Avere del

(ep. 1187) – scarica audio

Trascrizione

Cari amici di Italiano Semplicemente, oggi parliamo di una locuzione tanto curiosa quanto affascinante: “avere del”.
Alla fine dell’episodio scoprirete che è qualcosa che non ha dell’incredibile, ma vi sarà sicuramente utile nelle vostre conversazioni quotidiane, soprattutto se volete enfatizzare un concetto.

Un altro esempio, anzi più di uno:

Questo tuo comportamento ha del ridicolo!

La tua teoria ha del geniale.

Cosa significa questo “avere del”?

In questi esempi, “avere del” è un modo un po’ teatrale, quasi drammatico, di esprimere che qualcosa sfiora, si avvicina, ha i tratti caratteristici di qualcosa di straordinario.

Non si afferma direttamente che lo sia, ma ci va molto vicino.

Vediamo:

“Ha dell’incredibile” = È quasi incredibile. Può sembrare incredibile, sembra avere le caratteristiche di qualcosa di incredibile.

“Ha del clamoroso” = È piuttosto clamoroso.

“Ha del ridicolo” = È sul limite del ridicolo.

È un’espressione molto usata nel linguaggio giornalistico e nel parlato più enfatico, quello che si usa per sorprendere o scandalizzare un po’ l’ascoltatore.

Una partita ha dell’epico,
una reazione ha del folle, una vittoria ha del clamoroso.

Ma attenzione! Questo “avere del” non è lo stesso che troviamo in espressioni come:

Ho del vino in cantina

Hai del tempo domani?

Lui ha del potenziale inespresso

In questi casi, “del” indica una quantità indefinita di qualcosa:

del vino = un po’ di vino
del tempo = un po’ di tempo

Niente a che vedere col significato quasi metaforico e qualitativo dell’uso di prima.

Confrontiamo:

“Questo artista ha del talento” può voler dire che ha un po’ di talento, ma se detto in tono enfatico: “Ha del geniale!”, allora è chiaro che stiamo usando la locuzione metaforica:
non diciamo che ha un po’ di genialità, ma che sfiora il genio. Al limite potrei dire che “ha qualcosa di geniale”.

Per chi ama la grammatica: in quest’ultimo caso, “del” introduce un sostantivo astratto (clamoroso, ridicolo, ecc.), usato senza articolo (c’è già la preposizione articolata) e funziona quasi da aggettivo per descrivere in modo valutativo una situazione o un comportamento.

Notate come solamente “del” Si può usare, e non della, degli, delle, eccetera. La struttura è fissa. Si comporta quasi come una formula.

Ad esempio, si può dire:

Ha del romantico.
Ma non: Ha della romantica, né Ha dei romantici.

Perché proprio il maschile singolare? È una questione di grammatica storica e stilistica: il maschile singolare è percepito come più generico, più astratto. Lo so, la lingua italiana è decisamente maschilista da questo punto di vista.

Quando diciamo che qualcosa “ha del magico”, non stiamo parlando di “una cosa magica” in particolare, ma di una qualità indefinita, evocativa. C’è qualcosa che mi fa pensare alla magia.

Invece notate come nell’altro uso di “avere del” possiamo usare anche altre preposizioni.

Es:

Hai delle scarpe da prestarmi?

Ho della marmellata in frigo

Eccetera.

Un membro dell’associazione (parlo di Ulrike) ha osservato che la locuzione “sapere di” è simile a “avere del” e ha chiesto se in effetti le due locuzioni siano vicine o addirittura intercambiabili.

Grazie per l’osservazione Ulrike. Io direi che possono sembrare vicine e un po’ lo sono anche, ma differiscono per natura espressiva e registro linguistico, e raramente sono del tutto intercambiabili.

Vediamo: “Sapere di” è una locuzione usata in senso figurato, non letterale, si riferisce a impressioni soggettive, spesso con un tono più suggestivo o allusivo. Non a caso “sapere di” richiama il sapore (es: questa caramella sa di arancia).

In senso figurato il sapore diventa una sensazione in generale. Quindi può trasmettere anche un leggero giudizio o sospetto.

Esempi:

Il suo gesto sa di vendetta.

Questa decisione sa di disperazione.

Il suo silenzio sa di complicità.

