Il groppo (ep. 930)

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Voce di Danielle, membro della nostra associazione italiano semplicemente

Ricordate il groppone? Ne abbiamo parlato in un episodio e abbiamo detto che deriva dalla groppa, al femminile.

Ebbene, esiste anche il groppo, che però è una cosa completamente diversa.

La parola “groppo” può avere diverse accezioni che dipendono dal contesto in cui viene usata.

Si usa soprattutto il “groppo in/alla gola“.
Si parla di groppo in gola quando si avverte una sensazione di blocco o di fastidio alla gola, come se avessimo qualcosa o se abbiamo veramente qualcosa alla gola che ci dà fastidio, ma in genere è una sensazione.

In questo senso, “groppo” può essere sostituito con “nodo”, quindi “nodo alla gola”, o “fastidio alla gola”.

Si usa anche quando, per l’emozione, non si riesce a parlare, come se si avvertisse qualcosa alla gola che impedisce di parlare o di esprimersi bene.

Mi è venuto un groppo alla gola e non sono riuscito a parlare. Ero troppo emozionato.

Il concerto è stato bellissimo. Da groppo alla gola.

La prima sera al festival di Sanremo mi è venuto un groppo alla gola. Non riuscivo a cantare.

Prima di piangere viene sempre un groppo alla gola

Quando si avverte un groppo alla gola, in generale, per commozione, paura o angoscia, non riusciamo a deglutire.

Il termine groppo si usa, sebbene più raramente, anche per indicare del filo arrotolato e intricato. Anche questo impedisce un’azione: quella di srotolare il filo.

In questo caso, “groppo” può essere sostituito con “nodo”, “attorcigliamento“, un “nodo intricato“, un “groviglio“. In pratica un insieme intricato di fili tutti arrotolati, attorcigliati.

In senso figurato, viene naturale e intuitivo immaginare che “groppo” può indicare anche una difficoltà o un impedimento che impedisce di procedere, generando ansia o incertezza.

Rappresenta una sorta di blocco, quindi proprio come i problemi, impediscono di procedere, di andare avanti in qualche attività.

Ad esempio, si può dire che si avverte un groppo nello/allo stomaco quando si è molto preoccupati o si è a disagio per qualcosa.

In questo contesto, “groppo allo stomaco” può essere sostituito con “nodo allo stomaco”, “sensazione di oppressione”, “disagio interno”.

Quando vedo certe scene di violenza mi prende un groppo allo stomaco che non ti dico!

Ma quando torna mio figlio? Già avverto un groppo allo stomaco per l’ansia.

Ma che schifezze ti mangi? Mi fai venire un groppo allo stomaco solo a guardarti!

Si usa spesso in contesti di questo tipo, quando c’è ansia, preoccupazione o anche in senso ironico.

Infine, “groppo” può anche essere usato come sinonimo di “cumulo”, “ammasso”.

Ad esempio, si parla di groppo di terra o di groppo di sassi. Un uso meno diffuso quest’ultimo.

Attenzione anche a non confondere “groppo” con “gruppo“, che ha un significato e un uso diverso, ma in fondo sia il gruppo che il groppo sono un insieme di qualcosa, quindi sono termini affini.

Groppo, letteralmente, significa massa tondeggiante, quindi questo chiaramente ci fa capire anche il legame con la groppa, che, come si è visto, è il dorso degli animali, anch’esso abbastanza tondeggiante.

Adesso facciamo un breve ripasso. Spero non venga a nessuno un groppo alla gola per l’emozione.

Marcelo: ciao amici. Adesso sono a Colonia, in Uruguay, e sto per andare in Argentina dopo quattro ore di macchina. Non appena arrivato, farò una scappata a salutare mia figlia! Dopo un anno di assenza, non vorrei passare per maleducato.

André: So che sei appassionato dell’Uruguay! Non a caso vivi li da un pezzo ormai. Non ti preoccupare, Marcelo! non sarai mai soggetto a critiche per questo motivo! Vedi un po’! Dopo tante ore in viaggio, dulcis in fundo, ritroverai tua figlia!

