Estemporaneo
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Trascrizione
Giovanni: che bell’aggettivo che è estemporaneo, non è vero?
A me piace molto, forse perché mi piace l’estemporaneità, vale a dire l’improvvisazione, l’inventiva. Rivolgedomi ad un pubblico di persone non madrelingua però devo spiegare perché mi piace questo aggettivo.
Cominciamo a rispondere a una domanda: cosa può essere estemporaneo e perché esiste l’estemporaneità, considerato che esiste anche l’improvvisazione?
Innanzitutto, quando si usa l’aggettivo estemporaneo, quasi sempre è parlando di un discorso o qualcosa di scritto senza una preparazione.
Ma questa è una cosa positiva o negativa?
Voglio sottolineare il fatto che il discorso poteva essere preparato meglio oppure voglio dire che questa improvvisazione è stato qualcosa di positivo?
Potrei chiamarlo anche un discorso Improvvisato, ma quando accade questo normalmente non è niente di positivo.
Se uso estemporaneo, invece, non voglio giudicare negativamente questo discorso, non voglio dire, generalmente, che manca di preparazione.
È molto più probabile invece che mi sia piaciuta questa estemporaneità, perché ha mostrato delle capacità di chi ha fatto questo discorso o ha scritto questo testo.
Se vogliamo giudicare negativamente qualcosa, tra i due aggettivi usiamo sicuramente “improvvisato“.
Un lavoro improvvisato, ad esempio, manca di qualità.
Anche un artista improvvisato sottolinea un lato negativo, similmente a “impreparato“. Si potrebbe pensare che sia una persona che fino ad oggi abbia fatto un altro mestiere.
Probabilmente se qualcosa è improvvisato è stato fatto anche con mezzi improvvisati, con strumenti improvvisati, o mezzi di fortuna. Abbiamo già parlato dei mezzi di fortuna, ricordate?
Non sempre improvvisato però è negativo. Se parlo di uno spettacolo improvvisato o di una improvvisazione, magari voglio sottolineare l’inventiva, la capacità di improvvisare, la fantasia.
Ma il termine improvvisazione è anche sinonimo di faciloneria, dilettantismo.
Sto parlando in questo caso di un atteggiamento o comportamento eccessivamente ottimistico che denota superficialità o scarsa preparazione. Potrebbe anche esserci scarso impegno.
A me questa improvvisazione nel lavoro non piace per niente!
È un lavoro troppo improvvisato, si vede che l’hai fatto di fretta.
Se invece parlo di un artista estemporaneo voglio sottolineare la sua capacità di improvvisare, di creare li per li, sul momento. Senza preparazione, è vero, ma sottolineo stavolta una sua qualità e non un suo difetto.
Esistono i poeti estemporanei, i pittori estemporanei, gli attori estemporanei. Se questi fossero definiti improvvisati non gli farei certamente un complimento.
Tutt’altra cosa è chiamarli estemporanei.
Molte volte è la stessa cosa usare l’uno o l’altro aggettivo.
Io adesso potrei chiedere ai membri dell’associazione Italiano Semplicemente di registrare delle frasi di ripasso in modo estemporaneo, per vedere se fanno errori.
Potrei ugualmente chiedere loro di improvvisare e sarebbe fondamentalmente la stessa cosa, anche perché il verbo “estemporaneare” non esiste.
Resta comunque il fatto che c’è sempre l’abitudine di usare improvvisato in modo negativo.
Anche estemporaneo comunque si può usare in senso spregiativo.
Può indicare ugualmente qualcosa di superficiale, sbrigativo.
Questo accade soprattutto in alcuni casi, ad esempio con un rimedio estemporaneo, con una trovata estemporanea o una soluzione estemporanea.
Il termine trovata, di per sé, può usarsi sia per qualcosa di geniale che di inopportuno. È simile a idea, ma associata a “estemporanea” indica un’idea uscita fuori all’ultimo momento che lascia il tempo che trova. Se parliamo di un rimedio estemporaneo o di una soluzione estemporanea è ancora una volta simile a “soluzione di fortuna” quindi poco funzionale, poco risolutiva. Insomma qualcosa di non buono.
Adesso ripassiamo qualche episodio passato:
Peggy: Ragazzi, tra pochi giorni ho un colloquio di lavoro al quale tengo molto, in quanto si tratta di lavorare su un prodotto che è il fiore all’occhiello di una azienda internationale. Sono felicissima, per quanto, io non mi renda ancora bene conto della mia effettiva abilità, e per questo motivo sto vivendo in uno stato di tensione da un pezzo ormai. Ora però la misura è decisamente colma.
Marcelo e Edita: Peggy, ciò che hai detto mi coglie veramente alla sprovvista. Sei sempre stata calma e sicura di te. Solitamente si direbbe che nel tuo mondo non esistano problemi, preoccupazioni, difficoltà o che dirsi voglia. Comunque se ti prenderà tale azienda, bene, altrimenti sarà lei a perdere una persona indefessa e responsabile come te.
Anthony: Dai, Marcelo, non è il momento opportuno per prenderla in giro. Dunque, Peggy, come ti conosciamo tutti, sai bene affontare e giostrare quasiasi tipo di situazione, e vedrai che una volta entrata nel nuovo ambiente, col passare del tempo, riuscirai a destreggiarti se hai volontà e diligenza, quindi stai serena.
Danita: Infatti, Peggy, indossa un abito adatto che ti dona ed esprimiti con calma e con un bel sorriso proprio come fai solitamente. Tra l’altro, non devi avere neanche un pizzico di dubbio sulle tue capacità. Sei veramente in gamba. Credimi che il colloquio andrà per il meglio e diventerai una di loro.
Irina: hei, oggi sembri una ruffiana bell’e buona. Intanto apro una parentesi, mi è balzata agli occhi la parola “abito”. Magari, Peggy, potrai vestirti in modo osè e se ti farà il colloquio un maschio sei a cavallo! Hahaha… Scherzo! Comunque Peggy, non ti preoccupare. Siamo tutti fiduciosi che riuscirai a entrare. In bocca al lupo.
Peggy: Crepi, ragazzi. Grazie assai per avermi dato manforte. Farò del mio meglio e vi farò sapere il risultato. Ciao, a presto.