Sono numerosi i proverbi sulla speranza. In alcuni di questi la speranza e la vita o la morte si trovano spesso a convivere.
In questo caso la speranza è positiva: bisogna avere speranza, bisogna sperare, bisogna sognare: più si spera e meglio è, più si sogna, meglio è. Non si vive forse solo di sogni, di progetti, di desideri? Dunque se si spera continuamente in qualcosa, se si è continuamente alla ricerca di un obbiettivo da raggiungere, se non si perde mai la speranza, si morirà felici, quindi probabilmente si morirà cantando… canzoni italiane!
Un proverbio chiaro: inizi a mangiare e anche se all’inizio non avevi fame, ti viene mentre mangi.
La fame, cioè l’appetito, non si riferiscono però solo al cibo, ma a tutto ciò che possiamo possedere: soldi, case, gioielli e volendo anche amore e successo. Beni materiali e immateriali, tutto ciò che può darci soddisfazione e felicità. Più si ha e più si vuole avere.
L’uomo non si accontenta mai. Mi è già venuto un certo appetito!! Vado a mangiare qualcosa!
Questo proverbio ci dice che le cose degli altri ci sembrano sempre migliori delle nostre.
Il giardino del nostro vicino, della persona che abita vicino noi, sembra più bello del nostro; ci appare più bello, e l’erba che ci cresce sembra più verde. In realtà è esattamente come il nostro.
L’idea che ci facciamo delle cose degli altri, solo perché non ci appartengono, è però distorta. Infatti l’apparenza spesso inganna.
“Vivi e lascia vivere” è un bellissimo proverbio che ci insegna la tolleranza.
Lasciar vivere le persone che ci circondano significa che non bisogna imporre loro la nostra volontà, che non bisogna ossessionare gli altri con le nostre richieste e che, fondamentalmente, bisogna trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi.
Molto musicale come suona: “vivi e lascia vivere” , molto meglio di “Vivi e lascia anche che gli altri vivano”, più corretto (usiamo il congiuntivo del verbo vivere perché è un augurio, un consiglio). Più corretto ma sicuramente meno bello da ascoltare.
Se marito e moglie discutono, se litigano, se bisticciano, se hanno una discussione, non bisogna mettersi in mezzo, non bisogna immischiarsi.
“Mettere il dito” è un’immagine figurata ovviamente.
Immischiarsi è il verbo che si usa normalmente quando si parla di intervenire in una discussione, specie se tra estranei.
Immischiarsi significa partecipare inopportunamente a questioni che riguardano altre persone. Più informalmente si dice anche impicciarsi, mentre intromettersi è meno informale.
Allora se vedete moglie e marito che discutono, fatevi gli affari vostri.
Non vi impicciate, non vi intromettete, non vi immischiate!
Un proverbio italiano che si riferisce alle persone tranquille, le persone chete, cioè quiete, tranquille, quelle che sembrano meno pericolose.
Si tratta di un avvertimento: il proverbio ci avverte che spesso le cose o le persone che sembrano più tranquille, ebbene sono quelle più da temere.
Si utilizza l’immagine dell’acqua, l’acqua che non si muove, l’acqua “cheta”, che significa quieta, cioè l’acqua stagnante, ferma, tranquilla, immobile o quasi, non come l’acqua di un fiume che è in movimento.
L’acqua “cheta”, silenziosa, che scorre lentamente, però rovina, rompe e corrode i ponti, e così anche le persone apparentemente chete, cioè tranquille e innocue sono invece le più pericolose.
Per le donne c’è anche un aggettivo: la gattamorta.
Ma volendo esiste anche il gattamorto!! Attenti ai gattamorti!! Pericolosissimi!!
Questo proverbio sta a significare che ognuno, cioè ogni persona, ogni individuo, ognuno di noi, ha i suoi problemi, ognuno ha le sue gatte da pelare, I suoi personali problemi. Nessuno non ha problemi.
Tutti abbiamo i nostri problemi, non è vero?
E quando qualcuno si lamenta dei suoi, quando qualcuno si lamenta troppo dei propri problemi, come se esistessero solo i suoi problemi, potete usare questo bel proverbio:
Ognuno ha in casa sua il morto da piangere.
Un po’ macabro almeno all’apparenza, ma un proverbio spesso deve stupire!
Un padre campa cento figli e cento figli non campano un padre.
