I verbi porre e porsi (ep. 997)

Porre e porsi (scarica audio)

Giovanni: il verbo porre non si usa moltissimo, ma ci sono alcune occasioni in cui diventa inevitabile.

Iniziamo con il dire che il significato di base di porre è “mettere” o “collocare” e viene utilizzato per descrivere azioni come:

Mettere un oggetto su un tavolo.

ES:

Porre una matita su un tavolo.

È più formale di mettere. Si usa ad esempio quando si fa un concorso e si danno istruzioni ai partecipanti:

Ponete cortesemente la carta d’identità sul banco

In senso figurato, mettere (e quindi porre) si può usare anche in questo modo:

Porre attenzione su qualcosa

Es

Adesso ponete attenzione su ciò che sto dicendo

Ponete attenzione quando state alla guida

Si pregano i gentili passeggeri di porre attenzione ai borseggiatori

Anche questo è un uso meno informale rispetto a “mettere”. Chiaramente anche “fare attenzione” è una possibilità, e tra l’altro è molto più utilizzata rispetto a mettere e porre parlando di “attenzione“.

Si usa come alternativa al verbo “fare” , ancora una volta meno informale, anche quando si “fa” una domanda.

Posso dire infatti:

Porre una domanda

Es: Se volete porre una domanda al professore, potete farlo al termine della lezione.

Porre si può usare anche per fare delle ipotesi: “poniamo che…” Equivalente ma più formale rispetto a “mettiamo che…” e equivalente anche a “ipotizziamo che…”. Per saperne di più date un’occhiata all’episodio di italiano professionale in cui si parla di situazioni ipotetiche. 

Es:

Poniamo che io vi insulti pesantemente. Come reagireste?

Altri modi di usare il verbo porre sono:

Porre in evidenza

Porre a confronto

Porre in relazione

Porre a rapporto

In tutti questi casi, il verbo “porre” viene utilizzato in senso figurato per esprimere l’idea di mettere o collocare qualcosa o qualcuno in una situazione specifica o per scopi particolari, diversi dall’uso letterale del verbo.

Quando si “pone in evidenza” qualcosa, si sta sottolineando, mettendo in risalto o enfatizzando un particolare aspetto o caratteristica. Ad esempio:

Il capo ha posto in evidenza i dettagli del suo programma

Quando invece si “pongono a confronto” due o più cose, si stanno valutando le loro differenze o somiglianze. Ad esempio:

È interessante porre a confronto le culture di questi due paesi.

“Porre a rapporto” ha lo stesso uso. Si usa però anche in matematica quando si fa una divisione; infatti ogni divisione si esprime attraverso il rapporto tra due valori o numeri o grandezze.

Porre in relazione” è leggermente diverso, perché qui, “porre” significa “mettere in una connessione” o “collegare”. Quando si “pongono in relazione” due o più elementi, si sta esaminando come essi sono legati tra loro o come interagiscono. Ad esempio:

Questo libro pone in relazione la storia e la cultura della Regione Lazio.

Adesso passiamo a porsi.

Quando si pone sé stessi, il verbo porre diventa “porsi“.

Porsi” è quindi una forma riflessiva di “porre“.

Si usa per esprimere l’atteggiamento o l’approccio nei confronti di una situazione.

Es:

Mi pongo obiettivi realistici

Mi pongo delle domande sulla mia vita

Quindi posso pormi degli obiettivi, nel senso di stabilire degli obiettivi che intendo raggiungere.

Nel caso delle domande posso ugualmente anche usare “fare” (o farmi) ma non se parlo di obiettivi.

Stavolta posso sostituire il verbo porsi con “stabilire“, o “fissare” ma con porsi c’è più l’idea dell’impegno personale, essendo riflessivo, e si usa più facilmente in tante occasioni poco formali. Stabilire e fissare suonano più professionali stavolta.

Posso anche usare “prefissarmi/prefiggermi di raggiungere un obiettivo” mantenendo la forma riflessiva e quindi il senso dell’impegno personale.

Un’altra cosa che normalmente si pone (quindi non in senso riflessivo) sono delle condizioni. Anche in questo caso “stabilire” è un adatto sostituto di porre.

I terroristi hanno posto delle condizioni alla base del rilascio dei prigionieri

Quindi porre delle condizioni equivale a stabilire, fissare delle condizioni.

Tornando a “Porsi“, anche col verbo riflessivo possiamo parlare di condizioni:

Porsi nelle condizioni

Quando qualcuno si pone nelle condizioni di fare qualcosa, sta creando le circostanze o le condizioni necessarie per svolgere un’azione o per affrontare una situazione specifica.

Es:

Per ottenere un prestito, devi porti nelle condizioni richieste dalla banca, adempiendo a determinati requisiti di credito e finanziari.

Anche in questo caso si può usare il verbo “mettere“.

Per aiutarti, mi devi mettere/porre nelle condizioni di poterlo fare!

Parliamo sempre di creare le condizioni necessarie per raggiungere un obiettivo o affrontare una situazione specifica.

