Crinale e andazzo

Crinale e andazzo

Durata MP3: 9 minuti (solo per membri dell’associazione)

Descrizione: Crinale è una linea di confine, spesso usata in senso metaforico per situazioni critiche. Andazzo indica l’andamento delle cose, di solito con un’accezione negativa. Vi spiego la differenza alla maniera di Camilleri.

ENTRA ISCRIVITI ALL’ASSOCIAZIONE

crinale, Andazzo

663 In compenso

In compenso (scarica audio)

Trascrizione

Giovanni: episodio 663 della rubrica dei due minuti con Italiano Semplicemente. Buongiorno! Oggi non vi prometto che riuscirò a soddisfare tutte le vostre richieste, in special modo quella dei due minuti di durata dell’episodio, ma in compenso imparerete una nuova locuzione che potrete usare in ogni circostanza. La locuzione in questione è “in compenso“.

“In compenso” si usa, lo avere capito, per compensare, cioè per pareggiare, bilanciare, o meglio per ristabilire un equilibrio.

Compensare è un verbo con molti significati, ad esempio, per dirne uno, è legato alle retribuzioni (ne abbiamo parlato in un episodio dedicato proprio a questo argomento) e se vogliamo avvicinarci ad un’altra espressione che abbiamo già spiegato, c’è “rifarsi con gli interessi“, in cui c’è una compensazione persino eccessiva, ma che comunque ci soddisfa pienamente. In effetti il verbo “rifarsi“, che, a parte il significato di cambiare i connotati, (anche di questo abbiamo già parlato) fa pensare proprio a una compensazione, perché si tratta di supplire a qualcosa di negativo, si tratta di bilanciare un evento negativo con uno positivo e cose simili.

La compensazione di cui parliamo oggi è molto semplice, perché la locuzione “in compenso” si usa normalmente sia nel linguaggio di tutti i giorni sia al lavoro, pur restando una forma più adatta sicuramente all’orale piuttosto che allo scritto.

Vediamo qualche altro esempio. Mia figlia mi dice:

Oggi non ho finito i compiti, in compenso però ho pulito la mia stanza.

Non mi posso lamentare secondo lei più di tanto! Almeno la stanza l’ha pulita. Certo, sarebbe stato meglio se avesse finito anche i compiti ma accontentiamoci!

E’ chiaro che quando si usa “in compenso” si fa qualcosa o avviene qualcosa che serve a ristabilire un equilibrio. se non avesse finito i compiti e basta sarebbe stato peggio, no? Accontentiamoci!

Non abbiamo fatto gol, ma in compenso siamo stati bravi in difesa. Potrebbe dire un allenatore di calcio.

Potremmo anche usare “almeno

Non abbiamo fatto gol, ma almeno siamo stati bravi in difesa.

In effetti questa sostituzione potremo sempre farla, ma diventa più colloquiale ancora.

Mangiare al McDonald non è molto salutare – lo sapete – ma in compenso si possono incontrare tanti giovani per fare amicizia

Il mio amico Giovanni non è molto spiritoso ma in compenso mi aiuta tutti i giorni a fare i compiti

Verrebbe quasi voglia di usare “ma” o “però“, che sono più semplici. Non è sbagliato ma perché non arricchire la lingua visto che ci siamo?

In compenso” si usa spesso in abbinamento con “sebbene” o “anche se“, che servono a preparare l’ascoltatore a un bilanciamento che faremo successivamente proprio usando “in compenso“.

Sebbene mi sia dilungato un po’, in compenso ho mantenuto la promessa iniziale (spero)

Teoricamente la locuzione “in compenso” si può usare anche nel senso di “come compenso“, ma in questo caso ci riferiamo ad un pagamento:

Ho lavorato tutto il giorno e in compenso ho ricevuto 200 euro.

In questi casi è sicuramente meglio usare “come compenso” cioè “come pagamento”

Adesso, anche se siete stanchi, in compenso sarete soddisfatti del seguente ripasso, che verte anche sui verbi professionali.

