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Trascrizione
Sapete qual è il male atavico degli italiani? C’è chi dice sia l’individualismo.
Altri dicono che il male atavico degli italiani sia l’incoerenza.
Altri ancora dicono che sia il camaleontismo. Per altri ancora è l’indifferenza. Per alcuni siamo persino ondivaghi, cioè vaghi, imprecisi, che cambiano spesso opinione, quindi siamo mutevoli, instabili. Questi sarebbero tutti mali atavici di noi italiani.
Ma, prima di tutto, cosa significa male atavico?
Atavico è un aggettivo che non si usa per descrivere solo un male. Dentro alla parola atavico c’è “avi” che significa antenati, progenitori.
In generale atavico o atavica descrive una caratteristica, un tratto, un elemento, una radice. Qualcosa che dipende o è legato alla cultura e alla vita dei nostri progenitori, i nostri avi.
Insomma, atavico è qualcosa che è nel sangue, nel dna di un popolo, qualcosa che è stato trasmesso dalla cultura, dagli usi e dai costumi di un popolo.
Se qualcosa è atavico, vuol dire che risale agli antenati, che deriva dagli avi.
Quindi l’aggettivo viene associato a caratteristiche o comportamenti che sembrano risalire a tempi antichi, ereditati dai progenitori o dalle origini ancestrali di una persona o di una cultura.
Ho detto origini “ancestrali”. In effetti ancestrale è un sinonimo di atavico. Possiamo usarlo senza problemi al suo posto. In più la forma femminile è uguale a quella maschile.
Vediamo qualche esempio con atavico:
In Grecia, la pratica del teatro tragico ha radici ataviche che risalgono all’antica tragedia greca.
In Italia, la passione per il cibo e la convivialità sono tratti atavici che si riflettono nella cultura culinaria e nelle riunioni familiari.
In Francia, la tradizione del vino e della gastronomia è un elemento atavico che ha radici profonde nella cultura nazionale.
In Germania, la tradizione della birra e dei mercatini natalizi è un tratto atavico che riflette l’importanza della convivialità e delle festività nella cultura tedesca.
In Inghilterra, il folklore e le leggende antiche sono parte integrante della cultura, con origini ataviche, che risalgono ai tempi dei miti e delle leggende medievali.
In Norvegia, il legame con la natura e le tradizioni vichinghe sono elementi atavici che influenzano la cultura lo stile di vita norvegesi.
In generale, la pratica della superstizione è un tratto atavico che può essere riscontrato in molte culture, manifestandosi attraverso credenze e rituali che hanno radici antiche.
L’aggettivo “atavico” inevitabilmente si usa parlando di popoli e culture. Volendo si può usare anche per descrivere caratteristiche biologiche o comportamenti che sembrano avere radici profonde nella storia evolutiva di una specie.
Vi ricordo poi il termine “retaggio” che è chiaramente legato all’aggettivo “atavico”. Direi che atavico però viene da più lontano, è più radicato nel passato e si usa di più parlando di popoli.
Adesso parlatemi di un tratto atavico della vostra cultura usando qualche episodio passato.
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Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente
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Estelle: La chiave di volta per capire il mio retaggio familiale risiede probabilmente nel valore che diamo al lavoro. Da sempre i miei genitori mi hanno trasmesso l’importanza dello sforzo per raggiungere gli obiettivi da prefiggersi.
Marcelo: Io, cari amici, come argentino, direi che la nostra eredità è senz’altro influenzata dalla cultura spagnola fin dalle origini. Così, tutto è stato tramandato per secoli. Ma nel secolo XIX e alle porte del secolo XX, i governi argentini hanno promosso una corrente migratoria molto importante. A quel tempo, l’Argentina era un paese ricco e promettente, e questo portò all’arrivo di tanti italiani, francesi, tedeschi, russi, britannici e di altri paesi. Questo ha implicato che l’Argentina si è trasformata in un crogiolo di culture e quindi è difficile individuare un unico retaggio.
