete arrivati a Roma?
Risposta: sì, siamo lì.
Domanda: Perché voi italiani avete creato una postazione in Afganistan?
Risposta: siamo lì per aiutare le persone. Siamo lì da qualche anno ormai.
Quindi “ci troviamo in quel luogo”, questo è il senso.
Però non si usa solo in questo modo, e tra l’altro “lì” si usa in genere nella lingua italiana per indicare un luogo diverso, più lontano da quello in cui ci troviamo quando parliamo. Normalmente infatti questo luogo lo indichiamo con “qui”.
Potremmo però decidere di usarlo in modo figurato.
Infatti la locuzione “siamo lì” si utilizza spesso per indicare non un luogo in cui ci troviamo, ma in modo figurato, una vicinanza, una prossimità, non necessariamente ad un luogo, ma anche ad un concetto, a un significato, al senso di una parola, o anche vicini ad un numero.
Si utilizza per indicare lo stesso risultato, gli stessi effetti prodotti da due cose non molto diverse tra loro. Diverse si, ma fondametalmente quasi uguali.
Attenzione perché si deve usare solamente la prima persona plurale: “siamo lì“.
Vediamo qualche esempio:
Siamo al ristorante e il conto viene 100 euro.
Allora andiamo a lamentarci col proprietario perché secondo noi dovrebbe essere pari a 99 euro.
Il proprietario potrebbe rispondere:
Vabbé, 100 o 99 euro siamo lì.
Cioè è la sessa cosa, cosa cambia nella sostanza tra 99 e 100 euro?
Oppure io potrei dirvi che, come sapete, gli episodi di questa rubrica durano non due minuti ma qualche volta qualche secondo in più, ma in genere siamo lì, siamo lì intorno ai due minuti, non fa molta differenza.
Potremmo dire che “siamo lì” ha un senso simile a “più o meno”, ma “siamo lì” si usa in senso meno neutro, per esprimere
con decisione che la differenza non produce risultati diversi. Tra l’altro posso anche dire che “siamo più o meno lì“. Stesso significato.
Quindi quando si dice “siamo lì” non ci troviamo in nessun luogo; non è questo che vogliamo dire, e inoltre il “siamo” non si riferisce a “noi”, ma stiamo normalmente rispondendo ad una persona o osservando che due cose sono molto vicine tra loro; una vicinanza nello spazio, oppure nel significato, nel numero eccetera. È quasi come dire “è la stessa cosa”.
È una locuzione informale che spesso si usa in situazioni in cui non si è d’accordo con qualcun altro.
In questi casi, per aumentare il senso della protesta o del disaccordo si potrebbero utilizzare anche altre espressioni particolari tipo “capirai“, “embè“, “e allora?” ed altre.
Attenti anche al tono:
Embè? Siamo lì dai!
Capirai, che differenza c’è? Siamo più o meno lì.
È allora? Siamo lì col significato, mica c’è tutta questa differenza.
Es:
quanti km abbiamo fatto oggi a piedi? Il programma di allenamento ne prevedeva 15.
Risposta: Non so esattamente quanti ne abbiamo fatti ma direi che se non sono ancora 15, siamo lì.
Dovevi restituirmi 25 euro. Me ne hai ridati solamente 20.
Risposta: eh, capirai, siamo lì, non stare a fare il precisino adesso!
Che significa precisino? È come cavilloso?
Si, siamo li col significato, diciamo eccessivamente zelante, cavilloso, troppo attento ai dettagli, ai cavilli, quando invece non si dovrebbe.
Ammettiamo adesso che ci siano due studenti di italiano che vogliono sfidarsi a chi conosce meglio la lingua.
Uno è arrivato all’episodio numero 550 della rubrica e l’altro è arrivato al numero 560. Chi è il più bravo?
Io direi che siamo lì, più o meno siamo allo stesso livello, anche perché la conoscenza della lingua è una cosa complessa.
A presto!
Giovanni: Comunque per la cronaca adesso siamo a 600 e adesso è anche l’ora del ripasso.
Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente
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Mary:
Ieri mi girava bene e così ho pensato fosse una buona occasione per mettermi all’opera e abbozzare un bel ripasso. Stavo lì lì per cominciare quando Anto ha preso la parola e ha sfoderato un ripassone coi fiocchi. Una storiella buffa e ricca di una caterva di espressioni della rubrica. Di punto in bianco mi sono sentito/a demoralizzato/a. Non riuscirei mai a scriverne una così, io.
Marcelo:
Ma va’ , per così poco!
Per giunta, è risaputo che Anto è portato per le storielle buffe, poi è mezzo italiano, vuoi che non ci sappia fare con i concetti italiani?
Sergio:
Ben detto Marcelo. Del resto sappiamo bene che anche Mary è all’altezza eccome di fare un bel ripasso. Non c’è bisogno di comprovarlo di episodio in episodio.
Mariana:
Infatti, vai a capire allora perché Mary si senta demoralizzata. Ci sono ripassi e ripassi. Io quando ne vedo uno particolarmente ben riuscito prendo subito spunto, per poter uscirmene con uno degno di nota. A maggior ragione bisogna apprezzare chi riesce a sfruttare al meglio le espressioni che impariamo di volta in volta.