Possiamo anche cambiare genitore:
Una madre campa cento figli e cento figli non campano una madre.
Campare significa vivere, ma anche far vivere, come in questo caso.
Il proverbio, sempre attuale (altrimenti non sarebbe un proverbio) ci dice che I figli, per quanti siano, non restituiscono quanto dato da un genitore.
Una madre o un padre danno la loro vita per i loro figli, si fanno in quattro per loro e riuscirebbero da soli a far crescere anche 100 figli.
Ma 100 figli, tutti insieme, non riescono a soddisfare i bisogni di un genitore.
Il proverbio ha anche una versione un po’ diversa:
Una madre è buona per 100 figli e 100 figli non sono buoni per una madre.
C’è la rima in questo proverbio. Ma nei proverbi c’è quasi sempre una rima.
Un proverbio italiano che significa che se una persona viene avvertita, cioè avvisata di un pericolo, questa persona ha l’opportunità di salvarsi.
Se una persona, uomo o donna che sia, viene messa in guardia da un pericolo, viene avvisata di qualcosa di pericoloso, può mettersi in salvo. Non è detto però che si salverà.
Infatti è mezzo salvato! Mezzo significa metà, ma in realtà sta per “quasi” salvo, nel senso che la certezza non c’è, non è sicuro.
Io ti avviso, poi, decidi tu.
Attento, non andare all’estero, potresti prendere il coronavirus!
Buongiorno ragazzi. Oggi vediamo l’espressione “una mela al giorno toglie il medico di torno”, oppure “leva il medico di torno”. Più che una espressione possiamo chiamarlo un proverbio, una frase che mi ha chiesto Antonio di spiegare.
Saluto Antonio e lo ringrazio per avermi chiesto di spiegare questa espressione. Effettivamente non avevo pensato che uno straniero potrebbe non comprendere il motivo per cui si dica questa frase. Dunque, credo che sia la prima volta, o una delle prime volte che spieghiamo il significato di un proverbio, di un proverbio popolare. Questo è un proverbio che tutti gli italiani conoscono e che utilizzano tutti gli italiani in tutte le località italiane.
Una mela al giorno leva il medico di torno. Come potete ascoltare c’è una rima, cioè una assonanza. Perché? Cos’è la rima? Una mela al giorno leva il medico di torno. Quindi “giorno” fa rima con “torno”, perché tutte e due le parole terminano nello steso modo: “giorno, torno”, quindi le ultime lettere sono le stesse. Questa è la rima.
Una mela al giorno leva il medico di torno. Allora, per spiegare bene questa frase bisogna spiegare anche le parole che la compongono, che sono tutte abbastanza semplici. La mela è un frutto, uno dei frutti più diffusi al mondo. Un frutto che si mangia in tutte le stagioni. Una mela al giorno toglie, o “leva” il medico di torno. “Leva” significa “toglie”: è la stessa cosa. Leva viene da “levare”. Uno dei significati del verbo levare è appunto togliere. Se dico “ti levo la mela dalle mani” vuol dire che “ti tolgo la mela dalle mani”.
Prima avevi una mela nelle tue mani, e io te la levo vuol dire che te la tolgo; ti sottraggo la mela dalle mani. Ok, quindi levare significa togliere, ma non soltanto togliere, perché si usa anche con altri significati: ad esempio “il levare del sole”, quando il sole sorge, quindi il sorgere del sole è il levare del sole. Poi ci sono anche altri significati del verbo levare. In questo caso significa togliere.
“Toglie il medico di torno”: “di torno” vuol dire “attorno”, “da attorno”, cioè “da vicino”; leva il medico di torno, cioè leva il medico da vicino. Cosa significa? Quando c’è una cosa attorno a te, se io te la levo di torno, se io te la tolgo di torno, “di torno” sono due parole: vuol dire che prendo questa cosa che è vicino a te e la tolgo, la levo.
È un modo di dire italiano: togliere qualcosa di torno vuol dire togliere una cosa che sta attorno a te, vicino a te. Anche il fatto di dire “levati di torno”, o “togliti di torno”, vuol dire “scompari”, “sparisci”. Si può dire ad una persona “levati di torno”, cioè “vai via”, “vattene”, “non ti voglio più vicino”, “non ti voglio più accanto a me”, “non voglio che tu stia accanto a me: levati di torno si può dire in qualsiasi circostanza quando si è arrabbiati: levati di torno.
