Cosa non si fa per… (ep. 958)

Cosa non si fa per… (scarica audio)

Giovanni: ecco un’altra locuzione molto usata che però non trovate spiegata in nessun altro luogo al di fuori di italianosemplicemente.com.

La locuzione è “cosa non si fa per”.

Si utilizza spesso parlando dei figli, dei nipoti e di tutte le cose a cui teniamo di più, dunque le cose più importanti per noi e generalmente per tutti.

Cosa non si fa per i figli!

Cosa non si fa per i nipoti!

Queste esclamazione servono a sottolineare l’enorme amore che abbiamo per i nostri figli o per i propri nipoti.

Il significato è:

Per i propri figli si è disposti a fare di tutto.

Per i propri nipoti si è disposti a fare di tutto.

Potrei dire la stessa cosa con i genitori o i fratelli comunque.

La frase è impersonale: cosa non si fa, e non “cosa non farei”, anche se è consentito personalizzare l’esclamazione e quindi riferirmi a me stesso.

Si utilizza questa espressione soprattutto dopo aver parlato di un sacrificio fatto per loro (i figli ad esempio), di un grosso sacrificio o un grosso sforzo economico.

Es:

Sto parlando con un amico e lui mi ha appena detto che nonostante il reddito familiare non fosse per niente alto, ha voluto pagare al figlio un corso d’inglese all’estero che è costato 5000 euro, e per poter affrontare la spesa ha dovuto vendere l’automobile.

Io allora ho commentato:

cosa non si fa per i figli!

È una sorta di domanda retorica, il cui senso è che si fa di tutto per i figli, per renderli felici e farli stare bene.

Un altro esempio:

Mia nonna, appena sposata, ha rinunciato al suo lavoro da ingegnere per seguire mio nonno (di nazionalità francese) nel suo paese d’origine.

Cosa non si fa per amore eh?

In questo caso ho utilizzato una domanda retorica a tutti gli effetti.

Nel caso di questioni più personali, per cose cioè che non sono così importanti per tutti, ma lo sono per una persona in particolare, si può dire ad esempio:

Cosa non darei per avere un fisico come una modella!

Cioè: mi piacerebbe moltissimo essere una modella. Sarei disposta a pagare una cifra enorme se solo si potesse.

Oppure:

Cosa non farei per poter aiutare il mio caro amico che è stato appena mollato dalla fidanzata

Cioè: sarei disposto a tutto per aiutarlo, ma purtroppo non posso fare nulla per lui.

Posso parlare anche al passato:

Da ragazzo ho dovuto lavorare già dai 18 anni per aiutare i miei genitori. Cosa non avrei dato/fatto per aver avuto la possibilita di studiare per diventare un medico!

In questo caso (come nel precedente) si tratta di un desiderio, qualcosa di impossibile da realizzare che non è possibile o che non è stato possibile fare. Si vuole enfatizzare, dare più forza a questo desiderio e trasmettere e amplificare un senso di malinconia o di profonda delusione o tristezza o rimpianto, ad esempio per non aver avuto l’opportunità di studiare per diventare un medico.

Si trovano tantissimi esempi di questo tipo sul web e sui libri.

Notare che non si tratta di un non pleonastico, perché non possiamo eliminare “non”: la frase non avrebbe più senso, anche se un italiano vi capirebbe ugualmente, anche perché di solito anche il tono della voce che si utilizza in questi casi aiuta a capire.

Ho fatto riferimento alla retoricità della domanda perché se dico ad esempio: cosa non farei per te?

La risposta (ovvia) sarebbe: niente. Non ci sarebbe nulla che non farei, cioè farei qualunque cosa per te. Non c’è bisogno che lo specifichi.

Se invece dicessi:

Cosa non faresti per me?

Questa sarebbe con ogni probabilità intesa come una vera domanda. Attenzione a come rispondete!

Adesso sentiamo i membri dell’associazione se hanno preparato un ripasso delle espressioni precedenti.

Peggy: In questi giorni, dalle mie parti, fa un caldo bestiale, con tanta di quell‘umidità che la percezione del caldo ha raggiunto i massimi termini. Tuttavia, per una questione di principio, lungi da noi l’idea di mettere un climatizzatore in casa; di conseguenza, mio marito stamattina si è svegliato fradicio di sudore, e io con il torcicollo che mi procura un dolore della madonna. Vabbè! Pazienza! Tra due settimane saremo in vacanza e sarà una vacanza con la V maiuscola, sfuggendo da questo calore seccante.

Irina: Ciao amica! Se tra due settimane vai in vacanza, allora non c’è di che preocupparsi

Diversamente da te, da me è inverno e le mie vacanze sono lontane. Pazienza.

Marcelo: io invece, in attesa di qualcuno che possa rimpinguare il mio portafogli (per inciso: è una pia illusione la mia) potrò solamente fare una scappata qui vicino, ma di sicuro mi riprometto un buon piano di vacanze all’estero per la prossima estate. Vorrei visitare la Thailandia! Mai sentito parlare dei massaggi thailandesi? Della serie “paradiso sto arrivando!”

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