Edulcorare (ep. 992)

Edulcorare (scarica audio)

Giovanni: chi di voi prende il caffè senza zucchero?Elettra: io non lo prendo proprio il caffè. Almeno non da solo. Non ancora.Giovanni: beh, tu a 17 anni ancora puoi farne a meno. Credi che lo prenderai con o senza zucchero?Elettra: credo che senza zucchero non ce la farei. È troppo amaro.Giovanni: dai, prova. L’ho fatto proprio adesso. È caldo caldo.Elettra: ok….Ah che amaro! Possibile edulcorare un po’?Giovanni: Edulcorare? Vuoi edulcorare il caffè?Elettra: Si, non mi piace così. Voglio metterci un po’ di dolcificante.Giovanni: ok, ma vuoi spendere qualche parola in più su questo verbo? Non credo che i nostri amici conoscono.Elettra: sì, va bene.Giovanni: ok, prego. Ti lascio la parola. Allora dovete sapere che Elettra ha deciso di aiutarmi con gli episodi di italiano semplicemente perché ha detto che vorrebbe una “paghetta”. Si chiama così la piccola somma di denaro che diamo periodicamente noi genitori ai figli, bambini o adolescenti, come nel caso di Elettra, affinché lei gestisca in autonoma le proprie spese.Allora ho pensato: fai un lavoretto per me, aiutami con gli episodi e se i visitatori vogliono farti un regalo, una piccola donazione, quella sarà la tua paghetta. Sennò, in alternativa, te la darò io, come sempre.Così le tue uscite con gli amici saranno meno “amare”. Possiamo dire così?Elettra: speriamo. Allora per edulcorare le mie uscite iniziamo con lo spiegare questo verbo.Edulcorare significa rendere dolce, cioè dolcificare, nel caso del caffè.Giovanni: perché? Cos’altro si può edulcorare, oltre al caffè, alle bevande eccetera? Cos’altro si può usare edulcorare?Elettra: perché questo verbo, stavolta l’ho usato in senso proprio, ma generalmente non si usa così.In genere, quando parliamo di “dolcezza” posso dire ad esempio:

Questa bevanda è stata edulcorata con aspartame o con altro dolcificante.

Con lo zucchero non si usa generalmente. Si usa zuccherare in quel caso.Invece il senso figurato è
rendere meno grave o sgradevole, quindi come attenuare.Allora posso edulcorare una notizia, posso edulcorare un fatto, possiamo cioè usare edulcorare per attenuare la gravità di un fatto, per farlo sembrare meno grave di quello che è.Magari posso farlo non dicendo alcuni particolari o dando un’interpretazione ottimistica di qualcosa che è accaduto o che è stato detto.Giovanni: facciamo qualche esempio che ne dici?Elettra: lo sento spesso usare in politica, tipo che un politico ha cercato di edulcorare una certa situazione, cercando di far sembrare meno gravi i problemi economici del paese.Quindi questo politico vuole far sembrare che le cose non vanno così male. I politici edulcorano spesso i fatti.Oppure possiamo parlare di un film, magari un film estremamente violento, così violento che così non andrebbe mai in TV.Allora la televisione fa una versione edulcorata di questo film per renderla adatta a un pubblico più giovane. Così vengono eliminate le scene più violente.Giovanni: bene, grazie mille Elettra, speriamo che la tua collaborazione duri a lungo. Allora ci vediamo al prossimo episodio. Chi vuole contribuire alla paghetta si Elettra basta indicarlo quando si fa la donazione con PayPal.Se volete potete usare il Link sul sito, altrimenti la e-mail è italianosemplicemente@gmail.com.Grazie a tutti per la generosità.Adesso ripassiamo parlando proprio di paghetta.André: Io ricordo la paghetta che mi dava mio padre, che non era molto alta. In compenso mi ha insegnato il valore dei soldi! Ho imparato anche a fissare il mio tetto di spesa. Tutto bello, fatto salvo quando dovevo tagliare l’erba d’estate, erba che cresceva in continuazione! Se ci ripenso, povero me!

