887 Ce ne fossero

Ce ne fossero (scarica audio)

Trascrizione

Ricordate l’episodio 507 in cui abbiamo parlato di avercene e averne?

Oggi parliamo di un modo assolutamente equivalente per esprimere lo stesso concetto.

Ce ne fossero”.

Questa è la modalità che spesso viene usata dagli italiani per esprimere un apprezzamento, per fare un complimento, per sottolineare l’importanza o la qualità di qualcosa o qualcuno, e soprattutto la difficoltà nel trovare qualcosa di simile.

Nel caso si avercene o averne usiamo il verbo avere; stavolta usiamo il verbo essere, perché “fossero” è il congiuntivo del verbo essere.

Ancora una volta, si sta parlando di esprimere questa importanza attraverso un desiderio, quello che esistano (cioè che ci siano – verbo essere) altre persone o altre cose simili a questa.

Nel caso di “avercene” e “averne” usiamo invece il verbo avere, perché, come si è detto in quella occasione, si esprime il desiderio di “avere” qualcosa o qualcuno di simile alla cosa in questione.

Per capire meglio e imparare a usare questa nuova locuzione, voglio farvi gli stessi esempi dell’episodio che abbiamo dedicato ad “avercene” , ma usando stavolta il verbo essere anziché il verbo avere.

Se allora vogliamo sottolineare che Mario è uno studente perfetto, che studia, uno studente educato e disciplinato, che non crea problemi, rispetto a tanti altri studenti che invece hanno meno qualità, posso dire:

(ad) avercene di studenti come Mario!

Averne di studenti come Mario

Ma anche

Ce ne fossero di studenti come Mario!

Il senso è sempre il medesimo: le qualità di Mario non sono molto comuni (sono merce rara, potremmo dire) e ci piacerebbe avere molti studenti come Mario, oppure ci piacerebbe che ci fossero più studenti come Mario. Vediamo il secondo esempio:

Se io parlo con un amico e dico:
Mio figlio ha un problema a scuola. Non sa se avrà la media del 9 o quella del 10.

Il mio amico potrebbe rispondermi:

(ad) avercene di questi problemi!

Averne di questi problemi!

Oppure:

Ce ne fossero di questi problemi

Anche in questo caso, che usiamo il verbo essere o avere, la risposta è ovviamente ironica.

Non è vero che il mio amico vorrebbe altri problemi come questo. Il senso della battuta è che non sono questi i veri problemi della vita.

Terzo esempio:
Un allenatore di una squadra di calcio, di fronte a delle critiche rivolte ad uno dei suoi calciatori, per sottolineare che lui non è d’accordo, può dire:

(ad) avercene di calciatori come lui!

Averne di calciatori come lui!

Oppure:

Ce ne fossero di calciatori come lui

Qualunque sia la versione che usiamo, ricordiamoci che si usano prevalentemente sia per fare un complimento, sia effettivamente per sottolineare che ce ne sono veramente poche di persone o cose così! Oppure per fare una battuta.

Poi un’ultima cosa. Non possiamo usare “ce ne siano di…” ma solamente “ce ne fossero di”, quindi usare il congiuntivo imperfetto e non il congiuntivo presente.

Questo è fondamentale perché altrimenti non verrete compresi da una persona madrelingua. Anche il tono da usare è importante.

Adesso ripassiamo qualche espressione degli episodi precedenti.

Ci aiuterà come al solito qualche membro dell’associazione Italiano semplicemente.

Ce ne fossero di membri così!

marceloMarcelo: hai chiesto un ripasso Gianni? In questo momento sono alle prese con le cartelle di Google Drive di Italiano Semplicemente per capire se ho tutti gli episodi audio pubblicati sul sito.

Karin: e cosa ti trovo in una delle cartelle?

Peggy: cosa? Non ci tenere sulle spine! Mica ci avrai trovato foto di donne nude!

