388 Ma io mi domando e dico

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Trascrizione

Eccoci qua in questo nuovo episodio di due minuti con Italiano Semplicemente, la rubrica per imparare la lingua italiana giorno dopo giorno, passo dopo passo, senza dimenticare, senza noia, senza studio, ma solo ascoltando un breve episodio ogni giorno.

Carmen : Ma io mi domando e dico: come ho fatto a non scoprire prima Italiano Semplicemente?

Giovanni: Ecco, questa è una bella domanda in cui si utilizza un’espressione nuova e simpatica: “io mi domando e dico”.

Un’espressione che tutti gli italiani usano nel linguaggio di tutti i giorni per mostrare stupore e incredulità.

Aggiungere “ma” all’inizio dà più enfasi all’espressione, come già abbiamo visto in altri episodi come “ma guarda un po’“, “ma ti pare”, “ma io non lo so”, “ma va”, “ma come si fa”, “ma dimmi tu”. Anche queste riguardano tra l’altro lo stupore in qualche modo. Però questo accade anche con altre espressioni colloquiali, perlopiù esclamazioni, dove il “ma” dà solo maggiore enfasi, potrei citare “ma vai a quel paese”, “ma falla finita” ed altre ancora.

Questo “ma” serve spesso a tirare delle conclusioni definitive, per esprimere la volontà di chiudere un discorso in modo brusco. In questo caso si tratta di enfasi, quindi per attirare maggiormente l’attenzione.

“Ma io mi domando e dico” significa letteralmente che ci si fa una domanda alla quale non si sa rispondere, qualcosa che non ci si aspetta o che non si comprende, qualcosa che sembra impossibile, e invece no, invece pare che sia possibile. E quando qualcosa di molto strano ci appare davanti possiamo farci una domanda, una domanda a noi stessi, che ci interroghiamo e diciamo:

Ma io mi domando e dico: ma com’è possibile?

Voi non riuscite a capacitarvi di qualcosa, è troppo strano, inspiegabile.

La usava spesso il grande Totò, quindi trattandosi di un attore comico, l’espressione è abbastanza scenica, simpatica e attira l’attenzione di chi ascolta. Quando si racconta un episodio strano, dove voi non siete d’accordo con qualcosa di accaduto o detto da qualcuno, allora potete usarla.

Ovviamente dopo aver usato questa espressione dovete farvi una domanda e dovete dire cosa non capite, cosa vi risulta strano da capire, o cosa vi ha fatto così arrabbiare o stupire o meravigliare.

L’importante è che la cosa sia eclatante, spesso si tratta di qualcosa del tutto contrario ai vostri valori, però come ho detto c’è un po’ di teatralità, e gli italiani sanno essere molto teatrali quando vogliono.

Ad esempio:

Hai visto quelle ragazze? Si sono salutate con un bacio sulla guancia indossando la Mascherina. Ma io mi domando e dico: ma riesci a capire che stiamo attaversando una pandemia?

Adesso ripassiamo. Ascolterete alcune voci dei membri della nostra bella associazione.

Hartmut: Avete notato che all’indomani di un esame vi sentite molto più leggeri?

Olga: beh, questo ha un suo perchè.

Komi: certo, è per via del peso che ti sei tolto.

Irina: che vuoi, fare un esame o un concorso è bello stressante!

Sofie: però poi via via ci si abitua.

Ulrike: non è che io sia molto d’accordo. Abituarsi agli esami è un parolone. Tant’è vero che io mi agito anche quando devo registrare una frase di ripasso!