586 Sgrossare, sgrossata

Sgrossare, sgrossata (scarica l’audio)

Trascrizione

Giovanni: ieri abbiamo visto come usare “il grosso“, quando grosso è sostantivo, quindi non aggettivo.

Oggi vediamo sgrossare, che è ovviamente un verbo, che può delle volte significare “togliere il grosso“, come vedremo fra un po’. Era perciò necessario spiegare prima il concetto di “grosso” inteso come la maggioranza, la maggior parte, come abbiamo visto.

Sgrossare però nella maggioranza dei casi ha il più semplice significato di togliere qualcosa. Ma cosa?

Beh, dipende da cosa viene sgrossato.

Infatti il verbo è transitivo. Dobbiamo specificare cosa sgrossiamo.

Ciò che si toglie in genere non serve, giusto? Si tolgono le parti inutili, che non servono.

Allora possiamo sgrossare un pezzo di legno o di marmo, ed è simile a ripulire, togliere le sporgenze, renderlo più liscio questo pezzo di legno o di marmo.

Però in senso figurato possiamo anche sgrossare un discorso, un articolo, un documento, per renderlo più leggibile, per eliminare ciò che non serve.

A volte si usa anche in sostituzione a “abbozzare“, quando si tratta cioè di delineare in una forma provvisoria e preliminare uno scritto, un’opera, tipo: “sgrossare un articolo” quindi saremmo all’inizio della preparazione e non in fase di rifinitura, di ultimazione e di limatura dei dettagli. Ma quasi sempre l’operazione di sgrossare si fa alla fine, quando appunto si toglie il superfluo, ciò che è inutile, ciò che non serve.

Attenzione quindi perché non stiamo dicendo che dobbiamo togliere la maggior parte del marmo o delle parole di un documento. Dobbiamo solo togliere ciò che non serve, ciò che eccede rispetto all’utilizzo ottimale di ciò che vogliamo sgrossare.

Abbiamo detto che in genere quando dobbiamo dare una sgrossata a qualcosa, il più del lavoro è fatto. La sgrossata è un perfezionamento, una fase finale, una “limatura“. Si usa anche questo termine, che viene dall’uso della lima, che serve appunto a limare. La lima infatti è un utensile che serve a lavorare il metallo o altri materiali duri, come le unghie anche. Nel gergo letterario poi la “lima” diventa anche l’attività volta a correggere e perfezionare un’opera letteraria, che verrebbe più naturale chiamare, come ho fatto anch’io, “limatura“.

Nel linguaggio colloquiale sgrossare si dice, come si è appena visto, anche “dare una sgrossata“, una locuzione che si può usare in realtà per molti altri verbi. Lo stesso vale per “dare una limata”, con lo stesso identico risultato.

Questo episodio è quasi perfetto. Ha solo bisogno di una sgrossata.

Anche il verbo ripulire, può sostituire facilmente sgrossare, come limare posso dire:

Dai una ripulita al documento e spediscimelo per email.

Affronteremo quest’uso del verbo dare in un episodio apposito comunque.

Torniamo a sgrossare.

Si può usare anche con le persone, sempre in modo figurato.

Giovanni è bravo, ma ha bisogno di una sgrossata.

Significa che si deve un po’ sgrossare, cioè deve diventare meno rozzo e grossolano, deve ingentilirsi. Ad esempio deve vestirsi in modo più elegante, deve imparare a parlare bene, a non usare il dialetto eccetera.

Si usa anche nelle abilità, nel senso di perfezionarsi, diventare più bravo, quindi sgrossarsi diventa simile a impratichirsi, perfezionarsi in un’arte o in una disciplina.

Il senso se ci pensate è sempre lo stesso: togliere ciò che non serve ma in questo caso anche aggiungere ciò che serve.

La tua tecnica canora va solo un po’ sgrossata.

Devi sgrossarti leggermente e diventerai molto bravo a suonare il pianoforte.

Alcune volte, dicevo, può usarsi anche nel senso di togliere il grosso, senza che questo sia giudicato inutile.

Hai ancora molto da lavorare?

Si, abbastanza, ma ciò che conta non è finirlo entro oggi. Posso anche solo dare una bella sgrossata al lavoro, così domani lo finisco.

In questi casi voglio rendere qualcosa meno grosso, meno grande. Certamente però sgrossare e sgrossata si usano maggiormente per indicare l’inutilità delle cose che vanno eliminate, la parte meno utile di qualcosa.

Se il vostro capo dice che bisogna dare una sgrossata al personale, iniziate a preoccuparvi…

Sperando che questo non accada, vi auguro un buon ripasso. Ascoltiamo la voce di alcuni membri dell’associazione Italiano Semplicemente che hanno utilizzato sapientemente le espressioni imparate per compiere delle frasi:

Ripasso delle espressioni precedenti a cura dei membri dell’associazione Italiano Semplicemente

Ulrike: vi dispiace se oggi disquisiamo un po’ sui difetti insopportabili di una persona? Sempre che ne abbiate voglia!

