253 – Ovviare

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Ovviare, ovvia, scontato, naturale

Trascrizione

Episodio 253 della rubrica due minuti con italiano semplicemente. L’episodio scorso invece era il numero 252. Beh, questo è ovvio. Ho appena detto un’ovvietà.

A proposito di ovvio. Sapete tutti che ovvio significa scontato, naturale, facile da capire. Ma cosa ha a che fare ovvio con ovviare?

Ovviare significa risolvere, porre rimedio, rimediare, riparare. Ci deve essere un problema, una difficoltà, un ostacolo.

Allora possiamo ovviare a questo problema proponendo una soluzione. Ovviare quindi è come andare incontro alla soluzione, rimuovere qualcosa che impedisce il raggiungimento di un risultato.

Allora? Ovvio ed ovviare cosa hanno in comune? Non è così ovvio vero? Non è così scontato, indiscutibile, questo è vero, ma quando cerco di ovviare a un problema, quando voglio ovviare a una difficoltà, sto cercando una strada, una “via” (questo sta all’origine) per risolvere un problema.

Come ovviare a questo problema? Ma è ovvio, ecco la soluzione! La strada è chiara, la via da seguire è scontata.

Ecco il legame dunque. La via, la strada.

Ovviare ad un problema, cioè rendere la strada libera da ostacoli, liberarla.

Questo permette di risolvere il problema. Quando si ovvia, quando si riesce ad ovviare ad un ostacolo, abbiamo risolto il problema.

C’è il senso del movimento nel verbo ovviare. E c’è anche in tutte le cose quando sono ovvie: la strada da prendere è ovviamente una sola.

Allora cos’avete capito da questo episodio?

Beh per quanto mi riguarda ho fatto fatica a trovare una strada per collegare ovvio con ovviare.

È la prima volta che mi capita di associare le due cose. Comunque intanto abbiamo ovviato ad un problema. Quale problema?

La pronuncia di ovviare, che non è così ovvia. E neanche la scrittura.

Io ovvio al problema

Tu ovvii al problema (con due i: ovvii)

Lui ha già ovviato al problema, ovviamente. Lui trova sempre la soluzione.

Ti ricordi come ovviammo allo stesso problema l’altra volta?

Se voi ovviaste al problema come abbiamo fatto noi, sarebbe ovvio che ci avreste copiato.

Loro ovviano al problema a modo loro, come al solito.

Ora, ovviamente, essendo arrivati alla fine dell’episodio, c’è un dialogo di ripasso. Ma a cosa serve? Serve ad ovviare alla scarsa memoria.

Mariana: ciao, io mi chiamo Mariana e sto passando la quarantena all’insegna del relax.

Sofie: anch’io, anche se mi piacerebbe fare una capatina al Mare ogni tanto.

Ulrike: io volendo potrei anche farlo, abito vicino al mare, ma vi incontrerei la polizia.

4- dai che se resistiamo ancora un po’ siamo a cavallo!

5- giusto. Intanto un’altra settimana è andata!

RAN: abbiamo quasi svoltato!

7- appena saremo liberi, organizziamo una riunione dei membri dell’associazione. Come la vedete?

Xin: fortuna vuole che a luglio ed agosto sarà permesso andare in Italia.

Andrè: ma che sorta di estate sarà?

Doris: non lo so, ma se ci vediamo, dobbiamo essere tutti, ivi inclusi i brasiliani.

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

252 – Ivi

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Ivi significato

Trascrizione

Episodio 252 della rubrica più seguita di italiano semplicemente. Si tratta di tutti brevi episodi, ivi incluso quello che state ascoltando e leggendo adesso.

Ivi: conoscete questa parola di tre lettere? Il modo più comune si usarla è proprio in questo modo: ivi incluso, ivi inclusa, ivi compreso, ivi compresa.

Si usa quando volete semplicemente dire che ad un certo gruppo appartiene anche uno o più “elementi” in più, quindi persone, cose, oggetti o altro.

Voglio quindi specificare che è incluso qualcuno o qualcos’altro, perché evidentemente è il caso di chiarirlo, forse non è così scontato, oppure semplicemente per fare chiarezza o per evidenziarlo.

