738 Disparato

Disparato

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Giovanni: Benvenuti nell’episodio numero 738 della rubrica “due minuti con Italiano Semplicemente”. Lo so, sono tanti episodi nei quali sono trattati gli argomenti più disparati, ma non siate disperati per questo. Piano piano ce la potete fare.

Forse qualcuno di voi ha già intuito che oggi ci occupiamo dell’agettivo disparato, che non ha nulla a che fare con l’essere disperato!

L’aggettivo disparato nella lingua italiana si usa in diversi modi. Come significato vuol dire “molto diverso” e infatti “pari” è anch’esso un aggettivo, simile a uguale (es: “abbiamo pari età” cioè abbiamo la stessa età) mentre “dis” serve a alterare il concetto di parità. Quindi disparato in qualche modo indica la mancanza di uguaglianza, o di somiglianza. Pensate anche a disparità. Anche disparità si usa molto spesso. Ce ne siamo occupati nell’episodio 670 parlando di impari e dispari.

Ma vediamo some si usa.

La maggioranza delle volte si usa al plurale, insieme a “più”: i più disparati, le più disparate

Es: Molte persone al mondo hanno bisogno di soldi, e questo per i motivi più disparati.

Detto più semplicemente, ci può essere bisogno di soldi perché non c’è lavoro, perché si hanno tanti figli, perché bisogna acquistare una macchina, eccetera eccetera. I motivi sono diversi.

Quando ci sono molti motivi, posso anche dire che i motivi “sono i più diversi” o anche che sono “i più disparati”. Questa modalità evidenzia ancora di più la varietà, la diversità tra loro.

Es:

Chissà perché mio fratello ha perso il lavoro. Mi vengono in mente le ipotesi più disparate.

Spiegazione: Forse mio fratello ha litigato col capo? Forse non gli piace il suo lavoro? O forse ne ha trovato un altro più remunerativo, cioè dove si guadagna di più? Oppure magari si è licenziato? Oppure è stato licenziato perché ha commesso qualche reato? Sono tante le possibili risposte, le motivazioni possono essere le più disparate.

Le ipotesi che mi vengono in mente sono le più disparate!

Se fisso un colloquio di lavoro, può capitare per i motivi più disparati di non potersi recare all’ora e al giorno stabilito all’appuntamento.

Quindi sono molti i motivi che ci possono essere per mancare a questo appuntamento e questi motivi possono essere molto diversi tra loro.

È inutile che io inizi a fare l’elenco di questi motivi, perché non siamo in grado di farlo, tanto potrebbe essere lungo.

Insomma abbiamo capito anche che in fondo disparati motivi non significa altro che molti motivi. Abbiamo fatto altri episodi dedicati a molti, molto, parecchio eccetera, sia nel senso di numerosità (molti motivi ecc.) che nel senso di intensità (sono molto curioso ecc.).

Sicuramente quando si usano le locuzioni “i più disparati”, “le più disparate”, “tra i più disparati” e “tra le più disparate” parliamo di numerosità e non di intensità.

Inoltre potremmo semplicemente usare disparati e disparate, senza “i più”, “tra i più”, “le più” e “tra le più”.

Questi sono semplicemente dei modi per enfatizzare l’incertezza sulle svariate possibilità che esistono, le svariate alternative, i diversi casi, le diverse motivazioni, i moltissimi modi.

Al singolare si usa poco:

Si può comunque dire anche” il modo più disparato” anziché “i modi più disparati”.

Es: Dopo il grande incidente che c’è stato sull’autostrada, le persone hanno cercato di andare in città nel modo più disparato (a piedi, con stradine di campagna, tornando indietro in retromarcia, facendosi venire a prendere da parenti e amici ecc)..

Il film ha visto come attori un gruppo disparato di persone prese dalla strada.

Si intende un gruppo di persone diverse tra loro, e di numerosità incerta.

C’è quindi l’idea della diversità, dell’eterogeneità oltre a quello della numerosità.

Al singolare potrei parlare di un gruppo eterogeneo di persone e il senso sarebbe lo stesso.

Al femminile stesso discorso:

Nelle feste di paese ci sono le bancarelle che vendono la merce più disparata.

Anche in questo caso posso dire anche “le merci più disparate” e sto ugualmente sottolineando la numerosità e la diversità dei prodotti in vendita.

