Il portiere e la porta, il ruolo, il gol e la rete – il linguaggio del calcio (episodio 6)

Il portiere e la porta, il ruolo, il gol e la rete (scarica audio)

Indice episodi

Trascrizione

Bentornati nella rubrica di Italiano semplicemente dedicata al mondo del calcio.

Uno dei ruoli più importanti nel calcio è quello ricoperto dal portiere.

Interessante il verbo ricoprire vero?

Tutti i ruoli, nel calcio e fuori, vengono ricoperti o interpretati o rivestiti. Nel cinema vendono interpretati, ma negli sport vengono ricoperti e anche rivestiti.

Quando un giocatore di calcio gioca in porta, allora sta ricoprendo il ruolo del portiere, cioè colui che è deputato a difendere la porta. Riveste il ruolo di portiere.

Essere deputato a fare qualcosa significa essere assegnato a un incarico o appunto alla copertura di un ruolo.

Giovanni è il nome del portiere? Allora Giovanni ricopre il ruolo del portiere, Giovanni gioca in porta, cioè Giovanni è deputato a difendere la porta.

Anche il verbo assumere si usa a volte con i ruoli del calcio. Questo perché un ruolo è simile a un incarico, una missione, un obiettivo da raggiungere.

Si può dire sia “assumere un ruolo” che “ricoprire un ruolo”. Entrambi i termini significano che un calciatore (o una persona in generale, al di fuori del calcio) sta prendendo il controllo o sta svolgendo le responsabilità associate a un particolare ruolo o posizione.

Informalmente, parlando della porta e di chi assume il ruolo del portiere, si può usare anche il verbo essere e andare:

In porta c’è/va Giovanni

Il portiere è Giovanni

In tv e alla radio però più spesso si dice:

Tra i pali c’è Giovanni.

La porta è difesa da Giovanni

L’estremo difensore è Giovanni

Il portiere infatti si chiama anche così: estremo difensore.

Giovanni è incaricato/deputato a difendere la porta.

La porta, lo avete capito, è quello spazio delimitato da due pali in posizione verticale e la traversa, in posizione orizzontale, che collega i due pali nella parte alta. La porta è quello spazio in cui si deve mandare il pallone per fare gol, e dietro la porta c’è una rete.

Si parla anche di specchio della porta per descrivere l’area delimitata dai pali, la traversa e la linea bianca disegnata a terra alla base.

A proposito di gol, quando una squadra riesce a realizzare un gol, cioè riesce a spedire la palla nella porta avversaria, si può dire che:

La squadra ha fatto gol.

La squadra ha segnato un gol

La squadra ha realizzato una rete

La squadra è andata in gol/rete

In tutti i casi la palla oltrepassa completamente la linea bianca del terreno di gioco compresa fra i pali della porta avversaria.

Ma come fa a difendere la porta il portiere? Fondamentalmente il portiere deve parare. Poi ha anche il ruolo di dirigere la difesa, ma soprattutto deve parare.

Parare significa evitare di prendere gol, intercettando i tiri degli avversari che sono indirizzati verso la porta.

La parata

Le patate

Grande parata del portiere

Le parate del portiere evitano la sconfitta della squadra

Quando la parata è molto bella da vedere per il gesto atletico e la difficoltà nell’esecuzione, i telecronisti amano usare il termine “miracolo“:

Miracolo del portiere!

Il portiere fa una parata miracolosa!

Strepitosa parata del portiere!

Si usa molto anche “prodezza“:

Prodezza del portiere sul tiro dell’attaccante!

Il portiere risponde al tiro con una prodezza miracolosa/strepitosa!

La palla era indirizzata verso lo specchio della porta ma il portiere compie un vero miracolo e salva il risultato!

Ci vediamo al prossimo episodio di italiano semplicemente dedicato al mondo del calcio.