Quindi allo stesso modo: una mela al giorno leva il medico di torno, quindi una mela al giorno toglie il medico da vicino a noi: cosa significa? Ovviamente la frase è ironica, e significa che se si mangia una mela al giorno, cioè ogni giorno mangiamo una mela, ebbene , il fatto che mangiate questa mela tutti i giorni ci toglie il medico di torno. Cioè mangiare la mela è una cosa salutare, una cosa che fa bene alla salute, quindi chi mangia una mela tutti i giorni, cioè ogni giorno, chi mangia una mela al giorno non ha più bisogno del medico, non ha più bisogno di un dottore, perché sta bene, perché sta bene in salute e quindi non ha più bisogno del dottore, quindi il dottore, il medico se lo leva di torno.
Una frase che si utilizza molto spesso quando si dice a qualcuno, a qualsiasi persona che deve mangiare più frutta, che deve mangiare frutta, quindi la mela, che c’è tutto l’anno, che è disponibile tutte le stagioni dell’anno, è un cibo molto salutare, molto succoso, ricco di acqua, ricco di vitamine e Sali minerali, e quindi una mela al giorno leva il medico di torno. Quindi mangiate una mela al giorno e vedrete che non avrete più bisogno del medico. Questo è un proverbio che non so da quanto tempo esista, ma che credo sia molto saggio, è molto saggio dire questo proverbio, che si può usare soltanto con la parola mela, soltanto co il frutto mela.
Il frutto in effetti, ora che ci penso, è un termine, un nome particolare, perché la frutta è una di quelle parole che in italiano al plurale finisce con la lettera “a”: la frutta. Al singolare si dice “il frutto”: il frutto del melo è la mela. L’albero delle mele si chiama “il melo”: quindi il frutto del melo è la mela. Così come il frutto del pero è la pera. Al plurale si dice frutta. In generale si dice la frutta: si deve mangiare la frutta. Ci sona anche “i frutti” però. Quando si vuole indicare il prodotto di qualcosa, il prodotto di un albero, si dice “i frutti”.
“Quest’anno, quest’albero ha dato molti frutti”. L’albero dà i frutti. L’albero dà i frutti, cioè l’albero del melo, quest’ano ci ha dato molti frutti. La parola frutti quindi può essere utilizzata come plurale di frutto ma non soltanto, perché in realtà la parola frutti è una parola che può essere utilizzata in molte circostanze diverse, in molti modi diversi, e non soltanto come sinonimo di frutta e non soltanto come plurale di frutto.
In effetti ogniqualvolta si produca qualcosa, ogniqualvolta facciamo degli sforzi per ottenere un risultato, ogniqualvolta vogliamo raggiungere un obiettivo e ci impegniamo, tutto ciò che otteniamo, tutto ciò che produciamo alla fine di questo sforzo si chiamano “i frutti”: i frutti del nostro lavoro.
La parola “frutti” si usa moltissimo quindi in ambito lavorativo: i frutti del lavoro è qualcosa che quindi si produce, come se il nostro lavoro fosse un albero, un albero che produce i frutti. A differenza degli alberi, di un albero, il lavoro produce i frutti in qualsiasi stagione dell’anno. Non soltanto una volta all’anno, ma dipende dal lavoro. Può esserci anche un albero, cioè un lavoro che produca frutti tutto l’anno. In ogni caso questa è la differenza tra “frutti”, che si utilizza in molte circostanze diverse e soprattutto in ambito lavorativo, e “frutta”, che si utilizza soltanto in ambito alimentare e gastronomico.
Quindi la frutta si mangia, i frutti si ottengono, si producono. Il frutto, anche questa parola può essere utilizzata in più circostanze: quindi posso dire il frutto dell’albero, del melo, del pero, per indicare genericamente qual è il frutto di un albero. Quindi posso dire “il frutto del melo è la mela”, “il frutto del pero è la pera”. Allo stesso modo il frutto lo posso utilizzare il prodotto di un lavoro, il prodotto di uno sforzo, il risultato che ottengo. Quindi il frutto del mio lavoro: quest’anno il frutto del mio lavoro è stato molto buono; il mio lavoro quest’anno ha prodotto molti frutti, al plurale, oppure posso dire “il frutto del mio lavoro, quest’anno, si vede”, “il frutto del mio lavoro è stato molto soddisfacente”.
