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Trascrizione
Giovanni: il verbo reggere è interessante perché spessissimo si usa nel linguaggio informale, al posto di altri verbi molto prossimi e altrettanto spesso si usa con un significato pressoché identico nel linguaggio diciamo più corretto, che si usa anche al lavoro.
Il fatto, appunto, è che ci sono molti verbi simili a reggere, come ad esempio tenere, sostenere, sorreggere, portare, mantenere, resistere, ed anche aiutare un po.
Una delle espressioni informali di uso corrente vede però il verbo reggere sostituire il verbo sopportare.
L’espressione è “non ti reggo più“, espressione informale che sta per “non ti sopporto più“.
Quando non riuscite a sopportare più una persona potete rivolgervi a lui o lei con questa frase “non ti reggo più”.
Perché usiamo reggere e non sopportare?
Pensate a quando tenete un peso, quando sostenete un oggetto, lo reggete, lo state sorreggendo, lo state mantenendo sospeso con le vostre mani perché non cada, quindi ne state sopportando il peso. Quando non riuscite più a sopportare questo peso, quando cioè siete stanchi, allora non siete più in grado di reggere il peso. È diventato troppo pesante per voi, non riuscite più a sostenerlo: il peso diventa insopportabile. Non lo reggete più.
Nel caso di una persona, quando questa persona diventa insopportabile è equiparata ad un peso, vuol dire che ha un brutto carattere o si sta comportando male e continua a farlo e la vostra capacità di sopportare il suo carattere dipende dalla vostra pazienza.
Non ti reggo più
Non ce la faccio più a reggerti
Finora ti ho sopportato, spesso ti ho anche supportato, ma adesso basta, non ti reggo più.
Ovviamente state paragonando questa persona ad un peso non più sopportabile, quindi si tratta di un’espressione offensiva.
Spesso si usa anche con le situazioni e non con persone. Potete dire ad esempio che lo stress del lavoro non lo sipportate più:
Questo stress non lo reggo più!
Con un linguaggio più elegante (è sempre bene avere un’alternativa) potete ugualmente dire:
Questa situazione è divenuta insostenibile!
Ma adesso ripassiamo:
Mariana: ieri mi sono imbattuta in un parola sconosciuta: balia
Rafaela: vedrai che adesso Giovanni prende e ce la spiega
Xiaoheng: e magari ci dice anche come si pronuncia, perché secondo me si pronuncia balia, ma vai a capire.
Wilde: bisogna anche considerare che laddove si tratti di parole omografe, la pronuncia potrebbe non essere univoca
Iberè: wow, si direbbe che tu te ne intenda!
Giovanni: ne parliamo nel prossimo episodio allora! Non vi lascerò in balia dell’incertezza.