Subentro, voltura e allaccio, allacciare, subentrare, volturare riallacciare (ITALIANO PROFESSIONALE)

Subentro, voltura, allaccio, allacciare, subentrare, riallacciare, volturare (scarica audio)

durata: 13:49

Trascrizione

Tutti gli stranieri che vengono a vivere in Italia hanno o potrebbero avere un problema. Non appena acquistano una casa o ne affittano una, devono occuparsi delle utenze. Le utenze sono la fruizione di un bene o servizio pubblico: l’iutenza del gas, l’utenza telefonica, l’utenza elettrica, l’utenza dell’acqua.

Occuparsi delle utenze significa che devono risultare a loro nome, quindi l’intestatario delle utenze deve essere modificato. Precedentemente l’intestatario era chi vi ha venduto la casa, cioè il vecchio proprietario, mentre adesso che l’appartamento ha cambiato proprietario, le utenze devono essere intestate (vanno intestate) al nuovo proprietario, oppure, nel caso di affitto, all’affittuario, cioè la persona che ha ricevuto un immobile in affitto, pagando l’affitto mensilmente.

L’intestatario di una utenza è la persona o l’ente che siano indicati come titolari dell’utenza. L’intestatario è colui o colei o l’ente) a cui è intestata l’utenza.

Intestare quindi significa attribuire qualcosa, come una utenza, a un titolare mediante indicazione del nome.

Se io intesto la casa a mio figlio, la casa diventa sua, e lui diventa l’intestatario della casa.

Ma si parlava di utenze e quindi torniamo alle utenze.

Quando prendo in affitto un appartamento, o quando lo acquisto, devo intestare le utenze a me.

Quali termini usare per fare questa modifica di intestazione?

Ci sono termini interessanti di cui vorrei parlarvi da cui derivano i verbi. I termini sono allaccio, surroga, subentro e voltura. I verbi sono allacciare, subentrare, surrogare e volturare.

Partiamo proprio dal subentro e da subentrare.

Se andiamo sul dizionario a vedere, subentrare significa entrare al posto di un altro, quindi si tratta di una sostituzione o di una successione. Si usa ad esempio nello sport:

Al minuto settanta, il giocatore col numero 12 subentra al posto del giocatore col numero 7 perché si è fatto male.

In questi casi si usa normalmente anche “entrare” ma si tratta di un subentro a tutti gli effetti.

Però si può subentrare a qualcuno anche in un diritto. Prima era mio padre a godere di un diritto, adesso sono io. Sono subentrato a mio padre. Questa è anche una successione oltre ad un subentro.

Anche al lavoro, se il mio posto lo prende un’altra persona, anche questo è un subentro.

A fine mese lascerò il posto di lavoro. Al mio posto subentrerà il signor Rossi.

Ma quando si parla di utenze, il subentro è l’attivazione di una fornitura da parte di un cliente dopo un periodo in cui il contatore era stato disattivato.

esempio:

Nel 2020 il sign. Rossi abita in un appartamento e sia il gas che l’acqua che il telefono e l’elettricità sono intestate a lui. Lui è l’intestatario di tutte le utenze dell’appartamento. Poi però nel 2021 il signor Rossi lascia l’appartamento e disattiva tutte le utenze. I contratti sono interrotti. Nel 2022 il signor Rossi torna nell’appartamento e riattiva le utenze. Dunque il signor Rossi effettua un subentro.

Dalla spiegazione precedente però non sembrerebbe questo un subentro poiché il signor Rossi non sostituisce nessuno, non subentra a nessuno. Anche se l’appartamento fosse stato venduto o affittato al signor Bianchi, anche questo sarebbe un subentro, perché le utenze erano state interrotte, indipendentemente dall’intestatario precedente. Il subentro va quindi richiesto solamente quando i contatori risultano disalimentati, cioè non più alimentati, quindi sono cessati ed occorre riattivarli.

Se invece le utenze non vengono mai interrotte, si parla di “voltura“, che consiste quindi nel cambio di intestatario del contratto, senza interruzione dell’erogazione del servizio, es. energia elettrica, gas eccetera. La voltura non prevede una interruzione ma solamente un cambio dell’intestatario.