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646 Avere il magone

Avere il magone

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Trascrizione

il magone

Foto di mohamed Hassan da Pixabay

Giovanni: sicuramente tutti voi, almeno una volta nella vita avete provato una particolare sensazione, che consiste in una persistente afflizione. Il nome a cui dare questa sensazione è MAGONE.

Vediamo bene. Un’afflizione sapete cos’è? Quando una persona è afflitta è in uno stato di tristezza e di angustia, quindi quando è triste, angustiata, cioè quando è tormentata; sopraffatta dal bisogno o dalle preoccupazioni o dal dolore.

Avere o provare un “magone”  è una sensazione che si prova soprattutto quando si avverte un “nodo alla gola”. Anche questa è un’espressione molto usata.
Quando il cuore batte forte si sente in effetti una sensazione  al collo, come se si avesse un “nodo” alla gola. E’ un segnale spesso di origine nervosa e si associa ad uno stato di ansia o di depressione:
Il “magone” è un termine più informale, che sottolinea ugualmente un stato di agitazione costante. Avete presente l’espressione “un’anima in pena“? Quella è la sensazione che emerge dall’esterno, guardando una persona che ha un magone per qualche motivo, e si trova in uno stato di agitazione o tristezza tale che non riesce a pensare ad altro.

Il magone si usa spesso quando si fanno esami all’università per sottolineare l’agitazione. Oppure un atleta, prima di fare una prova, potrebbe essere assalito dal magone.

Mi è venuto un po’ di magone pensando alle cose che devo fare in ufficio. Forse non ce la farò.

Il magone può venire anche per una sensazione di nostalgia, dispiacere per qualcosa che si lascia, per qualche cambiamento avvenuto e pensando al passato, pensando ai bei momenti passati viene un po’ di magone.

Anche uno studente, rientrando a scuola dopo l’estate, potrebbe essere travolto dal magone.

Anche quando si perde un’occasione, al pensiero di ciò che poteva accadere potrebbe venire il magone: la nostra testa va, col pensiero, a ciò che era o a ciò che poteva essere e invece non è più o non potrà essere. 

Il nodo alla gola è probabilmente più intensa come sensazione, più adatta per descrivere l’emozione o l’agitazione per qualcosa che sta per accadere, come un esame o un calcio di rigore in una finale di coppa del Mondo (o campionati Europei…).

A coloro che ascoltano da poco tempo gli episodi di Italiano Semplicemente, pensando che questo è il numero 646 della rubrica dei “due minuti“, potrebbe venire il magone per l’ansia di dover ascoltare tutti gli episodi passati. Ma fatevi subito passare il magone, perché adesso ne ripassiamo qualcuno, come facciamo sempre. Ascoltate i ripassi dalla voce dei membri dell’associazione, perché la registrazione dei ripassi è appannaggio solamente dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente. 

Una ultimissima cosa voglio dirvi. Qualcuno potrebbe vedere nell’ansia qualcosa di analogo rispetto al magone, e infatti il magone può essere usato al limite al posto di ansia, ma l’ansia viene fondamentalmente per qualcosa che preoccupa e che riguarda l’immediato futuro, quindi una preoccupazione per qualcosa di brutto che potrebbe accadere. Il magone invece si può avere anche pensando semplicemente al passato, come si è detto prima. 

Ripasso a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente 

Marguerite (Francia): dicesi magone la sensazione di un groppo alla gola dunque. Un groppo alla gola comunque è sempre meglio che un calcio nel sedere! 

Hartmut (Germania): Ma lei chi è? Le spiegazioni le da solo Giovanni in questo sito! Fornisca le sue generalità per favore!

Harjit (India): non esageriamo dai, Marguerite da qualche tempo a questa parte viene sempre trattata male. meglio non infierire.

Irina (Stati Uniti): a proposito di magone, mi viene in mente il quadro di Van Gogh di quel vecchietto seduto sulla sedia con la testa tra le mani. Ce l’avete presente?

Peggy (Taiwan): come no, ma se continuiamo a parlare di magone di questo passo ci mettiamo tutti a piangere in men che non si dica!

Marguerite (Francia); allora allegria! Dicesi allegria un vivace stato d’animo gioioso e spensierato! 

Ulrike (Germania): ma questa ancora insiste? Abbi la bontà di fare silenzio una volta per tutte invece di dire stupidate.