Bogusia: Benissimo, amo disquisire di pregi e difetti. Vi prego solo di non fare riferimenti a chicchessia. Per il resto qualunque difetto è benaccetto.

Harjit e Sofie: Secondo me l’invidia è il difetto peggiore. Ma anche l’ignoranza, In effetti mi sfugge il senso del verbo disquisire. Una spiegazione sarebbe d’uopo.

Rauno: disquisire è discutere con piacere e a lungo di qualcosa. Io comunque non ho mai sopportato il rancore o il risentimento che dir si voglia.

Irina: Io di me stessa non sopporto l’apatia. Avete presente quando una persona non mostra interesse o motivazione verso nulla? Questo è odioso perché non riesco a fare nulla, non ci sono santi, neanche fossi paralizzata.

Sofie: io sono insofferente verso coloro che pensano solamente ai propri interessi e il proprio bene, gli egoisti per l’appunto. Se mi imbatto in una tale persona non resta che darmi alla fuga.

n. 98 – A PUNTO – 2 minuti con Italiano semplicemente

Audio

LINK UTILI

Trascrizione

Giovanni: ieri abbiamo visto la parola appunto, un’unica parola che come abbiamo visto ha più significati.

La parola appunto ha la stessa pronuncia di “a punto“, due parole: a, punto. A senza lettera h: si tratta della preposizione “a”, altrimenti parleremmo del verbo pungere (io ho punto, tu hai punto, lui  ha punto ecc.).

La questione della pronuncia, che non cambia, è dovuta alla regola del “rafforzamento“, a cui abbiamo dedicato un episodio molto interessante su Italiano Semplicemente. Date un’occhiata se siete curiosi.

Cosa significa “a punto” in questo caso?

Non so se avete mai sentito o letto l’espressione “mettere a punto“.

Il “punto” come singola parola ha mille significati, e uno di questi è relativo alla fine di una frase: alla fine di una frase si mette un punto.
Ma quando questa parola è preceduta dalla lettera “a”, intesa come preposizione semplice, ha un senso preciso, legato comunque alla “fine” di qualcosa.

Mettere a punto una soluzione, Mettere a punto una procedura, un sistema, un calendario di appuntamenti, un piano. o anche un apparecchio qualsiasi.

Quando si mette a punto qualcosa, che sia materiale o meno, questa cosa, dopo la messa a punto, dovrebbe essere in grado di assolvere il suo compito, quindi uno strumento, se messo a punto, poi dovrebbe funzionare.

Una applicazione per il cellulare, prima della messa a punto potrebbe avere qualche problema di funzionamento, ma dopo che questi problemi sono stati sistemati, dopo cioè che questa applicazione è stata messa a punto (dopo la messa a punto, possiamo dire), tutti i problemi dovrebbero essere risolti.

Quindi la messa a punto ha a che fare con la funzionalità, con l’efficienza di qualcosa. Prima della messa a punto c’è qualcosa che non va, ma dopo la messa a punto i problemi, anche quelli più piccoli, si presume siano stati risolti.

C’è un’idea di precisione nella messa a punto, un’idea di perfezionamento, di aggiustamento.

Il governo italiano cerca di mettere a punto il piano di rilancio economico del paese. Buon lavoro.

Nella sanità, bisogna mettere a punto cure sempre più “su misura” per il paziente.

Il mio piano ha bisogno di una messa a punto dal punto di vista della tempistica

Domanda: Posso usare un modo diverso, magari una sola parola, un solo verbo, al posto di “mettere a punto”?

Sì,m certo, posso dire “sistemare“, “perfezionare“. Il verbo migliorare non è proprio perfetto invece, perché non dà abbastanza garanzie: infatti la messa a punto, almeno in teoria, è definitiva, come il “punto” alla fine della frase.
Aggiungo che la parola “puntino” rende ancora meglio l’idea di perfezione: fare una qualsiasi cosa “a puntino” (cuocere a puntino, ad esempio) significa farla con molta precisione.

Ripasso espressioni precedenti:

Natalia (colombia): Credo che con queste frasi finali di ripasso sia stata messa a punto una bella rubrica per migliorare la lingua italiana.  Anche i più duri di comprendonio finiranno per capire. Domani torneremo dunque alla carica con un altro episodio, appunto per essere conformi all’idea stessa della rubrica dei due minuti al giorno.  Se siete stanchi fatevi un bel caffè. L’ammazza-caffè riservatelo per un’altra occasione.

L’Inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con italiano semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

Donazione personale per italiano semplicemente

Se vuoi e se puoi, aiuta Italiano Semplicemente con una donazione personale. Per il sito significa vita, per te significa istruzione.

€10,00