Scrutare, scrutinare e lo scrutinio (ep. 903)

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Scrutare, scrutinare e lo scrutinio

Scrutare, scrutinare e lo scrutinio

Giovanni: Oggi parliamo della differenza tra scrutare e scrutinare. E anche dello scrutinio.

Scrutare deriva dalla latino e pensate che significa “rovistare fra gli stracci“. In realtà questo ci dice almeno qualcosa sul suo significato.

Scrutare infatti sta per guardare con attenzione per individuare oggetti scarsamente visibili o per cercare di capire cose che non sono immediatamente visibili, percepibili.

Significa anche indagare, esaminare a fondo per cogliere aspetti difficili da penetrare.

Quindi posso scrutare il viso di una persona per cercare di notare dei dettagli particolari, ma posso anche scrutare l’animo umano se sono uno studioso della mente, posso scrutare i misteri della natura per capirne i segreti o scrutare la fede se sono un appassionato di religione.

Posso anche scrutare le profondità del cuore per capire di chi veramente sono innamorato; dipende da ciò che sto studiando, analizzando.

Si dice spesso “scrutare l’orizzonte”.

L’orizzonte è la linea che rappresenta l’infinito, anche se in senso proprio è la linea apparente, lungo la quale il cielo sembra toccare la terra o il mare: il sole si alza all’orizzonte; una nave appare all’orizzonte.

A volte bisogna scrutare l’orizzonte per accorgersene. In senso figurato questa frase significa stare attenti alle cose che posso accadere anche se solo molto ipotetiche, significa esaminare attentamente, per scoprire o comprendere ciò che non si manifesta o non si capisce a uno esame affrettato, superficiale.

Un verbo direi anche abbastanza poetico, come avrete capito.

Vediamo qualche esempio:

Molte volte mi sono messo a scrutare il cielo alla ricerca di qualche stella cadente.

I pescatori scrutano l’acqua per vedere dove ci sono dei pesci da prendere.

I sommozzatori hanno scrutato le acque del fiume per giorni e giorni per recuperare i gioielli preziosi caduti dalla nave.

Se vuoi cercare un lavoro devi scrutare attentamente tutti i siti internet per vedere se c’è qualche domanda di lavoro adatta a te.

Scrutinare è tutt’altro verbo invece. Ha a che fare sia con le votazioni che con la scuola.

In ambito politico significa calcolare, contare i voti riportati in un’elezione dai candidati o dalle liste.

Quando si sono chiuse le votazioni, quando cioè le persone hanno terminato la fase delle votazioni, qualcuno dovrà contare i voti ricevuti dai vari candidati o dai vari partiti politici.

Si dice “scrutinare le schede elettorali”.

L’operazioe che si fa si chiama scrutinio dei voti o scrutinio delle schede, o semplicemente scrutinio.

Lo stesso scrutinio avviene a scuola e a farlo sono i professori che hanno il compito di valutare gli studenti dopo il primo quadrimestre o alla fine dell’anno scolastico.

Si tratta in entrambi i casi di “tirare le somme” ma sono due situazioni diverse.

Quindi nell’uso scolastico, scrutinare significa determinare il giudizio o il voto da assegnare agli alunni collegialmente (cioè il collegio scolastico, vale a dire i professori, tutti insieme), così come si contano collegialmente (il collegio elettorale) i voti dei vari candidati o partiti politici.

Anche quello scolastico è pertanto uno scrutinio e quando si scrutina una classe, si mettono i voti a tutti gli alunni della classe.

Ovviamente le schede elettorali andranno, oltre che scrutinate, anche scrutate attentamente dagli scrutatori (si chiamano proprio così) per vedere se qualcuna è da annullare oppure si tratta di una scheda valida, e analogamente andranno scrutate con attenzione anche le singole valutazioni degli studenti prima dello scrutinio.

Forse è per questo motivo che esiste un legame tra i due verbi scrutare e scrutinare.

Infatti scrutinare viene proprio da scrutare!

Adesso ripassiamo qualche episodio passato parlando proprio di scuola.

Komi: Aggiudicato! Inizio io! Non mi ha mai sconfinferato studiare in quanto sono parecchio pigro. Mi è sempre piaciuto lo studio delle lingue straniere però, sulle quali ero portato. Lo studio della matematica invece lasciava per me il tempo che trovava, te lo dico tout court! Già lo so che Gianni non sarà d’accordo! La fa facile lui dicendo che sia piacevole! Che voletede gustibus

Ulrike: Io mi sono data allo studio della lingua italiana da 10 anni e passa. Fin dall’inizio avevo parecchie difficoltà nel trasmettere quello che so nell’italiano parlato, ragion per cui colgo ogni occasione per esercitarmi parlando.

Marcelo: io voglio raccontare la mia esperienza. Studiare diverse lingue è stata giocoforza una necessità, soprattutto con la globalizzazione e grazie ai colossi delle comunicazione, così da qualche tempo ho iniziato con l’italiano nell’Associazione Italiano semplicemente e posso dire che sto imparando a destreggiarmi velocemente! La consiglio a tutti quanti!

– Segue una spiegazione del ripasso –

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Gli esercizi su questo episodio (con soluzione) sono disponibili per i membri dell’associazione Italiano Semplicemente

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