La vittoria di Pirro – POLITICA ITALIANA (Ep. n. 32)

La vittoria di Pirro (scarica audio)

Indice degli episodi della rubrica dedicata alla politica

Trascrizione

Giovanni: Qualche volta abbiamo parlato di vittorie, perdite e sconfitte. Ricordate? Oggi parliamo di una particolare tipologia di vittoria: la vittoria di Pirro.

Capita spesso di ascoltare questa espressione alla radio, in TV e soprattutto al telegiornale.

Dovete sapere che Pirro era un lontano parente di Alessandro Magno, ed è stato un re dell’Epiro intorno all’anno 300 avanti Cristo. L’Epiro è una zona che si trova tra la Grecia e l’Albania.

Proprio durante il regno di Pirro, avvennero delle campagne contro Roma, e nell’anno 280 a.c. l’Italia meridionale fu invasa dalle truppe di Pirro.

Il termine “campagna” qui è intesa nel senso di operazione bellica, quindi un tentativo di conquista di territori. Sono famose anche la campagna di Russia, quella d’Egitto; le campagne d’Africa.

Insomma, con queste campagne si cercava di conquistare Roma, e a volte sono state vinte delle battaglie che però successivamente si sono dimostrate inutili. Infatti l’Epiro venne poi conquistato dai romani e qualche secolo dopo confluì nell’Impero romano d’Oriente.

Per questo motivo queste campagne contro Roma sono state all’origine della frase “vittoria di Pirro“, che sta ad indicare una vittoria priva di conseguenze, senza un reale impatto strategico.

Povero Pirro.

La frase è ormai entrata nel linguaggio non solo della politica, ma anche degli affari o di sport si usa spesso per descrivere un successo inutile o effimero, dove il “vincitore” ne esce sostanzialmente male. E’ una vittoria inutile, che non porta vantaggi. La vittoria resta una vittoria ma a cosa serve una vittoria se è inutile? A niente. Questa è la vittoria di Pirro.

Ammettiamo ad esempio che ci siano delle elezioni.

Tutti i partiti fanno una campagna elettorale. Ecco che ritorna il termine “campagna”.

Anche in politica ci sono le “campagne” dunque, ma stavolta si tratta di operazioni organizzate a un determinato fine: vincere le elezioni. Ci sono tanti tipi di campagne, ma ne parleremo un’altra volta.

Se allora un partito riesce a prendere la maggioranza dei voti in una sola città, ma sommando i voti a livello nazionale, vince lo schieramento elettorale opposto, quella vittoria si può dire che è una vittoria di Pirro.

Cosa importa che in quella città si sia raggiunta questa vittoria? A cosa è servito? A nulla.

Un esempio nello sport: una squadra in Champions League vince una partita che però non serve a raggiungere la qualificazione.

Anche questa è una vittoria di Pirro: inutile.

Al lavoro: la mia azienda mi vuole licenziare perché sono accusato di essere poco produttivo. Alla fine il direttore dell’azienda non riesce a dimostrare l’accusa, anzi il direttore viene anche arrestato per corruzione. L’azienda però fallisce e tutti i dipendenti (me compreso) vengono licenziati.

Ho vinto io? Può darsi, ma sempre di una vittoria di Pirro si tratta!

Siamo vicini in qualche modo al senso del termine “contentino“, di cui ci siamo occupati all’interno della rubrica due minuti con italiano semplicemente, ma fino ad un certo punto.

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano dedicato al linguaggio della politica.

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