830 Eufemismo

Eufemismo

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Trascrizione

Ciao a tutti. In uno degli episodi scorsi abbiamo utilizzato la parola eufemismo.

Una volta, a dire il vero, ne abbiamo parlato, ma in quella occasione vi ho solamente accennato al fatto che un eufemismo serve a sostituire un’altra parola che è sconveniente, diciamo troppo forte.

Ad esempio, “andarsene” è un eufemismo per “morire“, quindi è un verbo che può essere usato al posto di morire, ma ne attenua il senso, infatti è meno forte se dico:

Mio padre se n’è andato molti anni fa

Che è come dire che mio padre è morto molti anni fa.

Un eufemismo ha la caratteristica di alleggerire il senso di un’altra parola che avremmo potuto usare ma che non abbiamo utilizzato.

È una sorta di sinonimo, ma quando usiamo la parola eufemismo in genere non è perché vogliamo alleggerire un concetto, ma il contrario: vogliamo far notare che un termine usato, da me o da qualcun altro, è troppo leggero e che non rende bene l’idea. Vogliamo dire che il vero termine, quello più adatto, è un altro.

Non c’è bisogno solitamente di specificare il termine più forte che sarebbe stato più opportuno usare.

È sufficiente usare il termine eufemismo per esprimere questo concetto.

Quindi è vero che “andarsene” è un eufemismo per “morire“, ma nessuno farà notare questo eufemismo.

Nessuno dirà: perché hai usato questo eufemismo?

Vediamo invece qualche esempio in cui è possibile e come in genere si utilizza questo termine:

Ammettiamo di aver avuto una bruttissima esperienza in un hotel.

Parlando di questa esperienza, potrei dire che l’hotel era bruttino e scomodo, aggiungendo che ho usato degli eufemismi.

Mia moglie potrebbe dire:

altro che bruttino e scomodo, diciamo pure la verità, cioè che quest’hotel faceva proprio schifo!

Un altro esempio. Parliamo di una persona (es. Paolo) che si è comportata malissimo con me.

Io e mia sorella raccontiamo questo fatto ad amici.

Io dico:

Paolo oggi è stato veramente inopportuno con me!

Mia sorella replica prontamente:

inopportuno? Perché usare un eufemismo per quello stronzo di Paolo?

Avrete notato che ho usato sempre situazioni negative, e l’ho fatto perché solitamente il termine eufemismo si usa in queste circostanze.

Ad ogni modo si può usare anche in situazioni positive:

Es.

Giovanni è stato bravo oggi a svolgere il compito di matematica.

Risposta:

Bravo? Questo eufemismo non rende bene l’idea. Giovanni è un vero genio direi!

Si può comunque usare solamente in senso attenuativo, per indicare che una parola attenua troppo il senso, e non rende bene l’idea per questo motivo.

Non si può usare l’eufemismo nel caso più generale di un termine sbagliato per definire qualcosa.

Questo episodio ad esempio sarebbe dovuto essere un brevissimo episodio di due minuti, quando invece sta durando decisamente di più di due minuti.

Allora se dicessi che questo è un brevissimo episodio, questo non è un vero eufemismo, poiché “brevissimo” non è un eufemismo di “lungo”. É solamente un aggettivo sbagliato.

Ci deve essere un giudizio, un’emozione, oppure un termine usato per non offendere, che però non rende l’idea fino in fondo. Dunque è un termine che si adatta bene per giudicare, per commentare la bontà di qualcosa in generale.

Stiamo sostituendo un’espressione propria e abituale con una attenuata o alterata, e questo lo facciamo per una questione di scrupolo morale o religioso o da riguardosità, cioè non vogliamo offendere, vogliamo essere gentili e riguardosi.

Adesso facciamo il ripasso quotidiano e poi solo i membri dell’associazione Italiano Semplicemente, l’esercizio per vedere se avete capito tutto. 10 domande a cui potete provare a dare risposta.

Ovviamente basta diventare membri e tutti possono provare a mettersi alla prova. Adesso il ripasso.

Peggy: quel bastardo del mio capo non mi ha dato le ferie che volevo ad agosto e adessomi tocca lavorare tutto il mese.

