574 Rosicare

Rosicare (scarica l’audio)

Trascrizione

Giovanni: un verbo molto usato tra i giovani è rosicare.

Un verbo che ha due utilizzi.

Il suo senso proprio ha anche fare con la bocca, anzi con i denti.

Con i denti infatti non solo si può mordere, masticare o azzannare qualcosa, ma anche rosicare qualcosa.

La cosa che si rosica normalmente è un osso.

Significa rodere a poco a poco, rosicchiare.

Si può rosicare una pannocchia, si può anche sgranocchiare una pannocchia, oppure un torsolo di mela ed altro.

Rosicchiare è più usato ma ha solo un uso proprio, mentre rosicare è più informale, inoltre l’utilizzo di rosicare va oltre il senso di mordere poco a poco, cioè mordere un poco alla volta qualcosa, consumandolo gradualmente, proprio come fa un cane col suo osso.

Oltre al famoso proverbio “chi non risica non rosica” che abbiamo già visto insieme e che significa che bisogna rischiare per ottenere qualcosa, esiste un uso figurato del verbo rosicare.

Sta per rodersi per la rabbia, per la gelosia o per l’invidia. Esprime un sentimento negativo caratterizzato dal fatto che non si accetta qualcosa che è successo e questo ci fa stare male.

C’è un personaggio dei fumetti, (il nome del fumetto è Topolino, o Mickey Mouse per la precisione), personaggio che si chiama Rockerduck, che quando provava questo sentimento di rabbia,si mangiava letteralmente dei cappelli.

Succedeva quando era molto arrabbiato per qualche vittoria economica ottenuta dal suo rivale Paperon de Paperoni, a suo danno. Questa rabbia veniva sfogata materialmente rosicando, cioè rosicchiando dei cappelli uno alla volta, consumandoli un morso alla volta per la rabbia. Rockerduck quindi rosicava per la sconfitta.

È proprio rosicare il verbo che si usa in casi di rabbia, ma prevalentemente tra i giovani. Potremmo collegare il verbo rosicare anche all’ultimo episodio in cui abbiamo visto il verbo attaccarsi, infatti chi si attacca, spesso poi rosica per questo.

Non si tratta di cose molto importanti in realtà, ma di questioni abbastanza futili, poco importanti veramente, che però da giovani hanno il loro peso.

Es: I giocatori inglesi hanno rosicato per la vittoria dell’Italia agli Europei 2020, tanto che lo hanno dimostrato togliendosi la medaglia dal collo durante la premiazione.

La vittoria degli avversari spesso provoca rosicamento, cioè rabbia mista a delusione per una sconfitta che poteva essere invece una vittoria.

Un modo altrettanto diffuso per chiamare questo sentimento prevede l’uso del verbo rodere.

Es:

Mi rode per la sconfitta di ieri.

Vedo che ti rode parecchio per aver perso la sfida.

Rodere (o rodersi), però, ha un senso più ampio e si può usare in più modi in diverse occasioni.

Oltre che, ancora una volta, avere il senso proprio di staccare con i denti delle piccole parti di un corpo duro, quindi proprio come rosicchiare e rosicare, es.

Rodere un pezzo di pane secco

Significa anche logorare, deteriorare. C’è qualcosa che si consuma, si deteriora, si logora.

Allora posso dire che “la ruggine rode il metallo”.

Come vedete il senso di rodere, fin qui, non ha un contenuto emotivo.

Però come detto, nelle relazioni umane, rodere si usa soprattutto per indicare un risentimento, una sensazione di fastidio, di dispiacere che non riesco a fermare.

Non c’è però necessariamente invidia, dispiacere perché qualcun altro ha ottenuto qualcosa e noi no.

Es:

Mi rode di non poter fare le vacanze quest’anno

Come dire: mi dà fastidio, mi provoca malessere e non posso far nulla per questo.

Il legame col senso proprio, quello legato al consumare qualcosa, si riferisce al fatto che quanto ti rode per qualcosa si sta consumando sé stessi, si sta facendo del male a sé stessi. Qualcosa ci sta logorando, consumando, deteriorando.

C’è qualcosa che ci tormenta, che ci strugge.

Posso dire:

Rodere di gelosia o rabbia

Rodere per la gelosia o per la rabbia

Posso usare anche la forma riflessiva:

Rodersi di/per gelosia/rabbia

Se uso rosicare siamo più in ambito di rabbia dovuta a una sfida persa, una competizione andata male e quindi di invidia.

Se non sappiamo perdere, se non accettiamo la sconfitta, non possiamo fare altro che rosicare. Questo rosicamento possiamo dimostrarlo in diversi modi: un silenzio prolungato, uno sguardo arrabbiato, un urlo verso il cielo, un gesto di stizza, devastando la stanza, insulti a destra e a manca, o un gesto di mancata sportività, proprio come quello dei giocatori inglesi che si sono tolti la medaglia dal collo.

Chi ha un atteggiamento di questo tipo viene chiamato rosicone.

Es:

Non fate i rosiconi, può accadere di perdere. Bisogna accettare la sconfitta.

Non si parla sempre di sconfitte vere e proprie però.

Si può trattare anche di pura invidia per i successi altrui. Successi di qualsiasi tipo. Gli ingredienti fondamentali sono due:

1) Quel successo era alla mia portata, potevo anche ottenerlo io

2) Non riesco a accettare, a digerire questa sconfitta.

La ragazza che mi piace si fidanza con un mio amico? Facile rosicare in questi casi. Difficile essere felici per lui. Potevo essere io al suo posto

Sarei potuto essere felicissimo e invece è toccato a lui.

Anche questa è una sconfitta.

Spesso si prende in giro chi rosica. È quello che accade con gli sfottò tra tifosi: si cerca di far rosicare sempre di più chi ha perso.

Tra bambini piccolissimi si usa anche cantare delle canzoncine per far sì che gli altri rosichino:

Io ho vinto e tu no!

Io ho la mamma bella e tu brutta, pappappero!

Adesso ripassiamo:

Ripasso degli episodi passati a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

Irina: Ragazzi mi dispiace ma come sapete sono mancata alla chiacchierata di ieri. Mi è sfuggito qualcosa degno di nota?

Anthony: Eh sì! Hai perso una conversazione vivissima perché sono corsi in molti a partecipare alla conversazione. A quanto pare molti membri scalpitavano per tornare alla carica. Persino Giovanni era in buona forma dopo la sua pausa ludica al mare.

Ulrike: Io invece non sono totalmente d’accordo. Non hai perso granché. Tanto per cambiare c’era Antò a attaccare il solito pippone rispondendo a un dubbio posto durante la conversazione.

Irina: vedo che non siete d’accordo in toto. Ché mi sono persa qualcosa?

Mariana: secondo me dovresti assolutamente fare il possibile per ritagliarti il tempo necessario per partecipare ai nostri incontri video, sempre che tu abbia ancora voglia di migliorare il tuo italiano adoperando le 7 regole d’oro.

Irina: Hai ragione. La prossima volta riuscirò a collegarmi. Non c’è santo che tenga.