597 C’è italiano e italiano

C’è italiano e italiano (scarica l’audio)

Trascrizione

Giuseppina: quando bisogna fare delle distinzioni, c’è una locuzione interessante che potete usare. Abbiamo già visto fare un distinguo, che in particolari frangenti conviene usare in luogo di “fare una distinzione“, specie quando c’è un solo elemento (di solito si parla di persone) diverso dagli altri. Ciò non toglie che si possano fare anche più distinguo. A proposito, conoscete un’altra parola che anche al plurale finisce per “o” come distinguo?

Comunque oggi vediamo un altro modo per fare una distinzione o un distinguo.

Per esempio se qualcuno vi dice che gli italiani sono tutti seduttori, voi potreste rispondere:

Non è proprio così, c’è italiano e italiano.

Vale a dire che non tutti gli italiani sono uguali. C’è quello seduttore e quello timido. Non bisogna generalizzare. Questo è il messaggio di fondo che si vuole trasmettere.

Molto semplice da usare vero? È abbastanza colloquiale come modalità espressiva ma molto efficace, specie come risposta a chi invece vuole fare di tutta l’erba un fascio, altra espressione anche questa molto usata per esprimere una generalizzazione.

Vediamo altri esempi:

Ci sono molti siti web per imparare l’italiano, ma c’è sito e sito, perché non sono mica tutti uguali.

Si può usare con qualsiasi sostantivo. Un uso diverso, tipo con i verbi, non è consigliato.

Io studiavo 5 ore al giorno quando facevo l’università. Ma c’è chi studia persino 9 ore al giorno.

C’è studio e studio però. C’è chi ama studiare in mezzo alla confusione o con la TV accesa ma non credo sia molto produttivo in questo modo.

L’espressione in sé non entra nel merito, non ci spiega il motivo per cui due cose che hanno lo stesso nome sono diverse, quindi bisogna spiegarlo successivamente, a meno che non sia ritenuto necessario.

Si può usare anche al plurale: tutte le regole grammaticali sono importanti?

Direi di no, ci sono regole e regole.

Direi di no, c’è regola e regola.

Potete scegliere la forma che preferite. Anche il tono che usate è importante.

Credo che questa espressione sarà molto usata nei ripassi finali di questa rubrica.

D’altronde non tutte le espressioni sono uguali. C’è espressione e espressione: ci sono quelle che piacciono di più e quelle di meno, quelle più semplici da usare e quelle più ostiche.

A proposito di ripassi, mi raccomando con tutti gli ascoltatori di italiano semplicemente di non saltare i ripassi, perché vale più la pratica che la grammatica. Quello che segue ad esempio contiene 25 espressioni, locuzioni e termini particolari a cui abbiamo già dedicato un episodio.

Ripasso degli episodi precedenti a cura del membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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Bogusia: Vale più la pratica che la grammatica . Su questo non ci piove. Grazie per per avercelo ricordato, Gianni. Io mi arrogo il diritto di dire la mia, di nuovo. Forse non mi compete ma lo faccio lo stesso e credo di averne ben donde trattandosi di un ripasso. Io da insegnante dovrei insistere sullo studio della grammatica, e dire cose tipo “fate le cose per bene“ . Però non sono nata ieri e so che non è sempre possibile con tutti gli impegni e doveri da svolgere. Neanche ai tempi della scuola lo studio della grammatica andava per la maggiore tra gli studenti. Sfondo per caso una porta aperta con voi? Quale insegnante, riguardo alla grammatica, potrei anche aggiungere: imparatela, sempre che possiate e tempo permettendo ovviamente.
Si dà il caso però che la gente oggigiorno disponga solamente di tempo risicato, e bisogna pertanto darsi una regolatacon lo studio della grammatica. Tra l’altro con l’età tanti non se la sentono neanche. Allora perché non provare con le alternative?
Non sia mai detto che dobbiate abbandonare la lingua di Dante!

Sono indisposta ad ignorare le vecchie saggezze proverbiali come quella di cui sopra.

Allora datevi una mossa e ascoltate gli episodi di italiano semplicemente, fatelo come si deve, anche mentre fate altre cose. Cosa fare mentre si ascolta?
In primo luogo iniziate una attività fisica una volta per tutte, tanto più che il cervello all’aria aperta è ben disposto ad apprendere. Ben presto ve ne accorgerete. Altro che storie.