Mariana: vedo che non usi eufemismi nei suoi riguardi.

Hartmut: Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare – come si suol dire.

Irina: lo so, non è un granché Peggy andare in vacanza a settembre, ma sembri un’anima in pena! Prendila con filosofia, c’è un rovescio della medaglia: nella tua vacanza ti risulterà tutto a buon mercato! Potrà sembrarti un pannicello caldo, ma sicuramente se sei propenso a sfruttare le tue vacanze, tutto filerà liscio!

Gli esercizi in formato pdf su questo episodio si trovano nella cartella di Google drive

Esercizi

10 domande per mettervi alla prova sull’episodio. Seguono le risposte.

Disponibili ai soli membri dell’associazione Italiano Semplicemente.

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Il vocabolario degli incendi

Audio

Trascrizione

Buongiorno amici di italiano Semplicemente. Oggi ci occupiamo del vocabolario degli incendi. Con l’occasione ripassiamo qualche espressione idiomatica che abbiamo visto in passato. Facciamo poi, come di consueto, qualche esercizio di ripetizione.

Allora, gli incendi. Perché ho scelto questo argomento?

Per diversi motivi direi.

Un primo motivo è legato alla lingua italiana, ricca di termini specifici che riguardano il fuoco e gli incendi, molto frequenti in Italia. Quando si parla spesso di un argomento, come avviene in qualsiasi lingua, nascono e si usano e si sviluppano molte parole col tempo, per descrivere bene le differenze e le caratteristiche di ogni evento legato ad un incendio ed al fuoco. In fondo anche gli eschimesi hanno molti modi per descrivere la neve.

Secondo motivo: l’incendio dell’Amazzonia, il Polmone del mondo in Brasile che riguarda tutto il mondo, non solo il Brasile. Il polmone è l’organo che ci permette di respirare: l’aria va nei polmoni. Infatti di polmoni ognuno di noi ne ha due.

Quanti polmoni abbiamo? Ne abbiamo due ciascuno. Ciascuno di noi ha due polmoni. Ciascuno di noi ne ha due. E’ sempre bene ripassare gli utilizzi della particella “ne”.

Allora iniziamo dalla prevenzione: gli incendi vanno prevenuti. Prevenire è un verbo interessante perché si può usare per tutti gli eventi sgradevoli, negativi, pericolosi: prevenire una malattia, prevenire una catastrofe, prevenire un incendio, prevenire uno scandalo, un attentato eccetera.

Prevenire significa prendere tutte le precauzioni necessarie affinché un evento negativo non avvenga, non si verifichi; potremmo anche dire che gli incendi vanno scongiurati, come tutti i pericoli: scongiurare un pericolo è un’espressione di cui ci siamo occupati già. Prevenire inizia con “pre” che significa prima: quindi fare qualcosa prima che un evento accada.

Prima ho detto anche prendere tutte le precauzioni necessarie affinché un evento negativo non avvenga, non si verifichi. Ho usato due volte il congiuntivo di verificare e avvenire. Perché? Perché uno degli usi del congiuntivo, come abbiamo visto in vari episodi, è quello di esprimere un augurio, una speranza, ma anche un timore, una paura.

Spero che tu abbia pazienza con me

Mi auguro che tutto vada bene

Desidero che non ci siano più incendi in Amazzonia.

E’ meglio prevenire che curare, dice un famosissimo proverbio italiano. Ed anche negli incendi è meglio prevenirli piuttosto che cercare di spegnerli dopo.

Ma perché avviene un incendio? Un incendio può avvenire per motivi naturali oppure dolosi.

Ecco il secondo termine di oggi: incendio doloso.

Un incendio può essere provocato da diverse cause sia naturali, come detto, cioè non provocate dall’uomo, ad esempio da fulmini, oppure per mano dell’uomo. Se l’uomo, volontariamente, appicca un incendio, questo incendio è un incendio doloso.

