n. 51 – PRO FORMA – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Anche quest’anno, il campionato italiano di calcio lo vincerà la Juventus. Tutti sanno che sarà così. A questo punto la partecipazione delle altre squadre di calcio, e le dichiarazioni dei loro calciatori che dicono che vogliono vincere lo scudetto… beh… è tutto assolutamente un pro forma. Vincerà ancora la Juventus.

Già, ma cosa vuole dire pro forma? Vuol dire “per la forma”, cioè “a favore della forma“. Insomma, “per salvare la forma”, per “salvare le apparenze”, “per pura formalità”.

Ancora non si riesce a capire però, vero? Questo dizionario non serve proprio a nulla!

Allora vi spiego meglio con un altro esempio, sempre nel mondo del calcio:

Ammettiamo che ci sia una partita di calcio, se questa gara è truccata, o se una squadra è molto più forte dell’altra, allora si sa già chi sarà la squadra che vincerà. Si conosce già la squadra vincitrice. Ed allora perché giocare la partita? Beh, perché la partita si deve giocare comunque, altrimenti non si può assegnare la vittoria. La partita diventa però un pro forma, cioè un qualcosa che è necessario, ma non per veder chi è più forte in campo.

E’ una frase che si usa molto nella burocrazia, ma anche nel linguaggio quotidiano, come ho fatto io, per indicare qualcosa di sostanzialmente inutile, ma qualcosa che è richiesto: bisogna farlo!

Nella burocrazia si usa questa espressione quando si fa qualcosa ma non perché è necessario o per convinzione, ma solo perché si deve fare.

Se faccio un esame all’università ma è l’ultimo esame e non c’è nessun pericolo di non superarlo, posso dire che è un esame pro forma, e lo faccio perché devo farlo per forza, ma non ci sono possibilità che non venga superato.

Tutto viene dalla parola “forma“, anche se in realtà la parola che aiuta di più a capire è “formalità” . Infatti la/le formalità sono un modo di procedere, fissato da una norma, da delle regole che devono essere rispettate.

Quindi non c’è niente da fare: le cose pro forma, sono obbligatorie, bisogna farle, ma in compenso non danno particolari problemi, ma neanche troppe soddisfazioni in genere (quasi sempre).

Pensiamo ad un esame pro forma, o anche un controllo pro forma. Pensate ai controlli fiscali ad esempio. Tutti vorrebbero che questi fossero solamente pro forma. Se fosse così risulterebbe che il controllo è stato fatto, ma solo per formalità, solo per scrivere da qualche parte che sei stato controllato. Nessuno farà sanzioni; nessun pericolo dunque.

Purtroppo o per fortuna invece i controlli fiscali non sono mai o quasi mai pro forma. E neanche gli esami all’università: non si scherza con il fisco e la scuola, che sono cose serie!

Nel commercio esiste anche la “fattura proforma”, che si scrive anche in un’unica parola. E questa non è come la fattura normale, che è un vero documento fiscale tra chi acquista e chi vende. Quella pro forma invece è una sorta di promemoria e non obbliga nessuno, né chi acquista né chi vende.


Ripasso episodi precedenti:

Natalia (Spagna): Ci sono due tipi di attese: quelle che ci fanno sforare con la pazienza, al punto spesso di colmare la misura in tutti i sensi.
Ma il secondo tipo di attese è quello che preferisco:. ..a questo punto mi tocca aprire una parentesi perché mi rendo conto che potrei essere malintesa…No, non sto parlando della “dolce attesa”. Mi riferisco all’esordio mattutino con “due minuti con italiano semplicemente” che ci fornisce espressioni nuove con cui possiamo sfidare a tu per tu qualsiasi italiano madrelingua.


L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro.

n. 50 – PRENDERE UNA BRUTTA PIEGA – 2 minuti con Italiano semplicemente

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Figlio e figlia: Papà, hai una sigaretta?

Padre: Attenti a quello che fate figli, perché state prendendo una brutta piega!

Molti genitori dicono una frase di questo tipo al proprio figlio, prima o poi, e lo fanno quando vedono che non si comporta bene, quando il figlio ha un atteggiamento che non piace ai genitori. Specie nell’adolescenza, quando i figli iniziano a crescere, intorno ai 13-14 anni. Qualche volta rispondono male ai genitori, dicono parolacce, bestemmiano, fanno tardi la sera eccetera.una_brutta_piega_immagine

E dunque, dopo due o tre volte che accade qualcosa di non gradito, allora i genitori hanno paura che la piega che prende il figlio sia una brutta piega.

Ma perché una piega? E perché si usa prendere? E perché brutta?

Prendere perché anche le strade si prendono, le autostrade anche. Prendere una strada significa entrare in quella strada per andare in una direzione. Si usa anche il verbo imboccare con le strade. La direzione, in senso figurato, è la vita, e le cose che accadono.

La piega rappresenta un difetto, il contrario di una cosa liscia, senza pieghe, senza problemi nel caso della vita. Una piega è una direzione, e se è brutta è sbagliata, ha qualcosa che non va, che non funziona: questa strada ci porta in luoghi sbagliati.

Una brutta piega è quindi una cattiva direzione della vita: a volte immaginiamo il futuro da dei piccoli fatti, e se sono fatti negativi possiamo parlare di una brutta piega, difficile da mettere a posto, da sistemare, da “allisciare”.

Quindi se riferito a persone, vuol dire contrarre cattive abitudini, mettersi sulla cattiva strada, mentre se parliamo di avvenimenti, significa assumere un andamento sfavorevole.

Giovanni: Davvero Marco ha iniziato a fumare? Ma ha solo 12 anni!

Lia (Brasile): Stiamo proprio prendendo una brutta piega eh?

Giovanni: Eh sì, quel ragazzo ha preso proprio una brutta piega!

Oppure: se volessi andare a vivere a Londra:

Prima di andare a vivere a Londra, vediamo che piega prende la questione Brexit. Poi decideremo.

Ovviamente la frase è informale e si può usare anche per scherzare.

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Ripasso episodi precedenti:

Ulrike (Germania): anche oggi a tu per tu con Italiano Semplicemente. Ma solo due minuti? Sì, solo due minuti, ma questi due minuti vanno per la maggiore. E poi forse sforiamo un po’. 

Rauno (Finlandia): stiamo proprio prendendo una brutta piega eh?

Bogusia (Polonia): ti spaventa trovarti a tu per tu con un italiano mentre ti trovi nel Bel Paese a goderti dell’arietta estiva, ogni due per tre cercando le parole giuste, rispolverando il tuo vocabolario per le vacanze? La misura è colma! Adesso tocca a te avvalerti dei due minuti con Italiano Semplicemente. Ti coglierà alla sprovvista la semplicità. Il metodo va per la maggiore e ti aiuterà a salvarti in angolo. Eccome se ti aiuterà!


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