329 – Dicesi o dicasi?

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Trascrizione

Mariana: Scusa Giovanni, puoi spiegarci il termine divario?

Giovanni: Dunque, dicesi divario, una differenza, un distacco, una distanza, specialmente dal punto di vista morale.

Posso dire ad esempio che c’è un divario di cultura tra me e te.

Ecco, l’episodio di oggi però non è sul termine divario, ma sui due termini”dicesi” e “dicasi“.

In Italia fa sempre un po’ sorridere quando si ascolta una frase simile alla mia:

Dicesi divario…

Avrei potuto usare qualsiasi parola al posto di divario. È una modalità che si può utilizzare quando si spiega un termine che non si conosce.

Fa un po ridere perché lo usano in genere per sottolineare l’eccessiva formalità nell’esprimersi, ed anche, a volte, un po’ la superbia di chi spiega.

Equivale a dire:

Si definisce “divario”, eccetera eccetera

Si dice divario eccetera eccetera

Quindi il “si dice” diventa “dicesi”, una forma arcaica, un po’ vecchiotta diciamo, che deriva da regole metriche antiche.

Ad oggi la si sente utilizzare in matematica, quando si dà una definizione di un termine:

Ad esempio: Nei triangoli rettangoli, dicesi ipotenusa il lato opposto all’angolo retto

Cioè si chiama ipotenusa, si dice così, questa è la definizione esatta di ipotenusa.

Ci sono anche altri termini simili, nel senso che rispondono alla stessa regola, ma pochi sono rimasti nell’uso corrente come: cercasi (si cerca), affittasi (“si affitta”), vendesi (si vende), saputasi (si è saputo), avvicinatosi (si è avvicinato) ed altri ancora, volevasi (si voleva).

Comunque “dicesi”, questo è uno dei termini che ci interessa oggi, è molto simile a dicasi, con la “a”, che non si usa per dare spiegazioni tecniche e complicate, ma soprattutto in questo modo:

Lo stesso dicasi

Altrettanto dicasi

Queste due forme hanno lo stesso significato e si usano per fare confronti in modo un po’ formale, una modalità spesso usata dai giornalisti ma anche da tutti coloro che amano essere precisi. C’è un pizzico di formalità anche qui.

Vediamo degli esempi:

In Italia abbiamo sofferto molto per il coronavirus, lo stesso dicasi ovviamente per altri paesi come il Brasile.

Sentiamo una professoressa di italiano cosa dice ai suoi studenti:

Flora: Così ragazzi non va bene. Giovanni deve studiare di più. Domani sarà nuovamente interrogato. Lo stesso dicasi per Sofie e Ulrike.

Giovanni: che bello…

Ulrike: va bene professoressa. Me ne farò una ragione. Mio malgrado dovrò studiare nuovamente.

Sofie: ok anche per me…

Sofie: Ma guarda tu che sfortuna! Altrettanto dicasi per te Ulrike

Giovanni: in effetti le due studentesse sono state sfortunate. Comunque ci sono altri modi ugualmente utilizzati per esprimere lo stesso concetto di “lo stesso dicasi“.

Lo stesso per te (basta eliminare “dicasi”)

Vale lo stesso per te

La stessa cosa vale per te

Ugualmente per te

Stesso discorso per te

Per te uguale

Uguale per te

Queste ultime due sono più informali. L’episodio finisce qui. Ma ascoltiamo anche una frase di ripasso dalla studentessa Ulrike.

Ulrike: Durante i mesi del coprifuoco (il cosiddetto lockdown) causato dalla pandemia perdite di proventi a destra e a manca e al contempo un crescendo di debiti e fallimenti. Conformemente, va da sé, che si ridurranno gli introiti fiscali. E questi sono solo i postumi del covid in campo economico.