Quindi un incendio doloso avviene perché la colpa è dell’uomo. Parlo di colpa perché un sinonimo di colpa è “dolo“. Quando qualcosa avviene per dolo di qualcuno, cioè per colpa di qualcuno, per colpa di qualche persona, allora significa che c’è una volontà cosciente di infrangere la legge da parte di questa persona. Il dolo è un termine abbastanza tecnico, usato molto dagli avvocati. Però gli incendi dolosi è una definizione utilizzata da tutti gli italiani.

Quindi gli incendi dolosi sono quegli incendi che vengono appiccati dagli uomini. C’è qualcuno che ha un interesse particolare nell’appiccare un incendio, ad esempio creare nuovi pascoli per gli animali per produrre carne.

Come si chiama la persona che accende un fuoco, o colui che appicca un incendio?

Si chiama “piromane“. Si parla sempre di piromani quando si devono indicare le persone che accendono dei fuochi, anche e soprattutto quando sono dolosi. La piromania è un’ossessione, una fissazione, una mania, verso le fiamme, gli esplosivi eccetera. Queste sono tutte espressioni che hanno a che fare con i desideri e che abbiamo già trattato in un bell’episodio dedicato.

person wearing guys fawkes mask watching flame
Photo by Ashutosh Sonwani on Pexels.com

Insisto e sottolineo con la voce questo verbo “appiccare” perché questo è un verbo che si usa quasi esclusivamente per gli incendi. Appiccare un fuoco, o un incendio significa accendere un fuoco, provocare un incendio, dar fuoco, incendiare.

Io appicco un incendio nel mio giardino

Tu appicchi un incendio nel tuo giardino

Lui appicca un fuoco nel bosco

Noi appicchiamo un fuoco alle navi nemiche

Voi appiccate il fuoco

Un’altro motivo per cui nascono gli incendi può essere chiamato fortuito: un incendio fortuito è un incendio casuale, che si verifica senza una determinabile ragione.

Molte cose possono essere fortuite, e questo termine può essere usato al posto di casuale:

Un incontro fortuito è un incontro causale, non programmato.

Spesso si parla di “caso fortuito“, che sembra una ripetizione, ma si usa per sottolineare la casualità. Ad esempio:

Solo per un fortuito caso l’esplosione non ha provocato vittime

Posso dire “caso fortuito” o “fortuito caso” senza problemi.

Gli incendi, a dire il vero, solo raramente nascono per un caso fortuito, infatti sono quasi sempre dolosi, anche se questo qualche volta non si riesce a dimostrare.

Quando un incendio è doloso l’incendio avviene per via di un “combustibile“. Questa è ancora una parola da spiegare. Un combustibile è una sostanza chimica, come la benzina, che è il combustibile delle automobili (uno dei combustibili almeno).

Il combustibile quindi può servire, può essere utilizzato, anche per appiccare un incendio, che quindi sarebbe doloso, non certo fortuito!

C’è un processo di combustione, cioè una reazione chimica che produce energia termica, che sviluppa calore. Ogni volta che brucia qualcosa. I combustibili sono quindi i materiali infiammabili che posso dar origine, cioè possono far nascere, possono provocare, un incendio doloso.

I combustibili vengono anche chiamati carburanti. Questo termine: carburante, è quello che si usa normalmente per alimentare i motori e le automobili.

Qual è il carburante della tua auto? la benzina, il diesel o il metano?

Le macchine totalmente elettriche non hanno un carburante, poiché non avviene combustione in un motore elettrico.

Si legge spesso, quando si parla di incendi, la frase “in fiamme“, ad esempio:

l’Amazzonia è in fiamme.

L’ospedale è in fiamme

La casa è andata completamente in fiamme

Significa che qualcosa sta bruciando completamente. “Aggiungere completamente” è quasi inutile perché “essere in fiamme” indica un incendio che interessa un’intera area.

Anche un cuore può essere in fiamme, in senso figurato, nel senso che è infuocato d’amore (anche questo è un incendio in fondo!)

Le fiamme sono ciò che si vede, oltre al fumo, quando c’è un incendio.