Edita: ma quali foto nude d’Egitto! Sta parlando sicuramente dei racconti scritti da Giovanni che ci legge il sabato quando gli viene l’ispirazione!

Ulrike: merce rara quei racconti! Ma non voglio sembrare ruffiano!

Irina: chissà che non gli venga ancora l’ispirazione. Capace che più in là magari ne sforna altri. Aspettiamo pazientemente.

_ _ _ _ _ _

Gli esercizi su questo episodio (con soluzione) sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente

ISCRIVITIENTRA

richiesta adesione iscrizione associazione

507 Avercene di – averne di

Avercene (scarica audio)

Trascrizione

Episodio 507 della rubrica due minuti con Italiano Semplicemente.
Oggi parliamo dell’espressione “avercene“, che deriva dal verbo avere e che si usa quando vogliamo sottolineare l’importanza di qualcosa o qualcuno.
Esattamente si sta parlando di esprimere questa importanza attraverso il desiderio di “avere” qualcosa o qualcuno di simile alla cosa di cui vogliamo sottolineare le qualità.
Se ad esempio vogliamo sottolineare che Mario è uno studente perfetto, che studia, uno studente educato e disciplinato, che non crea problemi, rispetto a tanti altri studenti che invece hanno meno qualità, posso dire:

Avercene di studenti come Mario!

Questo significa che le qualità di Mario non sono molto comuni, e che ci piacerebbe avere molti studenti come lui. Stiamo esprimendo quindi la mancanza di studenti come lui, con le sue qualità.
Vediamo altri esempi. Se io parlo con un amico e dico:
Mio figlio ha un problema a scuola. Non sa se avrà la media del 9 o quella del 10.
Il mio amico potrebbe rispondermi:

Avercene di questi problemi!

Capite che in questo caso la risposta è ironica. Il mio amico dice che anche a lui piacerebbe avere di questi problemi, cioè a lui piacerebbe avere problemi come questi, perché non sono questi i veri problemi. Questo è il senso della sua risposta.
A volte si usa anche “ad avercene“. Ma non cambia nulla. Stesso significato.
Si usa spesso per evidenziare la differenza tra qualcosa o qualcuno che ha molte qualità rispetto ad altro o altre persone. In questo senso allora stiamo evidenziando sia la qualità di uno, sia la mancanza di qualità degli altri.
Un allenatore di una squadra di calcio, di fronte a delle critiche rivolte ad uno dei suoi calciatori, per sottolineare che lui non è d’accordo, può dire:

Avercene di calciatori come lui!

Come a dire: lui non va criticato, perché le sue qualità sono molte di più delle sue debolezze o mancanze.
Molto spesso si trova poi una forma alternativa: “averne“. La particella “ce” si riferisce a noi, analogamente a “averci”. È la stessa cosa comunque di avercene. La cosa che conta è la preposizione che segue: “di”.

Averne di questi problemi!
Averne di studenti come Mario!

In questo caso è più comprensibile il significato:

Mi piacerebbe averne di più di studenti come Mario.
Sarebbe bello avere sempre problemi di questo tipo.
Sarebbe bello averne sempre di questi problemi (“ne” rappresenta i problemi)
Ad avercene di questi problemi! (versione più espressiva e colloquiale)
Avercene di studenti come Mario.

Adesso ripassiamo qualche espressione degli episodi precedenti. Ci aiuterà qualche membro dell’associazione. Averne di membri così!
Bogusia (Polonia): sì è parlato molto male del vaccino Astrazeneca. Ma stando ai dati sulle reazioni avverse ai vaccini sembra che Astrazeneca sia persino meno pericoloso degli altri.
Mariana (Brasile): in che senso? Ti sei sincerata che non sia una notizia falsa?

Veronica (Brasile): l’ho letto anch’io. Adesso spero che i governi ne prendano atto.

Anthony: speriamo. Al di là di questo però, la cosa più importante è che funzionino sempre, anche con le varianti, sennò il prossimo anno siamo da capo a dodici.