Ad esempio:

Nessuno potrà mai dirmi cosa devo fare nella mia vita, ivi inclusi i miei genitori.

Voglio sottolineare quindi questa mia considerazione finale. Ma volendo posso anche eliminare il termine ivi.

Nessuno potrà mai dirmi cosa devo fare nella mia vita, inclusi i miei genitori.

Senza ivi quindi.

Sarebbe come dire:

Nessuno potrà mai dirmi cosa devo fare nella mia vita, e quando dico nessuno intendo anche i miei genitori.

Potrei anche dire:

intendo dire neanche i miei genitori, compresi i miei genitori, inclusi i miei genitori, ma con “ivi” voglio essere più preciso, diciamo, e voglio sottolineare, rimarcare, evidenziare questo fatto.

Si usa non moltissimo nel linguaggio di tutti i giorni ma molto nelle comunicazioni della pubblica amministrazione, che tiene molto a chiarire alcuni concetti legati ad esempio ai permessi o ai divieti per i cittadini. Anche i giornalisti lo usano molto.

Questa legge ha come scopo la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, ivi compresi quelli sociali dei lavoratori.

Per fare la carta d’identità ci si deve recare presso gli sportelli comunali, la comunicazione è rivolta a tutti, ivi compresi i cittadini stranieri.

L’accesso ai locali è vietato a tutti, ivi esclusi i dipendenti dell’amministrazione.

Ebbene sì, si usa anche per escludere quindi. Non solo per includere.

C’è anche un altro uso di questo termine, ma usato perlopiù dalla pubblica amministrazione, anche stavolta.

Significa “in quel luogo“, “in quel posto”.

Es: dal 1 gennaio cambia il sistema sanitario italiano dei cittadini britannici ivi residenti.

Cioè residenti in Italia. È quasi come qui o li, o lì dentro o qui dentro. Un luogo o un posto che abbiamo già indicato nella frase. Questo è importante, altrimenti non si capisce ivi, che indica un luogo, a cosa si riferisca.

È un linguaggio a cui siamo abituati in Italia ma che normalmente – intendo nel linguaggio comune – non si utilizza molto.

Tra l’altro non si usa che con tre o quattro verbi: risiedere, situarsi, ubicarsi e contenere.

Il ladro ha rubato la cassaforte e tutto il denaro ivi contenuto (cioè il denaro che si trovava all’interno, dentro la cassaforte).

I rumori venivano dal centro della stanza e precisamente da uno stereo ivi situato.

Dov’era lo stereo quindi? Al centro della stanza, lo abbiamo già detto.

Vabbè adesso ripassiamo, altrimenti vi stancate troppo.

Abbiamo un bel dialogo da ascoltare.

Le voci sono di alcuni membri dell’associazione italiano semplicemente, che stanno imparando velocemente a usare le espressioni spiegate nei vari episodi della rubrica, e come accade spesso sono proprio loro a formare queste frasi di ripasso ivi contenute.

Mariana: All’insaputa di Giovanni ho preparato una frase di ripasso anzitempo, vale a dire di riserva. Non si sa mai.

Ulrike: Hai fatto bene, è risaputo che dopo ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” si trova una frase di ripasso, tanto per rispolverare le parole passate.

Gema: Giusto, e per questo Gianni ogni due per tre chiede un tale ripasso da noi che siamo membri dell’associazione italiano semplicemente.

Bogusia: Non che queste richieste ci colgano alla sprovvista, ma si dà il caso che una tale serie di frasi non sia costruita in men che non si dica.

Doris: Infatti, neanche per chi si sapesse destreggiare più o meno bene con la lingua italiana.

Monica: Ah…quindi, se ho ben capito, hai abbozzato un testo con qualche parola della rubrica che potrai sfoderare, nel caso ce ne sarà la necessità.

Emma: Brava/o! Ne siamo curiosi. Un giorno ce lo farai sentire, per ora armiamoci di pazienza.

Xin: Scusate, vorrei però fare un distinguo: io di pazienza non ne ho affatto.

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!