Le fiamme sono caldissime e sono anche molto colorate: il colore predominante è il rosso, ma in realtà il colore delle fiamme cambia a seconda della temperatura: dai 600 circa agli 800 gradi il colore è rosso, prima scuro e poi più chiaro. Ma una fiamma può anche essere di color Amaranto (una specie di marrone), Rosa, Arancione, Giallo, Bianco (qui siamo a più di mille gradi centigradi) e infine azzurro e Blu o anche viola alla temperatura di millequattrocento gradi centigradi.

Cosa il usa per spegnere un incendio? Beh. intanto possiamo usare anche il verbo smorzare. Attenzione perché qui entriamo in un campo delicato. Spegnere un incendio indica che le fiamme non ci sono più, che l’incendio è stato “domato” cioè è stato completamente spento.

Invece smorzare, benché a volte si usi come sinonimo di spegnere significa attenuare, attutire:

Smorzare la luce della camera da letto

Smorzi la luce della camera per favore? Puoi smorzarla? Puoi farmi questo favore?

img-20190829-wa00295454599993365244797.jpgDicevo, nonostante si usi a volte al posto di spegnere, smorzare in realtà significa far diminuire di forza o d’intensità, non solo un incendio o un fuoco, ma qualsiasi cosa che può variare di intensità. Posso usare anche attenuare, attutire.

Ho mangiato un panino che mi ha smorzato la fame

La tenda che ho messo davanti alla finestra riesce a smorzare un po’ la luce del sole

La mia rabbia si è smorzata 

Ogni sentimento può aumentare o decrescere, quindi può smorzarsi, attenuarsi, diventare più debole, diventare meno forte, meno intenso. Si usa anche mitigare un incendio. In questo caso non c’è ambiguità: la mitigazione indica la parziale diminuzione di intensità. Anche mitigare si usa molto anche al di fuori degli incendi. Si usa molto nel caso di dolore:

Occorre mitigare il dolore

Occorre quindi far scendere il dolore, renderlo più mite, meno intenso e acuto, occorre alleviare, rendere più lieve. Il vocabolario è molto vasto come vedete.

Anche un incendio può essere mitigato, e allora diventa meno intenso. Alleviare si usa prevalentemente per il dolore. Mitigare si usa sia per gli incendi che, più frequentemente, per i prezzi, per la rabbia e i sentimenti, o per una affermazione.

Smorzare è più fisico, più materiale, quindi più adatto, come verbo, alla luce, alle fiamme. Si usa anche nello sport: smorzare la palla, un colpo smorzato. Quindi smorzare la palla è colpire la palla in modo da rallentarla, e smorzare un colpo significa attenuare un colpo, diminuendone la forza. Con un cuscino ad esempio potete smorzare un pugno.

Un incendio può essere smorzato con gli aerei che gettano acqua sulle fiamme, e quando avviene questo, quando un incendio viene smorzato, le fiamme si attenuano, diminuiscono, quindi anche la velocità di propagazione dell’incendio decresce, scende.

Ho usato il verbo propagare o propagarsi, che è il contrario di smorzare. Se un incendio si propaga allora vuol dire che si allarga, le fiamme vanno anche in altre aree, quindi le zone interessate dall’incendio aumentano.

Se dico:

La luce si propaga nella stanza

La luce quindi parte da una lampadina ad esempio, e velocemente, in men che non si dica, si propaga in tutta la stanza quindi tutta la stanza sarà presto illuminata.

Anche il fuoco, sebbene più lentamente, parte da un punto, quello in cui viene appiccato, se doloso, e poi si sparge, si diffonde, si propaga, si estende in altre aree confinanti: prima si incendia un albero, poi un arbusto, poi ancora un albero e così via.

Per evitare che un incendio si propaghi una volta innescato, cosa bisogna fare?

Beh intanto specifichiamo il senso del verbo innescare. Non è come appiccare, perché questo è un incendio doloso. Innescare indica semplicemente l’inizio di un incendio, quindi vuol dire prendere avvio, con dolo o senza dolo.

Cosa si fa dunque per non far propagare un incendio? Ormai l’incendio è partito, quindi cosa possiamo fare? Solamente cercare di attenuarlo, cioè smorzarlo o, meglio ancora, spegnerlo.

