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Trascrizione
Giovanni: si dice bàlia o balìa? Dove sta l’accento? Sulla a o sulla i?
In realtà, come qualcuno avrà immaginato, si tratta di una parola che ha due significati diversi e al variare dell’accento cambia anche il significato.
Una balia (con l’accento sulla a) è una donna che, per compenso, somministra il proprio latte a un bambino altrui.
Quindi questa donna dà il suo latte ad un bambino non suo.
Oggi però non credo esistano ancora le balie, essendo state sostituite dal latte artificiale
Nell’uso comune però esiste l’espressione “fare da balia” a qualcuno.
Significa seguire questa persona come se fosse un bambino, insegnargli tutto perché non è capace a far nulla. È un po’ offensivo però dire frasi come:
Scusa, io ho da fare, non posso farti da balia.
Quindi l’idea iniziale dell’allattamento, del nutrimento, utile per la sopravvivenza, viene presa ad immagine per indicare un’assistenza eccessiva.
Assistere una persona insegnandogli tutto, come se fosse un bambino, quindi aiutarlo, seguirlo, proteggerlo, specialmente agli inizi di un’attività o professione.
Questo è fare da balia a qualcuno.
“Fare da” nel senso di “comportarsi da”, assumere il ruolo di balia, comportarsi come una balia.
Per prendere in giro un collega inesperto puoi dirgli:
Hai bisogno di una balia?
Devo farti da balia?
Nel termine balia invece, con l’accento sulla i, c’è il senso dell’impotenza.
L’espressione “in balia”, e più precisamente “essere in balia” di qualcosa vuol dire essere travolto da qualcosa, essere trasportato completamente, avendo perso il controllo della situazione.
Posso dire ad esempio:
La nave è in balia delle onde
Giovanni è talmente sconvolto che ora è completamente in balia delle emozioni
C’è anche l’idea del futuro incerto nel termine balia, in questo caso.
Se ci si trova in mezzo a tante persone si può essere in balia della folla, se questa ti trascina e ti fa cadere e tu non puoi decidere dove andare perché la forza della spinta che ricevi è più forte di te.
Si può essere in balia di uno sfruttatore, di un marito prepotente, di un capufficio dispotico.
Si potrebbe dire anche “essere alla mercé di” con lo stesso significato. C’è in realtà una piccola differenza:
Essere in balia di qualcosa sottolinea l’assenza del controllo da parte tua, l’impotenza, e si usa relativamente poco dire “essere in balia di una persona”.
Invece essere alla mercè di qualcosa o qualcuno sottolinea di più che questo qualcuno o qualcosa ha il controllo su di noi.
Notate come mercé somigli a merce, e la merce si compra e si vende: se sono alla mercé di una persona, questa persona fa di me cosa vuole e io sono in suo potere, alla sua mercé.
Ovviamente non può comprarmi o vendermi come un prodotto o della merce: il senso è figurato ma in teoria la frase può essere applicata letteralmente in alcuni casi:
Gli schiavi erano alla mercé dei loro padroni
Le prostitute sono alla mercé dei loro protettori.
Ora ripassiamo.
Mariana: taliano semplicemente non ci lascia mai in balia della grammatica italiana! Tutti i giorni veniamo chiamati in causa per fare dei ripassi, e ormai non abbiamo più bisogno di una balia, perché abbiamo ormai le carte in regola per cavarcela da soli.