In definitiva, nei contratti stipulati tra enti pubblici o privati e i vari utenti, la voltura è il cambiamento del nominativo dell’utente al quale il contratto è intestato, quindi un cambio d’intestazione, mentre col subentro viene riattivato un contatore.

Si può fare la voltura del telefono, quella del gas, quella dell’utenza elettrica e quella della fornitura dell’acqua.

Quando si prende in affitto un appartamento dunque, si può fare una voltura oppure un subentro: se la casa era abitata da altri, si tratta di voltura, mentre probabilmente se la casa era disabitata, le utenze erano state interrotte e allora dobbiamo fare un subentro.

La stessa cosa quando acquistiamo un appartamento precedentemente abitato da altri.

E se invece compriamo un appartamento nuovo? In questo caso dobbiamo fare un allaccio delle utenze.

Un allaccio è quindi un allacciamento. Questo è il termine che andrebbe usato ma poi nei fatti ormai il termine allaccio ha preso il sopravvento nell’uso.

Allacciare una linea telefonica, fare l’allaccio del gas, fare l’allaccio di una utenza elettrica, chiedere l’allaccio. Queste sono le espressioni più usate.

Anche le cravatte si allacciano e anche la cinta (o cintura) dell’automobile.

Allacciare la cintura di sicurezza

Nel caso dei servizi pubblici e delle utenze, un allaccio è una operazione con cui si collega un elemento a una “rete”: la rete elettrica, la rete del gas, la rete dell’acqua.

C’è da dire che l’allaccio è un termine che si usa solamente nelle utenze, e anche la voltura. Invece ad esempio subentrare, oltre agli utilizzi visti, ha anche un uso figurato. Posso dire ad esempio:

Una volta mi sono perso a Roma. Avevo 15 anni. All’inizio ho provato smarrimento, ma poi è subentrata la paura di non riuscire più a tornare a casa.

Quindi un sentimento, una sensazione, può subentrare ad un altro.

Riguardo ad allacciare, si usa a volte anche parlando di relazioni:

L’Italia deve allacciare una relazione commerciale con i paesi orientali

Allacciare una relazione sentimentale

Esiste anche “riallacciare” (cioè allacciare nuovamente) usato sia quando bisogna riallacciare le scarpe (dopo che si sono sciolti i lacci) e tecnicamente parlando una linea (ad esempio telefonica):

Allacciare le scarpe

Riallacciare una linea telefonica interrotta

Questa operazione come visto l’abbiamo chiamata subentro, ma qui il senso è spesso materiale. Se un temporale causa un guasto alla linea, bisogna riallacciare la linea interrotta.
Nella maggioranza dei casi però l’uso di riallacciare è figurato e si parla ancora una volta di relazioni:

Ho litigato con Paolo, ma vorrei riallacciare la nostra amicizia.

Quindi il senso più generale di riallacciare è riprendere un legame interrotto. Questo legame può essere anche di amicizia, o anche sentimentale.
Possiamo usare riallacciare anche nel senso di ricollegarsi, riconnettersi. Se state parlando e volete riprendere un discorso interrotto, potete usare, oltre al verbo riprendere ( o anche tornare a Bomba) anche riallacciare.

Mi riallaccio a quanto già detto in precedenza

La cosa funziona ancora meglio se ci si riallaccia a qualcosa detto da qualcun altro:

Mi riallaccio a quanto detto prima da Giovanni.

Per oggi può bastare. casomai mi riallaccerò al discorso in un altro episodio-

Ci sarebbe anche la surroga, e anche questa è una sostituzione di una persona in luogo di un’altra. Ad esempio nel linguaggio giuridico, significa subentrare a qualcuno in un diritto. la surroga quindi equivale al subentro. Appartiene al linguaggio burocratico, ma non si parla mai di surroghe con le utenze ma se ne parla quando c’è un mutuo, cioè un grosso prestito da parte di una banca; la surroga consiste nella sostituzione di una banca con un’altra. La seconda banca surroga la prima, quindi la sostituisce.