Il tono è più intuitivo, percettivo, psicologico. Si usa sia scritto che parlato, ma più comune nel linguaggio letterario, giornalistico, o riflessivo. Spesso si aggiunge “mi”, (se parlo della mia sensazione) soprattutto nel linguaggio informale e parlato. Es:

Il suo silenzio mi sa tanto di complicità.

È la sensazione che si prova. Secondo me c’è complicità. È la mia sensazione.

Avere del”, d’altro canto, come detto, esprime qualcosa che sfiora una qualità o si avvicina a una caratteristica evidente, ma senza affermarla pienamente.
Ha spesso una connotazione enfatica, drammatica, e più oggettivante.

Esempi:

Il suo comportamento ha del ridicolo.

Questa mossa politica ha del geniale.

Il suo atteggiamento ha del provocatorio.

È più teatrale, intellettuale, giornalistico e si usa soprattutto nello scritto enfatico, o nel parlato abbastanza colto.

Vi propongo un altro esempio per confrontare le due locuzioni:

Recentemente il suo comportamento sa di vanitosità

Recentemente il suo comportamento ha del vanitoso

Entrambe le frasi sono corrette, ma con sfumature diverse:

“Sa di vanitosità”, suggerisce un’impressione soggettiva, un sentore. È come dire: “Mi dà l’impressione di essere vanitoso”.

“Ha del vanitoso”, afferma con più decisione una somiglianza alla vanità, quasi la sfiora, e ha un tono più critico o analitico.

Concludendo, in certi casi si possono usare entrambe, ma il tono cambia.

“Sapere di…” è più subdolo, percezionale.

“Avere del…” è più scenografico, quasi oggettivo.

Chiudiamo l’episodio con una frase ad effetto:

Il modo in cui alcuni membri dell’associazione Italiano Semplicemente parlano italiano…
ha del fenomenale! Questa mia frase comunque potrebbe sapere di ruffianeria!

Ripasso episodi precedenti:

Christophe: tra i luoghi sperduti d’Italia, a me vanno a genio i borghi dell’Umbria. Ci sono panorami con la P maiuscola.

Marcelo: Io l’estate scorsa ho scoperto un paesino in Basilicata che non c’azzecca niente con il turismo di massa, ed è stato come entrare in un’altra epoca.

Anne Marie: Io ci sono finita per sbaglio, ma non si direbbe quanto sia affascinante la costa del Molise: zitta zitta, ti entra nel cuore.

Julien: E vuoi mettere i monti della Carnia sulle Alpi orientali? Laggiù la natura, a suo modo ti parla, anche se una volta ho corso il rischio di perdermi.

Angela: La sai lunga tu! Beato chi ci capita in certi posti.

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Spiegazione del ripasso:

Luoghi sperduti: si riferisce a posti lontani, isolati, poco conosciuti o difficili da raggiungere. Spesso sono piccoli paesi fuori dalle rotte turistiche principali.

Mi vanno a genio: è un modo di dire per dire che qualcosa piace molto, che è proprio nelle proprie corde.

Panorami con la P maiuscola: significa che i paesaggi sono talmente belli da meritare rispetto, quasi come se la parola “panorama” dovesse essere scritta con la maiuscola per sottolinearne l’importanza.

Non c’azzecca niente: è un’espressione informale che significa “non ha nulla a che fare con” o “è completamente diverso da”. In questo caso, il paese non ha nulla a che fare con i luoghi affollati e commerciali tipici del turismo di massa.

Non si direbbe: significa “non lo si immagina”, “non ci si aspetterebbe”.

Zitta zitta: è un modo di dire per indicare qualcosa che agisce in modo silenzioso, discreto, senza farsi notare subito, ma che poi sorprende.

Vuoi mettere…?: è una domanda retorica, usata per dire “secondo me non c’è paragone”, come a dire che quello che sta per nominare è meglio di tutto il resto.

La natura, a suo modo, ti parla: è una frase che esprime l’idea che in certi luoghi la natura comunica emozioni, sensazioni, anche senza parole.

Ho corso il rischio di perdermi: significa che ha rischiato davvero di non ritrovare la strada, probabilmente perché la zona era selvaggia o poco segnalata.

La sai lunga: è un’espressione che si usa per dire che qualcuno ne sa tante, che ha molta esperienza o conosce cose che gli altri magari ignorano. A volte si dice anche con un tono un po’ scherzoso.

Beato chi ci capita: significa “fortunato chi riesce a passare o a visitare posti del genere”. “Beato” qui vuol dire “fortunato”, “invidiabile”

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