Dopo aver visto una serie disparata di tutorial, ho deciso di costruire una scrivania in legno.

Notate che quando si usa al singolare lo si fa con il gruppo, la merce, la serie e tutti i sostantivi che indicano una pluralità di oggetti o persone.

Adesso ripassiamo qualche episodio passato, poi commenterò velocemente le frasi utilizzate dai membri dell’associazione.

Irina: gli episodi di italiano semplicemente trattano argomenti tra i più disparati. E chi ce la fa a stare appresso a tutto? Direi che è pressoché impossibile

Sofie: Secondo me dipende tutto da come la vedi. Certo, non è fattibile imparare tutte le espressioni a memoria. tantomeno ricordarsi tutti i dettagli. C’è studio e studio però. Se Gianni ci dà del filo da torcere bisogna prenderla con filosofia, non fosse che per evitare che ci venga il magone quando pensiamo a tutte le volte che abbiamo sgarrato.

Leonardo: Meno male che i tanti esempi che si trovano negli episodi spaziano negli ambiti più diversi della vita, cosìcché vi sia per ognuno di noi qualcosa per poter destreggiarsi meglio. Un metodo veramente edificante quando poi se ne vedono i frutti. E dire che per lo più gli esempi a Gianni vengano estemporaneamente. Ogni tanto accade anche a me.

Marcelo: Dici bene tu Leonardo che sono tanti anni che stai in Italia. Tu sei di un livello più alto degli altri, tanto è vero che spesso sono tuoi i suggerimenti che arrivano per ovviare ai nostri dubbi.

Segue spiegazione del ripasso.

737 Dici bene tu

Dici bene tu

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Trascrizione

Sofie: dopo aver visto “farla facile” oggi vediamo un’altra locuzione: “dici bene tu“, proprio come Gianni vi aveva anticipato nel corso dell’ultimo episodio.

Ho una bella notizia per voi. Gianni aveva detto che si tratta di una locuzione completamente diversa, mentre in realtà non è poi così lontana da “farla facile“.

Infatti “dici bene tu” possiamo utilizzarla sempre non appena abbiamo ascoltato una persona parlare, che ha espresso una sua opinione su un problema da risolvere – quindi questo non cambia – ma il motivo per cui noi rispondiamo con l’espressione “dici bene tu” non è dovuto (almeno non solamente e non solitamente) a superficialità nella persona a cui stiamo rispondendo, ma vogliamo dire che lui/lei si trova in una situazione diversa e non può per questo motivo capire il problema fino in fondo.

Vediamo qualche esempio:

Non so proprio come fare con mia moglie ché mi controlla continuamente. È inutilmente gelosa. Sono veramente stanco di questo.

Risposta:

Ma dai, che sarà mai, falle un bel regalo e vedrai che si addolcisce e ti assillerà meno di prima.

Io allora rispondo:

Eh, dici bene tu che hai sposato una santa donna!

In genere c’è meno giudizio rispetto a “la fai facile“, e normalmente c’è un tono ironico, con la volontà di fare una battuta e non di dare una risposta seccata. Non sempre però stiamo scherzando. A volte si può essere molto seri.

Dici bene tu ché …

Questo “che” anticipa il motivo per cui ciò che abbiamo appena ascoltato non ci piace, e in genere sottolinea la diversa posizione delle due persone.

La questione riguarda il punto di vista di questa persona, le sue esperienze, cose che possono essere molto diverse da colui che ha il problema di cui stiamo parlando.

Eh, dici bene tu che hai sposato una santa donna!

Quindi tu, che hai sposato una santa donna, cioè una brava donna, non puoi capire il mio problema. Non c’è un giudizio di superficialità, ma si tratta una battuta, e a volte anche di una frecciatina bell’e buona!

Potrei anche dire:

La fai facile tu che hai sposato una santa donna

Non c’è niente di male, ma non si capisce bene se si tratta di una battuta o di una risposta seccata.

Ciò non toglie che posso usare anche farla facile.

Potrei anche dire:

Si fa presto a dire falle un bel regalo!

Quest’ultima espressione come abbiamo visto non si usa però solo per i problemi e i consigli che non sono benaccetti.

