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Trascrizione
Guy (Camerun): Vuoi con un significato, vuoi con un altro, questo verbo “volere” ha un sacco di utilizzi nelle espressioni italiane. Che vuoi, la lingua italiana è bella e sempre ricca di sorprese. Volete che non lo sappia? Sono anch’io membro dell’associazione!
Ecco, questa frase che avete appena ascoltato da Guy, dal Camerun, contiene tre utilizzi diversi del verbo volere, nel linguaggio scritto e parlato, tre modalità molto molto comuni tra gli italiani.
Abbiamo già parlato di “che vuoi“, nell’episodio n. 52 dei due minuti con Italiano Semplicemente, che si utilizza per frasi in cui si ha una conseguenza logica, e anche dell’uso del verbo volere quando si usa per indicare due ragioni o più possibilità, quando spesso volere si ripete due volte (vuoi per un motivo, vuoi per un altro, vuoi con me, vuoi con te, vuoi per una ragione o per un’altra, eccetera).
Oggi invece spieghiamo velocemente “vuoi che non” e “volete che non“, un modo particolare anche questo di usare volere. In pratica sto invertendo le due parole “che vuoi” con “vuoi che”. Cosa cambia se cambio l’ordine delle parole? Inoltre ho una parola in più adesso: NON. A cosa serve questa parola in più?
“Vuoi che” o “volete che” in questo ordine, hanno sempre un senso di semplice domanda:
Vuoi che vada a Roma stasera?
Volete che vi spieghi qualcosa oggi?
Vuoi che andiamo a ballare?
A volte però si usa in un modo diverso, e l’obiettivo, fate attenzione è quello di dire qualcosa di scontato, di ovvio, ma in modo ironico. Allora dovete aggiungere “NON” altrimenti non ci riuscirete. Il risultato potrebbe essere ambiguo, potrebbe non risultare chiarissimo se state facendo una battuta oppure no, quindi state attenti perché se non è facile da capire dovere usare un tono ironico, dovete sorridere magari.
Vediamo qualche esempio:
Professore, sai riconoscere un abitante di napoli da uno di genova quando parlano italiano?
Io potrei rispondere:
Vuoi che non sappia come riconoscere un napoletano da un genovese?
Il che significa:
Certo che so riconoscerli, sono un italiano!
Altre frasi equivalenti sono:
Ovviamente sì, li so riconoscere
Naturalmente, sono italiano!
Ma in queste frasi equivalenti, che sono frasi affermative, non c’è ironia. Se voglio essere ironico devo negare, devo dire l’esatto contrario sotto forma di domanda.
Vuoi che non li sappia riconoscere?
Il che non è una domanda da leggere normalmente. In realtà non sto chiedendo se è tua volontà (se tu vuoi) che io non sappia fare questa cosa. La frase è ironica, è come dire:
Vorresti forse pensare che io non lo sappia fare?
Pensi forse che io non ne sia capace?
Credi veramente che io non abbia questa capacità?
Queste ultime tre frasi sono tutte domande in cui l’obiettivo è sempre quello: evidenziare che non è possibile avere un simile pensiero. La risposta è quindi scontata, ovvia. Ma anche in queste tre frasi, sebbene costruite tutte nello stesso modo, nella forma negativa e interrogativa, manca l’ironia.
Per aggiungere questa componente essenziale occorre usare il verbo volere:
Vuoi che non non lo sappia?
Fate attenzione perché potreste anche risultare offensivi, dipende da come lo dite, dal tono che usate, infatti state insinuando che una cosa banale e scontata non sia stata compresa. Infatti si usa spesso come frase in un litigio. Non sempre però è così; a volte sono semplicemente ironico.
Posso dire ad esempio che tutti i politici italiani sono potenzialmente a rischio di essere intercettati telefonicamente. Tutti i politici italiani quindi sono controllati, almeno in teoria; il loro telefono potrebbe essere sotto controllo dalla polizia:
Volete che ci siano politici che non hanno un telefono cellulare?
In questo caso c’è solo ironia, ma se volete far arrabbiare un italiano, a qualsiasi domanda ti faccia, si può rispondere usando questa espressione. Provate e vedrete la sua faccia stupita!
Ciao hai bisogno di indicazioni stradali?
Risposta: vuoi che non sappia usare Google Maps?
Lei come si chiama? Mi capisce quando parlo?
Vuole che non la capisca? Mi ha fatto una domanda abbastanza facile.
L’italiano si offenderà o si arrabbierà, poi basta sorridere un po’ e tutto passerà.
Ripassiamo le espressioni passate. C’è nessuno che mi aiuta?
Cristine (Brasile): Certo, vuoi che non siam pronti a farlo?
Lia (Brasile): Mi sembra una domanda retorica la tua!
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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro.
