Una domanda di riserva (scarica audio)
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Trascrizione
Giovanni: oggi, in questo episodio della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente vediamo il termine riserva.
Ampiamente utilizzato nella lingua italiana, quella di tutti i giorni, ma in generale sia nella lingua formale che informale.
La riserva esprime un concetto semplice: qualcosa che potrebbe servire, che potrebbe essere utile per diversi motivi, ma che inizialmente non viene utilizzato. Si utilizza solamente in caso di necessità.
Questo è il significato principale, poi ce ne sono alcuni particolari che appartengono a usi specifici.
Ma vediamo invece l’uso di cui vi ho parlato.
Nello sport, la riserva è costituita da ciascuno degli atleti che partecipano a gare e campionati solo in caso di indisponibilità di un titolare.
Quindi ad esempio nel calcio la riserva è fatta da calciatori che entrano e giocano solo se l’allenatore decide sia il caso. Si chiama più comunemente “panchina” in questo caso, perché questi calciatori stanno seduti in attesa di entrare in campo.
Anche nel linguaggio militare, la riserva è l’insieme delle persone che potrebbero partecipare ad una eventuale guerra ma che in questo momento non sono militari, ma persone normali. Non si sa mai!
In macchina invece “stare/trovarsi in riserva” indica che abbiamo poco carburante a disposizione, quindi si accende la spia rossa della riserva, il che significa che dobbiamo fare rifornimento al più presto altrimenti resteremo senza carburante.
Allora adesso passiamo alla “domanda di riserva” che dà il titolo all’episodio di oggi.
Una espressione che si utilizza in caso di necessità.
Ma quale sarebbe questa necessità?
Si tratta in realtà di una espressione scherzosa, che si usa normalmente quando c’è una domanda scomoda, o difficile, alla quale non vogliamo rispondere o preferiremmo non rispondere.
Una domanda si dice “scomoda” quando reca disagio, o imbarazzo o disturbo.
La domanda potrebbe anche essere compromettente, cioè impegnativa, ma nel senso che rispondendo a questa domanda potrebbe derivare un certo rischio o danno, specie per la reputazione di chi risponde. Tipo:
Ma lei ha mai avuto a che fare, nella sua vita, con la mafia?
Oppure:
Hai qualche strana fantasia sessuale?
Sei mai stato infedele?
Si può semplicemente non rispondere a domande di questo tipo, oppure, per buttarla sul simpatico, potete rispondere così:
Non c’è una domanda di riserva?
Un ultimo esempio:
Ciao, com’è andata ieri sera con Paola? So che era il vostro primo appuntamento. Dai raccontami!
Risposta: Hai una domanda di riserva?
Questo tipo di risposta è chiaramente un modo ironico ed anche molto chiaro per dire che qualcosa è andato storto (cioè è andato male). Meglio non parlarne quindi.
È una battuta che si può fare anche con domande meno impegnative, tipo:
Come stai?
Come butta? (molto giovanile)
Come è andata al lavoro oggi?
Che mi racconti di bello?
In tutti questi casi è accaduto qualcosa di brutto o negativo e preferiamo non parlarne.
Un altro esempio:
Una ragazza, in piena notte, sveglia il suo fidanzato e gli chiede:
Ma tu, sinceramente – guardami negli occhi – mi ami?
Quale risposta migliore di:
Una domanda di riserva?
Marguerite: Adesso ripassiamo? Niente domande di riserva stavolta.
Peggy: certo, anche perché quella che hai appena fatto è una domanda retorica.
Marcelo: bando alle ciance ragazzi, c’è qualche idea come si deve?
Bogusia: Oggi sono sguarnita di idee per il ripasso. Ne ho ben donde però. I miei pensieri ruotano attorno al dolore che provo da ieri: il mal di denti. Mi girano, come si suol dire, quando penso che mi tocca andare dal dentista. Non c’è incubo peggiore, ma resta pur sempre l’ultima spiaggia per chi ci soffre. Mannaggia!