Ascoltiamo allora Ulrike, membro dell’associazione Italiano Semplicemente, che utilizza ben 11 verbi e 3 espressioni della rubrica dei due minuti co Italiano semplicemente.

Ulrike (Germania): Abbiate pazienza amici, ma non potevo fare a meno di volgere di nuovo l’attenzione ai verbi professionali. Perché? Solamente per adempiere al mio desiderio di poter adoperarli quando sempre si presenta l’occasione. Con questo scopo mi sono messa all’opera fruendo delle spiegazioni che offre Gianni con il fantastico corso di italiano professionale che consta ora di ben settanta verbi professionali. Non so se questo mio progetto riscuoterà interesse, ma basta che lo prendiate come proposta da vagliare in merito al proprio apprendimento. Spero che ripassi di questo tipo non cagionino alcun disappunto, anzi mi auguro che abbiate voglia di suffragare l’idea e di investire ogni tanto un po’ di tempo allo studio dei verbi professionali. Un investimento assai proficuo, commisurato senz’altro allo sforzo profuso. Questo è quanto!

396 Il buon senso

File audio disponibile per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente (ENTRA)

Se non sei membro ma ami la lingua italiana puoi registrarti qui

Trascrizione

Tra tutte le qualità di una persona, spicca certamente il buon senso.

Si dice che una persona è di buon senso quando è una persona moderata, che sa valutare bene le situazioni, che ha la capacità di giudicare sempre con equilibrio e ragionevolezza una situazione, comprendendo le necessità pratiche che essa comporta. Ha molto a che fare con l’intelligenza.

Le persone di buon senso non esagerano mai, non vanno oltre i limiti, ma soprattutto si sta parlando della loro capacità di giudizio. Si parla di come vedono le cose e di come agiscono di conseguenza, valutando attentamente pro e contro.

È una capacità naturale, istintiva. Il buon senso non si impara né si insegna, almeno non più di tanto.

La persona di buon senso sa distinguere il logico dall’illogico, l’opportuno dall’inopportuno, e sa comportarsi in modo giusto, saggio ed equilibrato, in funzione dei risultati pratici da raggiungere.

Si può usare sia il verbo essere che avere:

Quel presidente è totalmente privo di buon senso.

Se avesse più buon senso potremmo fidarci di lui.

Se uso il verbo essere devo usare anche “di”: essere di buon senso. Con avere non c’è bisogno.

Avere buon senso.

Essere di buon senso.

Si usa spesso citare il buon senso anche come una capacità richiesta quando si deve interpretare qualcosa di scritto, come una legge.

Se la legge dice: anche all’aperto è obbligatorio indossare la Mascherina.

Allora il buon senso vuole (si dice così) che se sei completamente solo, come quando sei in macchina da solo o in un parco a fare una passeggiata, non c’è bisogno di indossarla.

Si usa anche le frasi “basta un po’ di buon senso”, “fare appello al buon senso”. “la vittoria del buon senso”.

Basta con questi lockdown, che vinca il buon senso!

In questo caso si sta dicendo che è sufficiente che i cittadini capiscano da soli come comportarsi. Non serve chiudersi tutti in casa.

Abbi il Buon senso di stare zitto!

Come a dire: stare zitto è la cosa più giusta che tu possa fare. Questa è una frase che si sente spesso quando due persone litigano.

Stasera è il 31 ottobre 2020. Tutti i sindaci e governanti del mondo fanno appello al buon senso dei cittadini per la festa di halloween.

Si fa appello al buon senso, cioè ad essere responsabili, a capire da soli come comportarsi, perché non si possono controllare i comportamenti di tutti.

Io invece adesso lascio la parola a qualche membro dell’associazione Italiano semplicemente per il ripasso delle puntate precedenti.

Carmen: Se aspetti un ripasso da noi stasera, stai fresco.

Oggi non è cosa ché è Halloween 🎃 .

Invece di scervellarsi su delle frasi di ripasso, faremo una bella baldoria. Piuttosto, speriamo che tu abbia dolcetti a portata di mano a scanso di beccarti degli scherzetti.