Un di più (scarica audio)
Trascrizione
Dopo aver visto “un di cui“, ci occupiamo oggi di una locuzione simile “un di più”.
“Più”, lo sapete tutti, è l’opposto di meno, ma quando ci sono di mezzo le locuzioni, non è detto che esista un opposto.
È proprio il caso della locuzione “un di più” che si usa in due modi diversi. Innanzitutto può indicare qualcosa che non aggiunge nulla, quindi qualcosa di superfluo.
Es:
Abbiamo già fatto tanto da mangiare per gli ospiti. Perché vuoi fare altri tre primi? Sarebbe solamente un di più.
Qui è simile a uno spreco.
I ripassi che si trovano alla fine degli episodi di questa rubrica non sono un di più, un semplice dettaglio che si può considerare o meno a seconda dei gusti, delle preferenze e della disponibilità di tempo, ma sono invece l’elemento essenziale della rubrica, perché solo grazie ai ripassi non si dimenticano i passati episodi.
Vedete che “un di più” somiglia a volte a “un di cui” e infatti in questo caso possiamo usare l’una o l’altra locuzione a piacimento.
Un altro esempio:
Quando il professore ti farà quella domanda rispondi semplicemente no. Non dire altro. Qualsiasi parola è solo un di più di non necessario.
Un secondo uso invece ha un significato diverso, e indica qualcosa in più che viene richiesto rispetto a ciò che normalmente è sufficiente.
Esempio:
Questa scuola non è come le altre, perché è richiesta una preparazione superiore, un/quel dì più che solo in pochi possono dare.
Una volta il papa ha detto:
Per uscire dalla crisi è richiesto un di più di coraggio anche ai cattolici italiani.
In questo caso significa “un qualcosa in più” rispetto all’attuale, che richiede uno sforzo aggiuntivo che però fa la differenza.
Nel primo caso, “essere un di più” è simile alla locuzione “essere di troppo”. Essere di troppo però indica che c’è persino uno svantaggio in questo qualcosa in più e poi normalmente si usa con le persone:
Devo uscire insieme a Carla stasera. Non puoi venire anche tu. Saresti di troppo.
Questo divano nel salone è decisamente di troppo. Neanche si passa! Bisogna toglierlo!
Ho la sensazione di essere di troppo. Che faccio, me ne vado?
Se qualcosa è di troppo non è solamente superfluo o inutile come “un di più”, ma è anche inopportuno e fastidioso.
Vedere quindi che nonostante ci sia il termine “più”, quindi, “un di più” può indicare qualcosa di inutile, di cui si può fare a meno (anche se non porta danni e non è controproducente) oppure qualcosa di molto utile, quel di più che fa la differenza.
Notate infine che “un di più” non può mai diventare “una di più”. L’espressione è invariabile, proprio come “un di cui”.
Adesso ripassiamo:
Ulrike: nel nostro percorso di apprendimento quotidiano, rispolverare gli episodi precedenti non deve essere considerato solo un di cui, anzi, i ripassi fanno parte essenziale delle singole spiegazioni e in quanto tali non costituiscono mai soltanto un di più, ossia qualcosa di superfluo o persino qualcosa di troppo. Più si ripassa, meglio è.
Peggy: Ne convengo. Purtroppo, la momoria spesso ci fa marameo e tante espressioni studiate con il passare del tempo alle volte vanno nel dimenticatoio se non le ripassiamo. Personalmente mi sconfinfera assai leggere o ascoltare ripassi, in quanto talvolta sono interessanti, divertenti, talaltra culturali. È proprio il caso di dire che si unisce l’utile al dilettevole, e tutto ciò è assolutamente conforme allo spirito della nostra associazione.