Il verbo “porsi“, riguarda molto spesso  un atteggiamento personale di tipo interiore.

C’è infatti un altro modo per usare questo verbo.

Es:

Come ti poni con i tuoi clienti? Ti poni in modo aggressivo o come una persona riflessiva?

Giovanni non riesce a porsi nel modo giusto ogni volta che conosce una ragazza.

Il “modo di porsi” riguarda il modo con cui siamo percepiti dal prossimo, o meglio, l’impressione che facciamo verso gli altri.

Il “modo di porsi” si riferisce quindi all’atteggiamento, al comportamento o alla disposizione di una persona in una determinata situazione o verso qualcun altro. In altre parole, si tratta di come una persona si comporta o si presenta in relazione agli altri, alle circostanze o a un particolare contesto. Il modo in cui una persona si pone può essere riflessivo, amichevole, aggressivo, timido o in qualsiasi altro modo che descriva il suo atteggiamento o il suo comportamento.

Nel primo esempio, “Come ti poni con i tuoi clienti? Ti poni in modo aggressivo o come una persona riflessiva?”, si sta chiedendo come la persona interagisce con i suoi clienti e se mostra un atteggiamento aggressivo o riflessivo nel suo comportamento.

Nel secondo esempio, “Giovanni non riesce a porsi nel modo giusto ogni volta che conosce una ragazza,” si sta dicendo che Giovanni ha difficoltà a mostrare l’atteggiamento o il comportamento appropriato quando incontra una ragazza. In altre parole, potrebbe comportarsi in modo goffo, timido o inappropriato.

Non parliamo generalmente di vestiti e di aspetto esteriore, anche se a volte si usa anche in questo senso. Es:

Un dipendente di una banca che indossa una maglietta al posto di giacca e cravatta non si pone con i clienti in un modo professionale. Possiamo dire che si pone in modo sbagliato.

Sicuramente mi sto dimenticando altri modi di usare porre e porsi, perché sono veramente tanti.

Mi viene in mente ad esempio solo ora “porre in essere“. che significa mettere in atto o realizzare qualcosa. È spesso utilizzata per riferirsi all’atto di mettere in pratica un’azione, un progetto o un’idea. Ad esempio, se qualcuno dice di “porre in essere un piano” significa che sta mettendo in atto o attuando un piano specifico. In altre parole, si tratta di tradurre in azione ciò che è stato pianificato o progettato.

Es:

L’azienda porrà in essere una strategia di espansione globale, aprendo nuove filiali in diversi paesi

Il docente ha posto in essere un nuovo metodo didattico per coinvolgere gli studenti in attività più interattive e coinvolgenti

Il governo ha annunciato l’intenzione di porre in essere un piano di vaccinazione su larga scala per combattere la diffusione di una malattia contagiosa.

Poi c’è anche “porre rimedio” che significa agire per correggere o risolvere una situazione problematica o un errore. Quando qualcuno “pone rimedio a qualcosa” sta cercando di trovare una soluzione o prendere misure per affrontare un problema o mitigare un danno che è stato causato.

Es:

Come porre rimedio all’inquinamento?

Mi sono accorto degli errori fatti e ho cercato di porre rimedio

A volte si usa anche “porre riparo” con lo stesso senso, che ha un senso diverso di “porsi al riparo“, che si usa in senso simile a ripararsi o proteggersi o mettersi al sicuro prima che accada qualcosa:

Poiché il meteo prevedeva una forte tempesta, la famiglia ha deciso di porsi al riparo in casa anziché andare al picnic.

L’azienda ha cercato di porsi al riparo dagli effetti negativi dell’instabilità economica diversificando i propri investimenti

Quindi rispetto a “porre rimedio a qualcosa” che si usa dopo che è accaduto qualcosa di negativo, “porsi al riparo da qualcosa” è un’azione precedente all’evento negativo. Sta per “prendere misure per proteggersi da situazioni potenzialmente negative” o per evitare conseguenze dannose.

Ora posso porvi una domanda?

Poniamo che io vi chieda un ripasso (che volete, bisogna usare il congiuntivo) che parla del vostro modo di porvi. Cosa mi direste voi?

Andrè: Se sono al lavoro nel momento in cui si svolgono le videochat dell’associazione Italiano Semplicemente come potrei partecipare? Questa è la domanda che mi pongo! Essendo una domanda retorica, tra l’altro, nessuno risponde!

Albèric: Quanto a me, mi pongo spesso l’obiettivo di ripassare almeno due episodi al giorno, dicendomi: questa “sarà la volta buona” che mi metto in pari con le lezioni mancanti. Poi invece, come c’era da aspettarsi, scopro che ci sono 10 nuovi episodi e dico: vaffancina!!!!

Marcelo: Ogni giorno quando mi alzo, mi chiedo come sarà il nuovo giorno: sarà bello, sarà bel tempo oppure no? E non appena alzo la persiana avvolgibile, a prescindere dal tempo, vedo il solito paesaggio mozzafiato, allora ringrazio Dio e mi dico: avanti Marcelo, anche oggi il problema non si pone!