Dicevo che si può essere anche molto seri quando usiamo questa locuzione. Inoltre, come anche “farla facile” ci si può riferire anche a altre persone e non solo a quella con cui stiamo parlando.

Es:

Hai visto cosa ha detto il presidente del consiglio? Ha detto che tutti dobbiamo fare sacrifici personali per affrontare la crisi economica. Dice bene lui che guadagna 10000 euro al mese!

In questo caso sono serissimo e arrabbiatissima. Ugualmente però voglio sottolineare che la situazione del presidente è diversa da quella dell’Italiano medio.

Anche in questo caso potrei usare “farla facile” e “si fa presto a dire”:

La fa facile lui che guadagna 10000 euro al mese.

Si fa presto a dire “bisogna fare sacrifici”

In questo caso direi che le tre espressioni sono assolutamente intercambiabili.

L’espressione “dici bene tu”, “dice bene lui” ecc, contiene quindi una componente ironica o una di giudizio, a volte arrabbiato. Questo può valere anche per le due espressioni simili appena viste. Se volessi una frase neutra da questo punto di vista, potrei dire:

Tu probabilmente non puoi capire perché la tua vita è diversa dalla mia, perché hai avuto esperienze diverse. Tu non hai idea di cosa significhi sentirsi così. Solo chi ha avuto la mia stessa esperienza può capire cosa sto provando.

In questo modo non lancio frecciatine offensive e non sono neanche ironica o arrabbiato. Poi ovviamente dipende anche dal tono che uso.

Questo vale un po’ per tutte le locuzioni, specie quelle colloquiali.

Per questo motivo cercate anche di ascoltare le spiegazioni e anche tutti i ripassi che facciamo. Leggere e basta non basta. E spesso non basta neanche ascoltare perché occorre anche parlare, mettersi alla prova, imparare ad ascoltarsi. In pratica vi ho fatto un riassunto delle Sette regole d’oro di Italiano Semplicemente.

Bene, sono veramente contenta che oggi ho avuto l’occasione di usare diverse espressioni utili in situazioni simili. Il nostro vocabolario aumenta così ogni giorno di più, e piano piano esploriamo una parte o una strada diversa del mondo della lingua italiana.

Tra l’altro per ricordarsi bene una strada occorre passarci più volte. Per questo motivo facciamo tanti bei ripassi insieme ai nostri cari e bravissimi membri dell’associazione Italiano Semplicemente. Vero ragazzi? Ne vogliamo fare un altro? Buttiamoci!

Bogusia: Ripassino dici? Vabbè, visto che mi gira bene oggi, mi do subito da fare. Riguardo all’argomento, dobbiamo scegliere noi? La fai facile tu! Vediamo un po’. Io sono per parlare di tempo oggi, perché dove abito io i meteorologi la vedono brutta per la notte a venire. A loro dire ci aspetta un tempaccio, ivi incluso un tornado. C’è allerta meteo, tant’è vero che hanno deciso addirittura di chiedere le scuole. Pare che ne vedremo delle belle domani .

Marcelo: Anche a me, Bogusia, gira bene oggi! Invece qua, parlando del tempo, è veramente bello! Ti passa la voglia di lavorare, della serie dolce far niente!. Allora devo dirti che in questi casi tra lo stare a casa e andare in spiaggia, io sono per la seconda, e sicuramente non mi sentirò assolutamente sacrificato perché qui le spiagge sono grandissime. Dite che sono un fannullone? Ma è nelle cose che di fronte a un tempo simile non ci si senta in vena neanche di passeggiare!

Bogusia: Le previsioni davano rovesci e infatti piove e tira un vento che non vi dico. Pare dunque che le previsione meteo rispondano al vero. Beato te! Marcelo con la tua spiaggia! Però non è il caso di rosicare per l’invidia. L’erba del vicino è sempre più verde, come si suol dire.

Marcelo: C’è un piacevole rovescio della medaglia però. Potrai fare di necessità virtù ripassando l’italiano. Unirai così l’utile al dilettevole.
…e se putacaso non ti andasse, prova a guardare una serie su Netflix e bere un bel caffè. Male che va dimenticherai il tempo infame … ciao e a presto Bogusia!

736 La fai facile

La fai facile (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: “farla facile” è la locuzione che voglio spiegarvi oggi.

