736 La fai facile

La fai facile (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: “farla facile” è la locuzione che voglio spiegarvi oggi.

Capita molto spesso di dare consigli o suggerimenti, e capita molto spesso anche che altre persone ci diano dei consigli, non è vero?

Il fatto è che molto spesso, quando c’è un problema, chi dà consigli sul come risolverlo non ha ben chiara la situazione, non ha ben capito tutte le variabili coinvolte e tende a semplificare. Non sempre le cose sono semplici come sembra. Vero?

Proprio in queste situazioni possiamo usare questa espressione: “farla facile”.

Es:

Giovanni: Mi hanno licenziato. Adesso come faccio?

Risposta: Beh, con le tue competenze puoi trovare un altro lavoro.

Giovanni: la fai facile tu!

Questa risposta è come dire:

Non è facile come pensi tu

Non presentarla come qualcosa di semplice, perché non lo è affatto!

Non farla facile, perché non è così facile trovare un altro lavoro in poco tempo.

Normalmente si dà sempre del tu, perché è una espressione colloquiale che si fa solamente con persone con le quali si ha confidenza. Infatti in qualche modo si tratta di una risposta spesso piccata, che esprime un certo fastidio.

Chi la fa facile infatti normalmente è stato superficiale nella sua analisi.

Non c’è stata una attenta riflessione su tutte le cose che comporta la sua conclusione, e spesso questo avviene perché la cosa non riguarda la persona che esprime questa opinione.

C’è stata una certa faciloneria in questa valutazione e per questo solitamente si risponde:

La fai facile!

Non farla facile!

Non farla così facile

Se volessi essere meno piccato dovrei dire ad esempio:

Purtroppo le cose non sono così semplici

eh, Magari fosse così semplice

Forse non hai considerato che…

A volte si aggiunge “tu”:

La fai facile tu!

Ma il senso non cambia.

Può anche diventare:

Facile a dirsi! Difficile a farsi!

A parole è facile!

Facile a parole!

Sono abbastanza simili, anche come livello di confidenza richiesto con la persona a cui vi rivolgete.

L’espressione “farla facile è dunque una considerazione, potrei dire un giudizio che riguarda un’opinione appena espressa da una persona che, secondo chi parla, pecca di superficialità. Probabilmente questa superficialità deriva da un’analisi poco approfondita di una situazione, probabilmente dovuta a mancanza di un vero interesse, o per non aver riflettuto abbastanza, o anche per incapacità di elaborare un problema al fine di trovare una soluzione. Può anche derivare da una mancanza di informazioni importanti a disposizione, la cui analisi avrebbe portato ad una conclusione meno superficiale.

Considerato il grado di confidenza richiesto (mi rivolgo ovviamente ai non madrelingua), state attenti quindi a usare questa espressione perché la potete usare con un amico/a o un parente e lui/lei non si offenderà, ma non usatela con una persona che non conoscete perché in fondo con questa risposta la state giudicando superficiale. Non è piacevole…

Notate che l’espressione di oggi è simile a una che abbiamo già visto: “si fa presto a“.

potrei infatti dire:

Si fa presto a dire che subito troverò un altro lavoro!

Esiste ovviamente anche “farla difficile“, ma questa va interpretata al contrario, come una tendenza a complicare le cose quando non ce n’è bisogno.

Infine, non si deve confondere la locuzione “farla facile” con “dici bene tu“, perché questa è un’espressione con tutt’altro significato (si fa per dire) che vediamo domani.

Adesso facciamo un ripassino veloce, senza pensarci troppo.

Albèric: eh, la fai facile tu, ché sei italiano! Non mi voglio lamentare, per carità, però, benedetto Giovanni, a volte pretendi troppo da noi!

Ulrike: Infatti! Chi ha studiato con attenzione tutte le espressioni che sono state spiegate finora avrà sicuramente pochi problemi a farlo. Io invece sono ancora a carissimo amico con gli episodi!

Hartmut: però ragazzi, vi lamentate sempre, invece di ringraziare! Se vi costa così tanto studiare l’italiano, lasciate stare! Io prendo le distanze dalle vostre lamentele.

Karin: Io sono con te! Tra l’altro, se queste lezioni sono difficili, vi consiglio di ripiegare sulle lezioni per principianti! C’è anche un bell’audiolibro che vi può essere da ausilio!

722 Bene

Bene (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: È da parecchio tempo che pensavo di fare un bell’episodio dedicato al termine “bene”.

Ci sarebbero tante cose da dire a riguardo, ma questa rubrica si chiama, come sapete, due minuti con Italiano Semplicemente, e voglio avvicinarmi il più possibile a questa durata. Cerco sempre di farlo, a dire il vero, per poi accorgermi quasi sempre che l’obiettivo è troppo ambizioso per essere portarlo a termine così brevemente.

Allora meglio concentrarmi su un singolo uso di “bene“, così ché possiate usarlo facilmente durante i nostri tanto amati ripassi.

L’uso a cui sto facendo riferimento è quando l’avverbio “bene” si utilizza in un tipo particolare di consigli. Dei consigli direi “condizionati”. Vediamo cosa intendo con degli esempi:

Es:

Se fai come dico io, bene, altrimenti ci saranno conseguenze molto negative.

