Coronare – IL LINGUAGGIO DEL CALCIO (Ep. 29)

Coronare (scarica audio)

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Trascrizione

Oggi ripassiamo e contemporaneamente vi spiego un verbo molto usato nel linguaggio del calcio e dello sport in generale: coronare.

Pronti, via, e iniziamo subito con i ripassi!

Il pallone è rotondo, si sa, e questo significa che nel calcio nulla è scontato. Si può partire favoriti secondo il pronostico, ma il verdetto lo dà solo il campo, al termine delle due frazioni di gioco, dopo il triplice fischio dell’arbitro. Alla fine il nostro sogno potrebbe essere coronato dal successo, mai perdere la speranza.

Il verbo “coronare” viene spesso utilizzato per descrivere una prestazione che ha avuto un esito positivo, come una vittoria importante o una stagione brillante.

Ad esempio, dire che una squadra ha coronato una prestazione con la vittoria, significa che ha completato, ha reso perfetta quella prestazione proprio grazie al risultato finale.

Un’espressione nobile, che evoca l’immagine di una corona, come se si premiasse il lavoro svolto.

Esempio:

Una partita dominata dal primo minuto, coronata dal gol dell’attaccante al novantesimo.

A coronare una partita, dunque, può essere anche un singolo gesto tecnico: un gol, una rete decisiva, magari segnata da un centrocampista che si era riversato in attacco nel finale.

Oppure un’azione da manuale dell’attaccante che realizza una doppietta o addirittura una cinquina.

Spesso, è l’allenatore a parlare di partite coronate da un risultato positivo, dopo una lunga serie di gare in trasferta, magari dopo una vera e propria tegola come l’esonero di un compagno di panchina.

Es:

La grande prova dei difensori non è stata purtroppo coronata dal successo.

In questo caso, si segnala la delusione per una prestazione di alto livello che non ha portato il risultato sperato.

Alcuni portieri, vere bandiere delle rispettive squadre, hanno coronato una carriera intera con una rete segnata su rigore. Sì, succede anche questo.

Nei derby, nelle stracittadine, la pressione è alta, e spesso il gol che corona una vittoria può arrivare da un giocatore che fino a quel momento era stato quasi impalpabile.

Anche i ballottaggi tra titolari e riserve vengono decretati da prestazioni coronate da gol, assist o salvataggi miracolosi sulla linea.

Quando si gioca in casa, la vittoria sembra più dolce, specialmente se coronata da uno sfottò elegante verso gli avversari.

E voi, avete mai visto una stagione coronata da uno scudetto all’ultima giornata, grazie a una occasione nitida trasformata in gol, di quelle che fanno saltare tutti sul divano?

In conclusione, coronare è un verbo che eleva, che dà lustro a ciò che lo precede. Nel calcio, non basta il gioco, non basta un giocatore, neanche il pallino dell’allenatore. Serve quel qualcosa in più. Serve un finale che coroni la fatica, l’impegno, la strategia, il cuore. Perché solo alla fine, solo con il triplice fischio, possiamo dire se una partita è stata davvero coronata dal successo.

Chiaramente ci sono diverse alternative al verbo “coronare”, soprattutto nel contesto calcistico e sportivo in generale, anche se ognuno porta sfumature leggermente diverse.

Come sinonimi diretti, con sfumatura di “raggiungimento di un obiettivo” potrei citare:

Concludere con successo
Es: La stagione si è conclusa con successo grazie alla vittoria del campionato.

Raggiungere l’apice
Es: L’attaccante ha raggiunto l’apice della sua carriera vincendo la Champions League.

Realizzare un sogno
Es: La promozione in Serie A ha fatto realizzare il sogno dei tifosi.

Completare degnamente
Es: La prestazione è stata completata degnamente da un gol allo scadere.

Incorniciare (più figurato)
Es: Una doppietta che incornicia una partita perfetta.

Altre alternative (più generiche ma utilizzabili nel contesto)

Sigillare
Es: Il gol di testa ha sigillato la vittoria.

Culminare in
Es: Una stagione che è culminata in una storica promozione.

Premiare
Es: Una buona prestazione è stata premiata dal successo finale.

Festeggiare con
Es: La squadra ha festeggiato con una vittoria in trasferta.

Consacrare (più forte, usato per carriere o traguardi)
Es: La tripletta ha consacrato il giovane talento.

Al prossimo episodio di Italiano Semplicemente dedicato al linguaggio del calcio

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