Capita molto spesso di dare consigli o suggerimenti, e capita molto spesso anche che altre persone ci diano dei consigli, non è vero?

Il fatto è che molto spesso, quando c’è un problema, chi dà consigli sul come risolverlo non ha ben chiara la situazione, non ha ben capito tutte le variabili coinvolte e tende a semplificare. Non sempre le cose sono semplici come sembra. Vero?

Proprio in queste situazioni possiamo usare questa espressione: “farla facile”.

Es:

Giovanni: Mi hanno licenziato. Adesso come faccio?

Risposta: Beh, con le tue competenze puoi trovare un altro lavoro.

Giovanni: la fai facile tu!

Questa risposta è come dire:

Non è facile come pensi tu

Non presentarla come qualcosa di semplice, perché non lo è affatto!

Non farla facile, perché non è così facile trovare un altro lavoro in poco tempo.

Normalmente si dà sempre del tu, perché è una espressione colloquiale che si fa solamente con persone con le quali si ha confidenza. Infatti in qualche modo si tratta di una risposta spesso piccata, che esprime un certo fastidio.

Chi la fa facile infatti normalmente è stato superficiale nella sua analisi.

Non c’è stata una attenta riflessione su tutte le cose che comporta la sua conclusione, e spesso questo avviene perché la cosa non riguarda la persona che esprime questa opinione.

C’è stata una certa faciloneria in questa valutazione e per questo solitamente si risponde:

La fai facile!

Non farla facile!

Non farla così facile

Se volessi essere meno piccato dovrei dire ad esempio:

Purtroppo le cose non sono così semplici

eh, Magari fosse così semplice

Forse non hai considerato che…

A volte si aggiunge “tu”:

La fai facile tu!

Ma il senso non cambia.

Può anche diventare:

Facile a dirsi! Difficile a farsi!

A parole è facile!

Facile a parole!

Sono abbastanza simili, anche come livello di confidenza richiesto con la persona a cui vi rivolgete.

L’espressione “farla facile è dunque una considerazione, potrei dire un giudizio che riguarda un’opinione appena espressa da una persona che, secondo chi parla, pecca di superficialità. Probabilmente questa superficialità deriva da un’analisi poco approfondita di una situazione, probabilmente dovuta a mancanza di un vero interesse, o per non aver riflettuto abbastanza, o anche per incapacità di elaborare un problema al fine di trovare una soluzione. Può anche derivare da una mancanza di informazioni importanti a disposizione, la cui analisi avrebbe portato ad una conclusione meno superficiale.

Considerato il grado di confidenza richiesto (mi rivolgo ovviamente ai non madrelingua), state attenti quindi a usare questa espressione perché la potete usare con un amico/a o un parente e lui/lei non si offenderà, ma non usatela con una persona che non conoscete perché in fondo con questa risposta la state giudicando superficiale. Non è piacevole…

Notate che l’espressione di oggi è simile a una che abbiamo già visto: “si fa presto a“.

potrei infatti dire:

Si fa presto a dire che subito troverò un altro lavoro!

Esiste ovviamente anche “farla difficile“, ma questa va interpretata al contrario, come una tendenza a complicare le cose quando non ce n’è bisogno.

Infine, non si deve confondere la locuzione “farla facile” con “dici bene tu“, perché questa è un’espressione con tutt’altro significato (si fa per dire) che vediamo domani.

Adesso facciamo un ripassino veloce, senza pensarci troppo.

Albèric: eh, la fai facile tu, ché sei italiano! Non mi voglio lamentare, per carità, però, benedetto Giovanni, a volte pretendi troppo da noi!

Ulrike: Infatti! Chi ha studiato con attenzione tutte le espressioni che sono state spiegate finora avrà sicuramente pochi problemi a farlo. Io invece sono ancora a carissimo amico con gli episodi!

Hartmut: però ragazzi, vi lamentate sempre, invece di ringraziare! Se vi costa così tanto studiare l’italiano, lasciate stare! Io prendo le distanze dalle vostre lamentele.

Karin: Io sono con te! Tra l’altro, se queste lezioni sono difficili, vi consiglio di ripiegare sulle lezioni per principianti! C’è anche un bell’audiolibro che vi può essere da ausilio!