Questo quindi per dirvi che la parola frutto, così come la parola frutti ha più utilizzi non soltanto in ambito gastronomico quindi, ma anche in ambito lavorativo. Quindi anche all’interno del corso di italiano semplicemente dedicato alò mondo del lavoro, cioè il corso di Italiano Professionaleutilizzeremo più volte queste parole: la parola frutto e la parola frutti. Lo faremo in due circostanze in particolare: nel primo capitolo, nel capitolo delle frasi idiomatiche dedicato ai risultati (lezione 8). C’è un paragrafo all’interno del primo capitolo dedicato alle frasi idiomatiche sui risultati: quando si parla di risultati si parla anche di frutti.
Vedremo molte frasi idiomatiche. Successivamente richiameremo tutte le frasi idiomatiche all’interno dei capitoli successivi e vedremo anche la parola frutto e la parola frutti utilizzate in più contesti diversi. Quindi: una mela al giorno toglie il medico di torno è la frase di oggi: non so se esista un equivalente anche in altre lingue, in ogni caso è giunto il momento di fare il nostro esercizio di ripetizione. Oggi il podcast è stato abbastanza breve. L’esercizio di ripetizione, che, ribadisco, come ribadisco ogni volta è molto importante per esercitare la pronuncia, quindi non sottovalutate l’importanza della ripetizione. A prescindere dal fatto che voi potreste cercare di ripetere ogni parola di questo podcast dall’inizio alla fine, anche questa una parola molto utile. Suggerisco anche di effettuare questo esercizio di ripetizione che mi accingo a fare, che mi appresto a fare in questo momento. Ripetete dopo di me, cercate di capire quali sono i ostri problemi di pronuncia ed in ogni caso ripetete senza pensare alla grammatica ed alle regole grammaticali ripeterò la frase cinque volte e vi lascerò il tempo di ripetere dopo di me.
Una mela al giorno…. Una mela al giorno… toglie…. toglie… toglie è la parola più difficile della frase perché c’è la lettera “G” seguita dalla lettera “L”. Toglie…. Toglie…. Alcune persone avranno difficoltà a pronunciare questa parola perché gli stessi italiani imparano a pronunciarla intorno al sesto, settimo anno della loro vita.
Toglie….. Toglie….
Una mela al giorno toglie il medico di torno
……
Toglie il medico di torno
…….
O leva il medico di torno
……
Leva il medico di torno
……
Una mela al giorno leva il medico di torno
….
Una mela al giorno leva il medico di torno
….
Una mela al giorno leva il medico di torno
….
Una mela al giorno leva il medico di torno
….
Questa è una frase che si utilizza soltanto in questo modo, non ci sono altri mdi per utilizzare questa frase, quindi si utilizza soltanto al presente: non possiamo dire ad esempio: una mela al giorno ha tolto il medico di torno o toglierà di torno, né tantomeno ha levato un medico di torno o leverà un medico di torno. È una frase, un proverbio che si utilizza soltanto al presente: quindi “Una mela al giorno toglie, o leva, il medico di torno”.
Quindi oggi abbiamo visto una farse idiomatica contenuta in questo proverbio: “levarsi di torno” o “levarsi di mezzo”. Si dice “levati di torno” quando ci dà fastidio una persona, che ci provoca del fastidio, che vorremmo andasse via. Si può dire “levati di mezzo amico!”, “levati di torno”. Se una persona ci sta appiccicata addosso, ci sta attaccata e ci dà fastidio la sua presenza possiamo dirgli questo: “levati di torno”, “levati di mezzo”.
Oggi ragazzi quindi abbiamo finito, abbiamo terminato questo episodio di Italiano Semplicemente. Vi racconto questo episodio su una spiaggia del Mar Ionio, in Italia. Sono nella regione Calabria, a sud dell’Italia: sono le sei e trenta del mattino e sulla spiaggia non c’è quasi nessuno, quindi probabilmente si sentono i passi dei mie piedi sulla sabbia e sullo sfondo forse si sente anche il rumore del mare.
Sulla sabbia ci sono molte impronte di gabbiani. Adesso farò una foto e la inserirò all’interno dell’articolo. Ciao ragazzi e mi raccomando mangiate le mele perché una mela al giorno toglie il medico di torno. Ciao ragazzi a domani!