722 Bene

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Trascrizione

Giovanni: È da parecchio tempo che pensavo di fare un bell’episodio dedicato al termine “bene”.

Ci sarebbero tante cose da dire a riguardo, ma questa rubrica si chiama, come sapete, due minuti con Italiano Semplicemente, e voglio avvicinarmi il più possibile a questa durata. Cerco sempre di farlo, a dire il vero, per poi accorgermi quasi sempre che l’obiettivo è troppo ambizioso per essere portarlo a termine così brevemente.

Allora meglio concentrarmi su un singolo uso di “bene“, così ché possiate usarlo facilmente durante i nostri tanto amati ripassi.

L’uso a cui sto facendo riferimento è quando l’avverbio “bene” si utilizza in un tipo particolare di consigli. Dei consigli direi “condizionati”. Vediamo cosa intendo con degli esempi:

Es:

Se fai come dico io, bene, altrimenti ci saranno conseguenze molto negative.

Si fa una pausa prima e dopo l’avverbio. Per questo metto una virgola prima e una dopo.

Questo sembra più una via di mezzo tra un consiglio e una minaccia. Però c’è una condizione iniziale come dicevo: se…

Un altro esempio:

Se volete imparare l’italiano e siete convinti nel seguire i miei consigli, bene, altrimenti sarete destinati a non fare troppi passi in avanti.

Vedete che quando uso bene in questo modo, c’è sempre una condizione iniziale:

se accade A, bene, altrimenti succede B

La prima condizione, che ho chiamato A, è sempre quella più gradita, mentre B è in genere una conseguenza di non aver scelto A:

Se vieni con me, bene, altrimenti mi trovo un’altra compagnia.

Notate come le frasi di cui parliamo appaiono sempre un tantino cariche di nervosismo. Una sfumatura che si coglie solamente se qualcuno ve la spiega, non potendo ascoltare la giusta intonazione. Naturalmente chi sta ascoltando e non leggendo l’episodio può intuire questo senso di nervosismo o irritazione.

L’uso di bene, in questo modo può denotare insofferenza, o anche indifferenza, un atteggiamento di superiorità a volte, o una minaccia velata, o al limite un consiglio ma dato con un certo distacco, indifferenza appunto, oppure qualcosa di detto in modo sbrigativo, come a dire: vedi tu, decidi tu, poi comunque una soluzione alternativa si trova lo stesso, oppure per me è la stessa cosa, basta che decidi:

Dimmi che devo fare. Se vuoi che ti accompagni bene, altrimenti torno a studiare.

Se vuoi studiare ed essere uno dei più bravi, bene, altrimenti meglio che vai a lavorare!

Il contesto è sempre informale. Ancora più informale se uso sennò al posto di altrimenti:

Senti, lo sai come la penso. Se vuoi ascoltarmi, bene, sennò saranno problemi per te e io a quel punto non vorrò saperne niente.

Posso anche usare “in caso contrario”:

Se mi vuoi ancora, bene, in caso contrario me ne farò una ragione!

Anche “se” è sostituibile con altro:

Qualora decidessi di venire con me, bene, altrimenti mi cerco un’altra fidanzata

Se volete conoscere tutti i modi per esprimere questo concetto di condizione, vi raccomando l’episodio dedicato. Vi metto un link all’episodio intitolato: “putacaso ti tradissi?” che tra l’altro è molto divertente.

Anche l’avverbio “bene” non è in realtà insostituibile, perché può essere rimpiazzato (cioè sostituito) da forme più raffinate:

Se ti piace questo lavoro, buon per te, sennò te ne dovrai trovare un altro.

Quindi “buon per te” al posto di bene. È una specifica ma il senso è lo stesso.

Se sarò assunto, ne sarò felice, in caso contrario, pazienza, proverò da un’altra parte.

Ricordate comunque che, qualunque sia la forma che scegliate, può non essere molto carino usare questo tipo di frase che abbiamo visto oggi.

Se volete essere più delicati e educati, magari cercate di preferire altre forme, tipo:

Se vuoi venire con me sarà un grande piacere, altrimenti ti auguro un buon viaggio.

In questo modo, anziché usare “bene” (che potrebbe sembrare sbrigativo e anche un po’ offensivo) usate “sarà un grande piacere” che toglie ogni dubbio.

Analogamente se volete dare a qualcuno la vostra disponibilità all’aiuto, potete dire:

Se non avrai bisogno di aiuto, questa potrebbe essere un’ottima notizia, in caso contrario sarei ben felice di aiutarti.

Anche questo è un modo più cortese e meno ambiguo di comunicare lo stesso concetto, rafforzato da “ben felice”. L’uso di ben, come si è visto nell’episodio dedicato, rafforza, sottolinea un concetto.

Bene, adesso passiamo al ripasso. Chi parlerà è credo Irina, membro dell’associazone Italiano Semplicemente che spero sarà ben contenta di partecipare a questo episodio. Detto tra noi Irina: se parteciperai, bene, sennò mi trovo un altro membro.

