Il virgolettato (ep. 929)

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Il termine “virgolettato“, che probabilmente molti di voi non avranno mai letto o ascoltato prima d’ora (ovviamente mi rivolgo a un pubblico di non madrelingua italiana) si riferisce all’uso delle virgolette (“”), che sono dei segni di punteggiatura.

I segni di punteggiatura sono i punti, le virgole, i due punti, il punto e virgola eccetera.

Anche le virgolette sono dei segni di punteggiatura, e il loro ruolo è fungere da delimitatori di parole o frasi all’interno di un testo.

I delimitatori servono a delimitare, a circoscrivere.

Partiamo dal nome: si chiamano in modo simile alla virgola, e in effetti la loro forma è simile, ma sono due, e si usano sia prima che dopo una parola o una frase: sono delimitatori, come ho detto, quindi delimitano una parola o una frase. Circoscrivono una parte di un testo.

Delimitare significa appunto segnare un limite, un confine, a destra e a sinistra in questo caso, cioè prima e dopo.

Le virgolette possono essere utilizzate in vari contesti, come per esempio:

– Per citare le parole di qualcuno: “Ho sempre amato questo posto”, ha detto Maria.

Sia prima che dopo la frase d Maria si mettono le virgolette. Questo per far capire che ciò che si trova all’interno delle virgolette è stato detto testualmente da Maria. Sono esattamente queste le sue parole.

– si usano anche per indicare il titolo di un libro, un film, una canzone:

Es:

Il mio libro preferito è “Il Nome della Rosa”. Allora lo scriviamo tra virgolette.

– possiamo usarle anche per contraddistinguere parole o espressioni che si vogliono enfatizzare: Il nuovo film di Tarantino è “imperdibile”. A voce si rappresentano con un tono più marcato in genere.

– Altro esempio può essere l’uso di virgolette per segnalare semplicemente che la parola o l’espressione indica un concetto specifico: La “flessibilità” del lavoro moderno.

– si usano anche per attribuire a una parola o a una frase un significato particolare, anche usando un termine, come un aggettivo, che potrebbe sembrare a qualcuno non molto adatto:

Es:

I ladri sono entrati nella mia cantina per rubare il vino e io li ho aggrediti perché nessuno deve permettersi di “profanare” la mia cantina.

Il verbo profanare infatti generalmente si usa quando si entra in luoghi relativi alla religione e al culto e si compiono atti sacrileghi. Ma la cantina non è un luogo sacro.

Allora uso le virgolette come a dire “permettetemi di usare il verbo profanare”, oppure “Passatemi il termine profanare” , per usare un’espressione che abbiamo già visto.

Ciò che sta tra virgolette, specie se si tratta di una frase, possiamo chiamarlo “virgolettato“.

Molto più spesso, in realtà, quando c’è un virgolettato, si usano modalità equivalenti, come un testo “tra virgolette”, oppure “tra doppi apici” o “tra virgolette doppie”.

Le virgolette infatti, sia quelle di apertura che quelle di chiusura, sono quasi sempre doppie.

In generale però quando si parla di testo scritto si fa riferimento anche (in Italia meno spesso) alle virgolette semplici. L’uso è più o meno lo stesso.

L’uso delle virgolette singole (quindi non doppie) si preferisce a quelle doppie ad esempio per racchiudere una parola tecnica, quindi spesso anche poco comune, poco usata, perché specifica di un settore.

Es: nel mondo del lavoro, il cosiddetto ‘quitfluencer’, è il dipendente che lascia il proprio lavoro e incoraggia gli altri a fare lo stesso.

Invece i cosiddetti ‘deinfluencer‘ (abbastanza tecnico anche questo) sono coloro che, specie su Tiktok, consigliano di non acquistare certi prodotti perché sono presentati con una pubblicità ingannevole, che cioè inganna i consumatori.

Il termine ‘virgolettato’ però si usa prevalentemente per citare dichiarazioni di personaggi pubblici e in questi casi si preferisce usare le virgolette doppie.

Si utilizza per riportare testualmente, come è scritto o come è stato detto da una persona.

Parliamo anche del verbo virgolettare.

Bisogna virgolettare le risposte quando si intervista una persona e poi si fa un articolo su questa intervista.

Cioè bisogna mettere il testo tra virgolette, così si capisce che il testo virgolettato riporta esattamente la parole utilizzate.

Ho letto un’intervista in cui c’erano dei virgolettati inesatti. Infatti io ho ascoltato l’intervista e spesso ciò che è stato virgolettato non corrispondeva esattamente alle parole dette.

Dunque una parola virgolettata è una parola chiusa tra virgolette, singole o doppie.

Una dichiarazione virgolettata invece, oltre ad essere delimitata da virgolette, rappresenta una frase pronunciata e riportata fedelmente (si dice anche così), parola per parola. Si dice anche riportare testualmente, o, come si suol dire, “alla lettera”.

Questa persona ha detto proprio questo, parola per parola.

Interessante l’uso del verbo riportare, perché tra i tanti significati e usi c’è anche quello di comunicare qualcosa che ha detto un’altra persona, quindi una sorta di virgolettato, anche se non è detto che le parole siano esattamente le stesse come nel caso del virgolettato:

Es:

Ti riporto ciò che ha detto Giovanni: lui ha detto che ha da fare stasera perché ha un impegno.

Se però si riportano fedelmente/testualmente le parole di Giovanni, allora:

Ti riporto fedelmente le sue parole: “non posso venire perché devo uscire con una ragazza”.

Allora avrete capito che virgolettato si usa come aggettivo ma anche come sostantivo (il virgolettato) oltre ad essere il participio passato del verbo virgolettare.

Adesso ripassiamo parlando di serie tv:

Ulrike: se parliamo di serie TV verrà a galla un fatto un pochettino imbarazzante su di me, ovvero che ai vecchi tempi non mi perdevo mai una puntato di “Un Medico in Famiglia”. Ce ne fossero ancora in onda serie cone quella!

Rafaela: hai messo tanto di virgolette, quindi quello è proprio il titolo della serie tv.

André: Ah! Ragion per cui, Anthony, sei diventato un dottore? Comunque le serie tv ogni due per tre mi capita di vederle ma in genere non mi piacciono, benché ce ne siano di bellissime. A dir la verità comunque sono troppo pesanti per via dei troppi episodi. Preferisco i film!

Peggy: serie tv? Ce ne fosse una che è una che mi piace. È proprio il concetto di “serie” che non mi sconfinfera. Ancora ancora un film, ma preferisco il cinema.

Marcelo: In quanto a serie di TV la so lunga, ma devo spaziare da quelli di poliziotti a quelli d’amore per accontentare mia moglie, della serie vivere in famiglia.

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