288 – Fare il sostenuto

Audio

fare il sostenuto

Trascrizione

Giovanni: ascoltate questa frase:

Giovanni non mi sta molto simpatico, poi ultimamente fa il sostenuto.

Fare il sostenuto è ovviamente un’espressione idiomatica.

Giovanni fa il sostenuto significa che Giovanni assume l’atteggiamento da sostenuto, quindi si usa il verbo fare, ma in realtà sarebbe: Giovanni si comporta da sostenuto, assume questo atteggiamento.

Ma cosa significa? Sostenuto viene da sostenere, che è un verbo che in genere si usa per esprimere un’opinione. Ad esempio

Io sostengo di aver ragione

Francesco sostiene che la verità sia un’altra

Invece in questo caso “sostenuto” non c’entra con “sostenere” inteso in questo modo, ma come “sostenere” nel senso di “portare”, “non far cadere”. o anche “aiutare”

“Io ti sostengo” ad esempio significa che io ti sorreggo, fisicamente o moralmente. Io faccio in modo che tu non cada o che tu non ti abbatta, o magari ti sostengo economicamente, ti supporto, ti aiuto, per non farti avere difficoltà economiche. Si parla di sostegno economico, di sostegno morale, di sostegno fisico, esiste anche il sostegno politico.

Sostenere ha anche a che fare con la velocità: se cammino a passo/ritmo sostenuto vado velocemente, lo stesso se lavoro a ritmo sostenuto, cioè lavoro velocemente. Ha inoltre a che fare con l’altezza, perché se dico che sono sostenuto da una corda, o da un pavimento allora questa corda o questo pavimento mi sostengono, cioè mi impediscono di cadere in basso. Anche in questo caso si può parlare di un sostegno. Anche un bastone può essere un sostegno, poiché mi impedisce di cadere.

Ci stiamo avvicinando, perché se io mi comporto da sostenuto, o meglio se faccio il sostenuto, significa che cerco di stare “in alto”, ma in un senso particolare. Non è un comportamento giudicato positivamente, anzi.

Chi fa il sostenuto, in genere ostenta, cioè mostra palesemente un atteggiamento di distaccata superiorità. In pratica questa persona si comporta come se fosse “superiore”, come se fosse più “in alto”, in qualche modo e reagisce agli eventi come se non avessero effetto su di lui.

Questa espressione si usa soprattutto quando una persona anziché mostrarsi offesa di qualcosa, fa finta di niente, mostra indifferenza, mostra distacco, ma in realtà è molto dispiaciuta per aver ricevuto un’offesa: non ti guarda in faccia, cammina a testa alta, non ti sorride, risponde seriamente alle domande e se gli chiedi:

C’è qualche problema?

Ti risponde: nulla, non c’è nessun problema!

Ad esempio: stiamo programmando una vacanza in Brasile tra amici ma non lo diciamo a Giovanni.

Giovanni voleva venire ma quando è venuto a sapere di questo viaggio a cui non è stato invitato, ha fatto il sostenuto e non si è mostrato offeso, mostrando invece indifferenza.

Divertitevi!

Ha detto….

Io ho molto da fare quest’estate…

Ci sono alcune espressioni simili, tipo atteggiarsi, o avere la puzza sotto il (o al) naso,  darsi delle arie, tirarsela. Ma “fare il sostenuto” è spesso legata alle offese ed è anche meno informale delle altre.

Comunque si può fare il sostenuto anche in altre circostanze, non solo quando si è offesi.

Se una donna mi guarda molto innamorata io potrei fare il sostenuto e non mostrarmi coinvolto emotivamente.

Potrei parlare di mia figlia e fare il sostenuto mentre elenco tutte le sue qualità. Poi alla fine potrei non resistere più, iniziare a sorridere e a mostrare tutte le mie vere emozioni.

In generale quindi questa espressione si può usare quando non si vogliono mostrare le vere emozioni. 

Adesso sentiamo un bel ripasso da parte di Bogusia.

Bogusia (Polonia): Una mia amica non si è mai capacitata di come io possa imparare l’italiano senza studiare la grammatica. Funziona che è una meraviglia.
Di sorbire tutte quelle regole grammaticali non me la sentivo più. Neanche per sogno. Passi che ho comprato tanti libri, passi pure che ho perso tanto tempo per fare gli esercizi, però non sono riuscita a sopportare più il fatto che non potevo esprimermi così, di punto in bianco, all’occorrenza. Mi ronzavano per la testa solamente le regole grammaticali. Intendiamoci, non è che io sia dura di comprendonio. Darmi per vinta, proprio non è cosa, pensavo, e mi sono data alla ricerca di soluzioni a destra e a manca. Poi ho trovato il metodo TPRS. Mi sono detta: perso per perso, proviamoci. Ho preso e ho iniziato ad ascoltare gli episodi di italiano semplicemente. Adesso, a ragion veduta, è stata la decisione azzeccata. I remoti ricordi della battaglia contro la grammatica lasciamoli pure correre. È l’ora della svolta. Un giorno, vedrai, partendo alla volta di qualsiasi luogo in Italia, vuoi per una ragione vuoi per un’altra, non verranno più meno le parole, non ti sentirai più fuori luogo e riuscirai ad ovviare ai discorsi più complessi. Basta solo aderire all’Associazione italiano semplicemente e in men che non si dica sarai in grado di sfoderare le frasi che vuoi senza sgarrare e accusare il colpo per mancanza di parole. Tutto questo passerà in cavalleria. È fattibile, altro che storie. Con l’associazione caschi bene, perché nel nostro gruppo Whatsapp c’è sempre qualcuno per darti manforte , non c’è dubbio di sorta.

Giovanni: sì, in effetti Bogusia ha ragione, il metodo funziona. potete provarlo anche voi.

Che ne dite, sembrava un atteggiamento abbastanza sostenuto il mio?

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L’inizio e/o la fine di ogni episodio dei “due minuti con Italiano Semplicemente” servono a ripassare le espressioni già viste e sono registrate dai membri dell’associazione. Se vuoi migliorare il tuo italiano, anche tu puoi diventare membro. Ti aspettiamo!

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