Scherzo naturalmente, ma mi piace subito mettervi alla prova!

Irina: Sembrava non mi venisse niente in mente, mentre d’emblée, dai meandri dei miei pensieri è sbucato un ripasso.

Oggi dopo la colazione mi sono spaparanzata sul divano ricordando il mio ultimo pasto italiano. Prima di partire dalla Calabria mi sono recata in un ristorante all’insegna del lusso, in quanto era l’ultima spiaggia per me per assaggiare vero cibo italiano. Va aggiunto che pur essendo un ristorante nuovo per me, la qualità del cibo ha avvalorato le mie speranze. È stata una bella scorpacciata. Cos’ho mangiato? Si fa prima a dire cosa NON ho mangiato. Mi sono abbuffata come si deve. Ho sforato col cibo, senza contare il dolce, ma alla fine tutto è andato per il meglio. Meno male che non ho accusato il colpo è non ci sono stati risvolti inaspettati.

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Trascrizione

Giovanni: buongiorno ragazzi, vi ricordate dell’episodio dedicato all’espressione “Averne ben donde“? Significa, come ricorderete sicuramente, qualcosa di simile a “avere una ragione molto valida” per fare qualcosa.

Il termine “ben” presente nell’espressione sottolinea, come abbiamo accennato in quell’episodio, la validità del motivo. Potremmo dire che è simile a “molto”, “assai”, “parecchio”.

È vero che “ben” è la forma troncata di “bene”, ma nei suoi utilizzi solo qualche volta ha a che vedere con “bene” .

Se dico:

Se ben ricordo, lo scorso anno siamo stati in Danimarca.

In questo caso “ben” sta per “bene” e “se ben ricordo” significa “se ricordo bene”.

Questa inversione, questo scambio di posizione con bene si presenta ogni volta, in questo caso, spesso anche in parole dove “ben” si attacca a qualcos’altro e forma dei termini particolari: e forma un’unica parola: benvoluto, benservito, benacetto, eccetera

Sono un presidente benvoluto dai membri dell’associazione = sono un presidente a cui i membri vogliono bene.

Questo episodio mi sembra ben riuscito

Francesco è sempre ben vestito

In Europa non siamo ben messi con il covid in questo 2021

Gli italiani ultimamente non sono ben visti in Inghilterra (poco rispetto, poco apprezzamento)

Se ho ben capito ciò che vuoi dire, mi stai dicendo che mi dai il benservito?

Ben presto riusciremo a sconfiggere la pandemia

In questo “ben presto” ad esempio, ben “sta” per “molto” e non c’entra nulla con “bene”.

Invece “se ho ben capito” significa esattamente “se ho capito bene”.

Sono ben stufo di questi italiani che vanno in giro per il mondo a dire che sono i più forti a giocare a pallone!

Hanno vinto ben due volte ai calci di rigore in quest’ultimo campionato europeo di calcio.

Delle espressioni molto usate “Vorrei ben vedere!” e “lo puoi ben dire“, che meritano un episodio a parte per essere ben spiegate.

È proprio un bel tipo Giovanni vero? (un tipo particolare)

Secondo me invece è solo un italiano ben istruito (con una buona istruzione).

Ma adesso siamo ben stanchi di questo episodio!

Ben detto!

Allora concludiamo ben benino l’episodio con un bel ripasso!

Infatti sono passati ben 4 minuti dall’inizio dell’episodio e sarete ben stanchi di questa rubrica!

Si usa spessissimo con i numeri, come ho appena fatto, per sottolineare proprio il numero, per dire che è un numero relativamente elevato, un numero notevole:

Questa notte ho dormito ben 12 ore

Giuseppe ha avuto ben 26 figli, con ben 4 mogli diverse!

Solo il tempo per dirvi che esiste anche “mal” opposto a “ben” a cui dedichiamo un episodio tra qualche giorno. Consideratelo un debito nei vostri confronti.

Adesso ripassiamo:

Ripasso degli episodi passati a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

Mariana: a proposito di debito, se ben ricordo, sempre che la memoria non mi inganni, ti dovevo 20 euro vero?

Lia: brava, bisogna sempre restituire il dovuto.

Anthony: no, non mi devi niente, ti sbagli. Quando mai ti avrei prestato dei soldi?

Albéric: sicuramente si riferisce alla scommessa vinta sugli europei di cui sopra…

Ulrike: io sto sempre alla larga dalle scommesse. Ci si può rimettere anche la pelle se si mette male.

Lia: verissimo, per quanto, chi di noi almeno una volta nella vita non ha fatto una scommessa?

Irina: allora, ne abbiamo ancora per molto ragazzi? Scusate la mia fissazione di rispettare i tempi brevi di questi episodi, ma nella misura in cui si dà un nome ad una rubrica, poi bisognerebbe vedere di rispettarlo questo nome. Altrimenti illudiamo tutti i seguaci di Italiano Semplicemente.