L’aggettivo indenne (ep. 1069)

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Trascrizione

faceless firemen by building on fire
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Mi è stato suggerito da Camille, un membro dell’associazione Italiano Semplicemente, di fare un approfondimento sul termine “indenne“.

Ebbene, l’aggettivo indenne deriva dal termine “danno“. Come sapete, un danno è una diminuzione, più o meno grave di efficienza, di consistenza o di valore, dovuta a cause fortuite o anche volontarie. Esistono poi diversi tipi di danni. Esistono danni morali e danni materiali, ma anche e soprattutto danni economici. Quando subiamo un danno economico abbiamo un effetto economico negativo conseguente dall’azione di qualcuno o da un fatto e così “subiamo un danno” normalmente quantificabile in un certo numero di euro o altra valuta.

Esiste anche il danno fisico, relativo alla salute. In medicina, è un termine usato come sinonimo di lesione, disfunzione, alterazione.

Es: subire un danno celebrale o un generico danno al fisico.

Ebbene, “indenne” è un aggettivo che sta ad indicare un’assenza di danni. Quindi se io non subisco alcun danno dal verificarsi di un evento, posso dire che sono indenne o che sono uscito indenne da questo evento. Il prefisso negativo “in” è usato in questo caso per esprimere valore contrario, e viene premesso soprattutto ad aggettivi che esprimono concetti graduabili, tipo incapace, incerto, inefficace, insicuro, inutile.

Anche indenne è un esempio dell’uso di questo prefisso, anche se “danno” è un sostantivo,

Passiamo ai verbi che si utilizzano quando parliamo di danni.

Con i danni si può usare il verbo subire ma anche il verbo patire. Quindi indenne significa anche che una persona o qualcosa non patisce alcun danno:

Con indenne invece si usano principalmente i verbi: rimanere, restare e uscire:

Fortunatamente dal terremoto ne sono uscito indenne

La crisi finanziaria mondiale ha dimostrato che nessuna economia può rimanere indenne dalle conseguenze dei problemi globali.

Ho stipulato l‘assicurazione per restare indenne rispetto agli infortuni sul lavoro

Maria è uscita indenne dall’incidente

Comunque indenne fortunatamente ha anche dei sinonimi. A seconda dell’occasione possiamo usare incolume, illeso o sano e salvo. Oppure salvo, intatto, integro, e anche “perfetto”.

Dicevo che “indenne” si usa anche per le cose e non solo per le persone:

es:

L’incendio ha devastato la chiesa ma il quadro è rimasto indenne.

La pandemia ci ha insegnato inoltre che “indenne” è anche un sinonimo di “immune” quando si parla di contagio.

Es:

Ci sono alcune zone italiane risultate completamente indenni dall’epidemia

Quanto alle differenze con i termini simili, “illeso” può essere usato in contesti simili a “indenne” e “incolume“, ma talvolta porta con sé un senso di fortuna o miracolo nel non essere stato danneggiato, come “uscire illeso da un incidente automobilistico”. Intonso invece, sebbene abbia un suono simile, si usa generalmente in contesti diversi, come abbiamo visto, quando si tratta di qualcosa di mai utilizzato, più che di qualcosa di non danneggiato.

Anche “scampare da un pericolo” trasmette un senso simile. Si potrebbe dire lo stesso dei verbi cavarsela. Se invece riusciamo a prevenire questo pericolo prima che si manifesti, allora possiamo usare il verbo “scongiurare” a meno che non si tratti di qualcosa di ineluttabile

Oggi vorrei che il ripasso quotidiano vertesse sulla felicità. Pare che il paese più felice sia la Finlandia. E questo perché i finlandesi si godono appieno le piccole gioie della vita, come l’aria pulita, l’acqua cristallina e le passeggiate nei boschi. Che ne pensate?

Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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Andrè: Da che mondo è mondo gli esseri umani cercano la felicità! Secondo me la definizione di felicità è soggettiva, anzi direi addirittura che la felicità non esiste ma che esistono i momenti felici! Per quanto riguarda la felicità dei finlandesi, che vuoi che ti dica, sarà perché non soffrono con il caldo soffocante? A proposito, qualche giorno fa la sensazione termica percepita era di 62 gradi a Rio de Janeiro! Non vi dico che sono morto, ma poco ci manca!