Tutto il cucuzzaro
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Trascrizione
Giuseppina: può capitare che un termine specifico che si usa in un gioco trovi il modo di entrare nel vocabolario per essere usato in situazioni particolari.
È il caso del termine cucuzzaro, che deriva da cocuzza, che in dialetto calabrese e siciliano significa zucca.
Nel “gioco del cucuzzaro” si pronuncia appunto la frase “tutto il cucuzzaro”, e il cucuzzaro in quel gioco è la persona che conduce il gioco, ma si rappresenta la persona che vende le zucche.
Dunque il cucuzzaro è una persona, nel gioco del cucuzzaro.
Nel linguaggio informale invece, quando si dice questa frase: tutto il cucuzzaro, si intende “tutto quanto” o “tutti quanti” in riferimento a persone o anche a cose.
Ovviamente è una modalità scherzosa, quindi è simile ad altri termini più o meno simili che si usano in queste occasioni, come combriccola e banda, riferito a persone e armamentario e ambaradan (riferito a cose).
Anziché dire tutta la famiglia al completo, o tutti quanti i figli, si potrebbe così usare “tutto il cucuzzaro”.
Vediamo qualche esempio:
Siete invitati a cena stasera.
Dobbiamo venire soli o portare tutti e 5 i figli?
Portate pure tutto il cucuzzaro, c’è da mangiare in abbondanza!
Quindi l’espressione si usa per estendere a tutti o a tutto, cioè a una collettività o un gruppo, un invito o qualunque altra cosa.
Altro esempio:
Stanotte nel quartiere la polizia ha arrestato una ventina di persone per traffico di stupefacenti.
Chissà se hanno arrestato anche il dott. Bianchi o qualcuno della sua famiglia.
Si, altroché, non solo lui, ma pare abbiano preso tutto il cucuzzaro, altro che qualcuno!
Un ultimo esempio, che sottolinea ancora una volta il senso di estendere qualcosa a più persone (quasi sempre) o cose:
Io alle prossime elezioni non vado a votare, perché non c’è alcuna differenza secondo me tra destra, sinistra, centro e tutto il cucuzzaro. Sono tutti uguali!
In questo caso sto estendendo il mio pensiero a tutte le forze politiche, nessuna esclusa.
In questa occasione come in altre è un po’ come dire “anche tutto il resto”, “e tutti gli altri“. Si tratta appunto di un’estensione fatta con senso dispregiativo o semplicemente con un tono ironico.
Anche stavolta le zucche, anzi le cocuzze non c’entrano niente!
Adesso ripassiamo.
Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente
Irina: vi propongo un argomento che darà luogo a accese discussioni: secondo voi, può essere giustificabile una avventura extraconiugale?
Marcelo: mi prendi in contropiede, perché non ho mai pensato neanche a sposarmi, figuriamoci al tradimento.
Karin: scusate ma l’espressione “dare luogo“, usata da Irina, non mi risulta sia mai stata oggetto di un episodio.
Hartmut: non sbagli, ma non vorrai mica eludere la sua domanda. Vero? In merito all’espressione dare luogo, evidentemente un motivo ci sarà perché è stata utilizzata.
Karin: va bene, allora per non dare adito a polemiche, rispondo che per me, l’unico caso in cui si possa tradire il proprio partner è che lui ne sia a conoscenza e che sia d’accordo.
Sofie: beh, sicuramente questo non sarebbe qualificabile come tradimento a tutti gli effetti, sicuramente però, per sgombrare il campo da ogni dubbio sul mio pensiero, non accetto il tradimento per ripicca. E poi, scusate l’inciso, ma ci sarebbe anche un’altra espressione che non è mai stata spiegata prima: dare adito. E mi fa specie che sia stata proprio Karin a farlo, che prima si lamentava tanto per l’espressione “dare luogo” .
Marguerite: non è che stiamo mettendo troppa carne al fuoco? Oh no, l’ho fatto anch’io!!
André: va beh ragazzi, ma la domanda di Irina sui tradimenti mi sembrava interessante. Nessun altro vuole raccogliere la sfida? Io dico che il tradimento non si giustifica mai, fatto salvo se sono io a farlo.
Ulrike: ah, André, se tanto mi dà tanto, questo significa che l’hai già fatto! Vero?
André: sì! No, no! Beh... hai una domanda di riserva?
Peggy: Personalmente, se mi venisse chiesto non sarei mai accondiscendente. In caso contrario non so se sarei mai disposta a tollerare una cosa simile, in quanto credo che uno se lo fa una volta, poi lo farà anche una seconda, una terza e cosi via. Spesso e volentieri, tale comportamento avviene per via dell’insoddisfazione che, col tempo, deriva dal rapporto di coppia, che come sappiamo esclude rapporti extra-coniugali. Quando due persone hanno deciso essere fedeli e prendersi cura amorevolmente l’uno dell’altro e poi accade questo, allora, a questo punto, ritengo sia meglio trasformare la relazione coniugale in una di amicizia.