542 Passatemi il termine

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Trascrizione

Giovanni: Alexa, che significa “passare”?

Alexa: Passare significa transitare, specialmente senza fermarsi.

Giovanni: a parte questo significato del verbo passare oggi vorrei vedere con voi una locuzione che si usa generalmente quando si fa una riunione di lavoro, mentre sicuramente è un po’ meno adatta per un incontro tra amici.

L’espressione è “passatemi il termine“.

Quando si vuole esprimere il proprio pensiero, quando si sta facendo una esposizione orale durante un incontro di gruppo, spesso ci accorgiamo di star per utilizzare un termine, una parola, o un’espressione, che potrebbe sembrare poco adatta, a volte un po’ troppo forte, esagerata, e che qualcuno potrebbe contestare.

In quel momento però non ne troviamo uno migliore. Oppure vogliamo appositamente usare un termine “forte” per dare un segnale. In questo casi, consapevoli di questo, prima di pronunciare questo termine o questa espressione, si dice:

Passatemi il termine,

oppure:

Consentitemi il termine

Permettetemi di usare questa parola,

Lasciatemi usare questo termine

Vediamo qualche esempio:

Io credo che cucinare la pasta facendola bollire 30 minuti sia, passatemi il termine, criminale!

Questo non è certamente un episodio di “criminalità”, che è ben altra cosa, ma da una parte voglio porre l’attenzione sull’importanza della cottura e più in generale della cultura culinaria italiana. Dall’altra mi vedo costretto a riconoscere che questo termine è stato usato non perché appropriato, ma solo per enfatizzare un aspetto che noi italiani riteniamo importante.

Usare il verbo “passare” è il meno formale che si possa utilizzare, ma che dà maggiormente l’idea di chiedere un permesso, una sorta di autorizzazione all’utilizzo del termine che si sta per utilizzare.

Più formalmente potrei dire:

Mi sia passata l’espressione

Mi si passi il termine

Mi sia consentita l’espressione

Mi sia consentito il termine

Mi si permetta il termine

Mi si permetta di usare l’espressione…

Così facendo non ci si rivolge direttamente ai nostri interlocutori (consentitemi, passatemi, permettetemi) ma si usa una forma impersonale, che appare più cordiale, e quindi più rispettosa e formale.

Naturalmente, almeno in teoria, potrei usare questa espressione anche parlando con una sola persona:

Passami il termine

Consentimi l’espressione

Permettimi di usare questo verbo..

eccetera

Questo si può fare senza problemi, sebbene dando del tu alla persona, magari con famigliari o amici o colleghi, sia abbastanza inconsueto.

Dando del lei è sicuramente più adatto:

Mi consenta di usare il termine

Mi passi l’espressione..

Mi permetta di usare il verbo …

Se tutto è chiaro sentiamo cos’hanno da dire alcuni membri dell’associazione per ripassare le espressioni già spiegate:

Komi: buonasera a tutti. Eccoci ancora una volta alle prese con delle frasi di ripasso. E’ importante dire che queste frasi non sono un mero esercizio mnemonico, ma, vivaddio , un modo per allietare l’apprendimento della lingua italiana.
Mariana: aggiungo anche che chi si trovi ad iniziare ad ascoltare e leggere a partire da questo episodio, senza bisogno di studiare la caterva di espressioni precedenti, può limitarsi a vedere solo quelle usate via via nei ripassi.
Emma: Non fosse altro perché potrebbe essere un po’ frustrante iniziare daccapo.
Ulrike: Infine, coloro che hanno dubbi circa l’efficacia del metodo in questione, andate a fare una capatina alla pagina dedicata alle sette regole d’oro di Italiano Semplicemente.

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444 Consentire o acconsentire?

File audio disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

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Che differenza c’è tra i verbi consentire e acconsentire?

I due verbi sono in realtà molto simili, ma non identici.

Un uso di consentire è quando si parla di opinioni, di punti di vista.

Quando ci sono più persone possono esserci diversi punti di vista, uguali, simili, diversi o completamente diversi.

Per esprimere un consenso potete usare consentire. È un po’ formale però:

Se tu mi dici che la grammatica italiana è complicata, io ti potrei rispondere che consento con te, che consento pienamente con la tua opinione.

Quindi vuol dire che mi trovo d’accordo con te, che concordo con le tue opinioni, con i tuoi pensieri o affermazioni.

Consentire pero si usa anche per esprimere un permesso, qualcosa che si rende possibile.

La guida di un’automobile non consente distrazioni.

Non ti consento di parlare.

Consento solo agli amici di chiamarmi per nome

I miei genitori mi consentono di uscire solo prima di cena

Quindi è simile a permettere, concedere e accordare.

A proposito di permessi. Vediamo acconsentire.

Il verbo acconsentire significa dare il proprio consenso o assenso. In pratica significa dire di sì. Ma si tratta di un permesso da dare. Non è un sì qualunque.

Se io ti chiedo:

Conosci un po’ l’italiano?

Se dici di sì, non stai acconsentendo, perché non ti è stata fatta una richiesta di permesso, ma una semplice domanda.

Invece ad esempio:

Figlio: Papà, io esco con alcuni amici stasera. Acconsenti?

Padre: Si figliolo, acconsento. Vai pure e divertiti.

Quindi: dico di sì, la mia risposta è sì.

Oppure, se uso consentire, vediamo come cambia la frase:

Papà, mi consentì di uscire stasera?

Si, ti consento di uscire.

Si, te lo consento.

Quindi acconsentire significa essere d’accordo, dire di sì. Qualcuno ha chiesto un permesso e questo viene concesso.   Notate adesso le seguenti frasi

Il padre acconsentì alla richiesta del figlio.

Il padre acconsentì a far uscire il figlio

Il padre acconsentì che il figlio uscisse.

Questo significa, come ho detto, che il figlio ha fatto una richiesta. Quindi acconsentire significa concedere quanto viene richiesto o proposto.

Notate un’altra cosa. Consentire e acconsentire si distinguono perché se io consento a te di parlare dopo che me lo hai chiesto, allora posso dire che acconsento alla tua richiesta e che ti consento (quindi a te)! di parlare.

Si acconsente a una richiesta

Si consente a una persona di…

Quindi:

Io acconsento alla tua richiesta

e

Io ti consento di parlare

Oppure:

Io acconsento alla tua richiesta di parlare

Posso usare anche “che“:

Io acconsento che tu parli

Io acconsento a che tu possa parlare

In definita si acconsente a una richiesta cioè si dice sì ad una richiesta.

Si può acconsentire dicendo sì, ma anche ok, d’accordo, va bene, e anche con un cenno della testa o della mano 👌.

Infine, anche consentire si può usare anche riferendosi non alla persona, ma all’oggetto.

Consentire il trattamento dei dati personali

Consento il passaggio delle auto nel mio cortile

Notate la differenza però:

Acconsentire al trattamento dei dati personali

Acconsento al passaggio delle auto nel mio cortile

Adesso ripassiamo. Chiedo ai membri di usare alcune episodi precedenti per produrre un piccolo ripasso. L’elevato numero di episodi a disposizione vi consente di parlare di qualsiasi cosa. Giusto?

Hartmut: se dici sempre di sì però diventi accondiscendente.

Rauno: bisogna rispondere usando il buonsenso però. Non si può neanche dire sempre di no.

Olga: giusto. Dire sempre sì è sbagliato tanto quanto dire sempre no.

Lia: parole sagge! Io non ho nulla da aggiungere in merito. Quindi ci sentiamo al prossimo episodio.