Sembra me, sembro io, sembra te, sembri tu (scarica audio)
Trascrizione
Figlio: Guarda papà, guarda quell’uomo, sembri tu!
Padre: Sembro io, davvero? A me non sembra! Io direi che tu sembri me, non che lui sembri me.
Figlio: Secondo me, sia io che lui sembriamo te. Ti somigliamo entrambi.
Padre: secondo te entrambi sembrate me?
Figlio: si si, sicuramente. Però è strano perché io invece non sembro lui e lui non sembra me. Strano vero?
Giovanni: Avete appena ascoltato un dialogo tra padre e figlio, in cui più volte si è utilizzato il verbo sembrare. Moltissimi italiani direbbero che questo dialogo è assolutamente corretto, ma non è così.
Vediamo meglio il dialogo:
Figlio: Guarda papà, guarda quell’uomo, sembri tu!
Il figlio dice al padre che c’è un uomo che gli somiglia, somiglia al padre: c’è un uomo che sembra lui, il padre.
Sembri tu!
Sembri proprio tu!
In altre parole lui ti somiglia molto, tu e lui siete molto simili, sembrate la stessa persona.
Lui sembri tu.
Qualcuno potrebbe chiedere: ma perché “lui sembri tu” e non “lui sembra te“?
Domanda assolutamente pertinente!
Infatti “lui sembra te” è sicuramente il modo corretto per indicare questa somiglianza.
A proposito dell’uso di tu e te, le regole grammaticali infatti dicono chiaramente che il pronome personale tu è d’obbligo come soggetto, mentre te si usa nei complementi.
Accade normalmente tuttavia di ascoltare “sembri tu”, “sembri proprio tu”. Sono formule utilizzatissime nel linguaggio colloquiale.
Dunque la frase corretta è:
Guarda papà, guarda quell’uomo, sembra te!
Tra l’altro, a proposito del verbo, è lui che “sembra” dunque non potrebbe neanche essere giusto: “lui sembri te” perché verbo e soggetto devono andare d’accordo.
Andiamo avanti:
il Padre risponde:
Sembro io, davvero? A me non sembra! Io direi che tu sembri me, non che lui sembri me.
Per lo stesso motivo di prima, la risposta corretta è:
Sembra me, davvero? A me non sembra! Io direi che tu sembri me, non che lui sembri me.
Dunque “lui sembra me” e non “lui sembro io”.
Il resto della frase è corretto. Infatti “A me non sembra” significa “secondo me non è così”, “non ho avuto la stessa sensazione”, “a me non pare”.
Infine la parte finale: “Io direi che tu sembri me, non che lui sembri me.”
Alla fine quel “sembri” è congiuntivo, quindi corretto. Qui c’era un tranello quindi tutto corretto!
Andiamo avanti:
Figlio: Secondo me, sia io che lui sembriamo te. Ti somigliamo entrambi.
Questa frase è tutta corretta: “sia io che lui sembriamo te” cioè entrambi sembriamo te.
Andiamo avanti:
Padre: secondo te entrambi sembrate me?
Anche questa ok.
L’ultima:
Figlio: si si, sicuramente. Però è strano perché io invece non sembro lui e lui non sembra me. Strano vero?
Corretta anche questa.
Allora ricapitoliamo:
“Sembri tu” non si può dire in questi casi.
Allo stesso modo anche “sembro io” è scorretto. “Sembra me” invece è corretto.
Dunque se vedo una persona che mi somiglia è corretto dire:
Quel tizio sembra proprio me! E’ uguale a me!
E non:
Quel tizio sembro io!
Ovviamente la regola vale anche con la negazione:
Quel tizio non sembra me! (corretto)
Quel tizio non sembra te (corretto)
e non:
Quel tizio non sembro io (non corretto)
Quel tizio non sembri tu/te (scorretto)
Dunque il problema che vi ho appena descritto si pone quando parla la persona interessata (quest’ultimo caso) e quando io parlo con te (il caso precedentemente esposto).
Può accadere con noi e voi, anche se più raramente:
Quelle persone sembrano noi da giovani (versione corretta)
Quelle persone sembriamo noi da giovani (versione non corretta)
Quelle persone sembrano voi da giovani (versione corretta)
Quelle persone sembrate voi da giovani (versione non corretta)
“Sembro io” e “sembri tu” non sono sempre scorretti, ma si possono usare quando io sono il soggetto, oppure quando sei tu.
Oggi non sembro io. non mi riconosco. Sono nervosissimo.
E’ come dire: non è da me, perché solitamente io non sono mai nervoso, non mi riconosco, non sembro la solita persona. E’ più efficace come messaggio:
Ero emozionatissimo! Non sembravo io!
Oggi sembro io quello pazzo tra noi due, ma sono sempre stato un tipo molto sereno e tranquillo rispetto a te.
In questo caso “sembro io” è l’unica forma accettata perché voglio sottolineare la mia persona.
Un altro esempio:
Ma cos’hai oggi? Non (mi) sembri tu con quell’aria triste e cupa! Cosa ti è successo?
Adesso ripassiamo e scusate se oggi mi sono occupato di grammatica: non sembro io ad aver scritto questo episodio, vero?
Ulrike: Va bene, mi faccio sotto con un ripassino. Perché lo faccio? Perché me la sento, cioè mi gira bene oggi. Certo, devo scervellarmi un po’, ma che volete, è solo un ripassino questa volta, solo un di più piccolo piccolo dell’episodio. E come posso esimermi dal rispolverare qualche espressione precedente, visto ho aderito all’associazione italiano semplicemente? Sono un membro, Il che significa che ho voluto la bicicletta, allora pedalo!