Si fa una pausa prima e dopo l’avverbio. Per questo metto una virgola prima e una dopo.

Questo sembra più una via di mezzo tra un consiglio e una minaccia. Però c’è una condizione iniziale come dicevo: se…

Un altro esempio:

Se volete imparare l’italiano e siete convinti nel seguire i miei consigli, bene, altrimenti sarete destinati a non fare troppi passi in avanti.

Vedete che quando uso bene in questo modo, c’è sempre una condizione iniziale:

se accade A, bene, altrimenti succede B

La prima condizione, che ho chiamato A, è sempre quella più gradita, mentre B è in genere una conseguenza di non aver scelto A:

Se vieni con me, bene, altrimenti mi trovo un’altra compagnia.

Notate come le frasi di cui parliamo appaiono sempre un tantino cariche di nervosismo. Una sfumatura che si coglie solamente se qualcuno ve la spiega, non potendo ascoltare la giusta intonazione. Naturalmente chi sta ascoltando e non leggendo l’episodio può intuire questo senso di nervosismo o irritazione.

L’uso di bene, in questo modo può denotare insofferenza, o anche indifferenza, un atteggiamento di superiorità a volte, o una minaccia velata, o al limite un consiglio ma dato con un certo distacco, indifferenza appunto, oppure qualcosa di detto in modo sbrigativo, come a dire: vedi tu, decidi tu, poi comunque una soluzione alternativa si trova lo stesso, oppure per me è la stessa cosa, basta che decidi:

Dimmi che devo fare. Se vuoi che ti accompagni bene, altrimenti torno a studiare.

Se vuoi studiare ed essere uno dei più bravi, bene, altrimenti meglio che vai a lavorare!

Il contesto è sempre informale. Ancora più informale se uso sennò al posto di altrimenti:

Senti, lo sai come la penso. Se vuoi ascoltarmi, bene, sennò saranno problemi per te e io a quel punto non vorrò saperne niente.

Posso anche usare “in caso contrario”:

Se mi vuoi ancora, bene, in caso contrario me ne farò una ragione!

Anche “se” è sostituibile con altro:

Qualora decidessi di venire con me, bene, altrimenti mi cerco un’altra fidanzata

Se volete conoscere tutti i modi per esprimere questo concetto di condizione, vi raccomando l’episodio dedicato. Vi metto un link all’episodio intitolato: “putacaso ti tradissi?” che tra l’altro è molto divertente.

Anche l’avverbio “bene” non è in realtà insostituibile, perché può essere rimpiazzato (cioè sostituito) da forme più raffinate:

Se ti piace questo lavoro, buon per te, sennò te ne dovrai trovare un altro.

Quindi “buon per te” al posto di bene. È una specifica ma il senso è lo stesso.

Se sarò assunto, ne sarò felice, in caso contrario, pazienza, proverò da un’altra parte.

Ricordate comunque che, qualunque sia la forma che scegliate, può non essere molto carino usare questo tipo di frase che abbiamo visto oggi.

Se volete essere più delicati e educati, magari cercate di preferire altre forme, tipo:

Se vuoi venire con me sarà un grande piacere, altrimenti ti auguro un buon viaggio.

In questo modo, anziché usare “bene” (che potrebbe sembrare sbrigativo e anche un po’ offensivo) usate “sarà un grande piacere” che toglie ogni dubbio.

Analogamente se volete dare a qualcuno la vostra disponibilità all’aiuto, potete dire:

Se non avrai bisogno di aiuto, questa potrebbe essere un’ottima notizia, in caso contrario sarei ben felice di aiutarti.

Anche questo è un modo più cortese e meno ambiguo di comunicare lo stesso concetto, rafforzato da “ben felice”. L’uso di ben, come si è visto nell’episodio dedicato, rafforza, sottolinea un concetto.

Bene, adesso passiamo al ripasso. Chi parlerà è credo Irina, membro dell’associazone Italiano Semplicemente che spero sarà ben contenta di partecipare a questo episodio. Detto tra noi Irina: se parteciperai, bene, sennò mi trovo un altro membro.

Scherzo naturalmente, ma mi piace subito mettervi alla prova!

Irina: Sembrava non mi venisse niente in mente, mentre d’emblée, dai meandri dei miei pensieri è sbucato un ripasso.

Oggi dopo la colazione mi sono spaparanzata sul divano ricordando il mio ultimo pasto italiano. Prima di partire dalla Calabria mi sono recata in un ristorante all’insegna del lusso, in quanto era l’ultima spiaggia per me per assaggiare vero cibo italiano. Va aggiunto che pur essendo un ristorante nuovo per me, la qualità del cibo ha avvalorato le mie speranze. È stata una bella scorpacciata. Cos’ho mangiato? Si fa prima a dire cosa NON ho mangiato. Mi sono abbuffata come si deve. Ho sforato col cibo, senza contare il dolce, ma alla fine tutto è andato per il meglio. Meno male che non ho accusato il colpo è non ci sono stati risvolti inaspettati.