Remare contro (ep. 926)

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remare controRemare contro” è un’espressione figurata che significa opporsi o contrastare qualcosa o qualcuno.

Figurata perché il verbo “remare” è un verbo che significa “muovere un’imbarcazione attraverso l’uso di uno o più remi”. I remi si muovono con le braccia e vanno spinti in acqua esercitando una pressione in acqua in direzione opposta a quella del movimento.

Esempi di situazioni in cui si può usare questa espressione sono:

Il progetto non andrà avanti se continuiamo a remare contro invece di collaborare.

Giovanni, vuoi smetterla di fare opposizione? Anziché remare contro come fai sempre, cerchiamo di risolvere il problema.

Pensate a una imbarcazione dove una persona rema per far andare la barca in una certa direzione e un’altra persona rema in direzione opposta. Il risultato è che la barca non andrà né avanti né indietro.

Dal punto di vista figurato “remare contro” si può usare per rappresentare l’azione, il modo di comportarsi di una o più persone che impedisce il raggiungimento di un obiettivo o quantomeno è contrario a quello delle altre persone coinvolte.

In sostanza, “remare contro” indica un’opposizione o una resistenza a fare qualcosa o a seguire una certa direzione.

Ci sono diverse espressioni italiane che somigliano all’espressione “remare contro” e che esprimono un’opposizione o una resistenza a qualcosa. Alcune di queste espressioni includono:

  • Essere contrario a qualcosa
  • Essere in disaccordo con qualcosa/qualcuno
  • Essere ostile a qualcosa

Ci sono poi i bastian contrari, che, come abbiamo visto in un episodio passato, remano sempre contro perché non sono mai d’accordo con gli altri.

Notate che in genere non stiamo parlando di un semplice “no” quando gli altri dicono tutti “sì”, perché questa normalmente è una semplice opposizione. “Remare contro” è più forte rispetto a opporsi. c’è anche al verbo “contrastare“.

C’è sempre il senso della la resistenza o l’opposizione ad un’idea, un movimento o una tendenza. Tuttavia, “remare contro” ha anche un senso più forte di sfida e determinazione nel resistere, mentre “contrastare” può essere utilizzato in modo più generale per descrivere qualsiasi tipo di opposizione. Il verbo “contrastare” poi si usa anche per indicare una mancanza di logica o coerenza. Ad esempio si può dire che:

la tua versione dei fatti contrasta con la realtà

Osservando la realtà quindi mancano degli elementi di riscontro, di coerenza, di logica rispetto a ciò che hai detto tu.

Vale la pena citare due espressioni che sono simili (ma non troppo) a “remare contro” sono: “andare controcorrente“, e “essere in controtendenza“.

La differenza è che mentre “andare controcorrente” significa opporsi alle opinioni o alle tendenze comuni, “remare contro” indica un’opposizione o una resistenza diretta nei confronti di qualcosa o di qualcuno, quindi un’azione contraria a quella di persone specifiche, In sostanza, “andare controcorrente” è più generale, mentre “remare contro” è più specifica .

Ad esempio, si può dire:

Sono sempre andato controcorrente e ho fatto scelte diverse dalla massa.

La massa è generica (non sono persone precise) e le persone che ne fanno parte non sanno che io sono un tipo che ha sempre fatto scelte diverse.

Se invece io “remo contro“, sto facendo qualcosa di cui gli altri sono generalmente consapevoli e la conseguenza del mio remare contro va contro i loro interessi.

“Andare controcorrente” (che si scrive tutto attaccato) fa chiaramente riferimento alla corrente di un fiume.

Spesso, quando si usa il termine “controcorrente”, si può parlare di qualunque argomento. la cosa che conta è che normalmente si va contro una tendenza generale. E’ in genere una scelta personale che non coinvolge gli altri.

 Un politico russo controcorrente, ad esempio, può schierarsi dalla parte dell’Ucraina

Molto simile è essere o andare in controtendenza (anche in questo caso si scrive tutto unito in una sola parola). La presenza del termine “tendenza” indica ciò che fanno gli altri. Anche qui è generico.

Andare in controtendenza” significa fare qualcosa che va contro la tendenza generale o il consenso comune.

Un investitore che va in controtendenza sceglie di investire in modo contrario rispetto alla maggioranza degli investitori.

Es:

Ho deciso di investire in azioni di questa società anche se tutti gli altri vendono, sono andato in controtendenza.

L’espressione può essere usata anche in altri contesti come la moda, la politica, ecc.

In questo caso è ancora più marcata la separazione degli interessi tra chi va controtendenza e gli altri. Gli altri generalmente non sono persone specifiche neanche in questo caso e non subiscono le conseguenze della scelta di chi va controtendenza.

Quindi ricapitolando, andare in controtendenza e andare controcorrente rappresentano una situazione in cui si fa qualcosa che va contro la tendenza comune o il consenso generale, mentre “remare contro” significa opporsi o resistere a qualcosa o qualcuno direttamente, che dunque è coinvolto nella scelta di chi rema contro.

Esiste ovviamente anche “remare a favore” che si contrappone a “remare contro” e quindi indica un’azione che va nella stessa direzione dell’interesse di altre persone coinvolte nella questione.

Per finire vi segnalo che anche l’espressione “essere restio” indica qualcosa di simile all’opposizione, ma direi che siamo più vicini sicuramente al concetto di diffidenza. Ci può essere resistenza. Una persona restia verso qualcosa, va convinta che quella è la scelta giusta da fare. Non c’è opposizione a prescindere. come nel caso del bastian contrario. Ci può essere paura. C’è sicuramente esitazione dovuta a mancanza di convincimento o di coraggio. Non c’è però il concetto di contrarietà contro persone specifiche o generiche.

Adesso ripassiamo qualche episodio passato parlando dei vostri nemici. Se ne avete ovviamente. La parola passa ai membri dell’associazione Italiano Semplicemente.

Hartmut: Ne ho, ne ho. Eccome! Ma non credo che ci sia nulla di congeniale nell’affrontare i nemici. Le sconfitte sono troppo onerose per me.

Ulrike: Io non credo di averne, ad ogni modo spesso è necessario assumere una posizione, e questo può creare dei nemici. Pazienza, no?

Danielle: Sì, ma occorre anche avere fegato nel farlo. Averne di coraggio!

Peggy: Il problema sono gli strascichi che lasciano i nemici. Mi ritengo troppo sensibile. Meglio avere solo amici.

Marcelo: Capace che hai ragione. Però inizialmente si possono anche avere scontri con delle persone, ma quando si intravede una breccia di speranza all’orizzonte bisogna cogliere l’occasione per fare pace e magari poi quel nemico diventa il nostro miglior amico. Hai visto mai!

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Gli esercizi su questo episodio (con soluzione) sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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