Possiamo fare almeno tre cose: eliminare il combustibile, ad esempio chiudere l’erogazione di gas, se questo ha causato e alimenta ancora l’incendio, oppure creare delle strisce di terra senza vegetazione, per fare in modo che appunto l’incendio non si propaghi.

Seconda cosa, possiamo abbassare la temperatura raffreddando, quindi ad esempio gettando acqua sopra l’incendio. L’acqua raffredda, abbassa la temperatura.

Terza cosa: possiamo togliere l’ossigeno, ad esempio soffocando il fuoco con delle coperte o estintori). Gli estintori sono apparecchi che si prendono in mano e che contengono acqua, ma più frequentemente polvere o schiuma.

photo of fire extinguisher box
Degli estintori – Photo by Moreno Matković on Pexels.com

Prima ho usato il verbo alimentare: Cosa alimenta un fuoco? Cosa può alimentare un incendio?

Posso alimentare una persona, un bambino, cioè dargli del cibo, farlo mangiare, oppure posso alimentare un sentimento, come la speranza. In questo caso significa mantenerla viva, eccitarla, non farla diminuire.

Se mi dite che sono un bravo insegnante alimentate la mia voglia di fare dei nuovi episodi.

Se alimentate un fuoco, lo stesso, lo rendete vivo, lo fate aumentare, continuate a mettere combustibile sopra. Difficile spegnere o smorzare un fuoco che continua ad essere alimentato.

Il senso è sempre quello di dare qualcosa per mantenere in funzione:

Potete anche alimentare una centrale elettrica, o il vostro camino, mettendo legna per fare in modo che il fuoco non si spegne.

E chi spegne gli incendi? I pompieri lo fanno per lavoro: si chiamano così in Italia, ma si chiamano anche Vigili del fuoco, perché vigilano, cioè controllano, sorvegliano e, quando c’è un incendio spengono il fuoco con le loro pompe che prendono in mano (per questo si chiamano pompieri) o almeno cercano di smorzarlo nel più breve tempo possibile.

fireman holding fire hose
Photo by Tim Eiden on Pexels.com

Credo che può bastare così per oggi.

Spero di aver alimentato la vostra voglia di migliorare il vostro italiano, senza studiarlo però, nello spirito di Italiano Semplicemente e delle nostre sette regole d’oro, regole che ho provveduto prima a pubblicare sul sito e poi a propagare su internet in tutti i modi possibili. Anche voi potete contribuire e propagarle condividendo questo episodio con Whatsapp o Facebook, o Twitter. La cosa importante è che continuate a seguirci così da prevenire eventuali brutte figure se vi capita di parlare con un italiano. Brutte figure che non sarebbero fortuite in questo caso. Se venite in Italia abbiate rispetto anche dell’ambiente, non gettate cicche di sigarette in terra, altrimenti oltre a sporcare potreste appiccare un incendio: anche se non sarebbe doloso. Ricordate che anche se gettate la vostra sigaretta in un cestino dell’immondizia, accertatevi che sia spenta, altrimenti il cestino andrebbe in fiamme e poi i pompieri dovranno intervenire per spegnere l’incendio.

Esercizio di ripetizione:

Accendere un fuoco

Appiccare un incendio

Andare in fiamme

L’edificio è andato subito in fiamme dopo che qualcuno ha appiccato l’incendio

Occorre smorzare subito l’incendio

La propagazione delle fiamme

Bisogna smorzare l’incendio prima che si propaghi nelle aree circostanti

Prevenire un incendio

Prevenire un incendio è meglio che cercare di spegnerlo dopo

Meglio prevenire che curare

L’incendio è stato fortuito

L’incendio è stato doloso

Piromane

Il piromane più famoso del mondo è l’imperatore Nerone

L’episodio finisce qui, colgo l’occasione per ringraziare i donatori, che sostengono ed aiutano Italiano Semplicemente anche a propagarsi.

Presto sarà dedicato un altro episodio ai donatori e saranno aggiornate le statistiche sulle donazioni. Grazie e ciao a tutti.

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