Passare per
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Trascrizione
La locuzione di cui ci occupiamo oggi ci mostra un uso particolare del verbo passare. La locuzione è “passare per”.
Il verbo passare ha in realtà una gamma molto vasta di utilizzi.
Spesso dipende dalla preposizione che segue.
Però se questa preposizione è “per“, il senso può essere ancora più di uno.
Se ad esempio venite a Roma e passate per Firenze, allora equivale a transitare. In questo caso anche “da” si può usare con lo stesso senso e passare per un luogo significa andare da un punto a un altro percorrendo uno spazio, quindi transitare per questo luogo (Firenze nell’esempio).
Oppure:
per entrare in casa bisogna passare per il portone principale.
In questo caso si parla di un luogo da cui entrare, quindi un accesso. Si può passare anche per/da una finestra o per/da un’entrata secondaria.
C’è sempre il senso del movimento quando usiamo questo verbo in generale, ma se restiamo sulla preposizione semplice “per”, “passare per” si usa anche in un secondo modo.
In senso figurato infatti posso dire:
Nella mia vita sono passato per molte difficoltà.
Quindi nella mia vita ho dovuto fronteggiare eventi negativi, ho dovuto attraversare, superare molte cose negative.
Oppure:
Prima di diventare presidente, Giovanni è passato per diverse cariche istituzionali.
Anche qui c’è il senso di attraversare, transitare, non un luogo però, ma si parla di un percorso di vita.
Un terzo uso di “passare per” invece ha il senso di “essere considerato in un certo modo”. È qui che “passare per” diventa una locuzione.
Es:
Giovanni passa per un intellettuale
Evidentemente Giovanni è considerato un intellettuale. La gente lo vede come un intellettuale.
La cosa interessante è che questa locuzione si usa prevalentemente quando si considera qualcosa in un modo che non rappresenta la realtà. Si tratta di un’impressione sbagliata.
Es:
Mi vuoi far passare per stupido?
Cioè: vuoi che la gente mi consideri uno stupido? Vuoi che io appaia come una persona stupida?
La considerazione delle persone è importante e non è detto che si appaia sempre nello stesso modo a tutti. E non è detto che si appaia come si vorrebbe; può capitare quindi che si passi per qualcosa di diverso.
Per cosa passo io? Mi piacerebbe saperlo.
Oppure:
Giovanni passa spesso per uno poco attento, ma non gli sfugge niente in realtà.
Quindi Giovanni non è vero che è una persona poco attenta. Può passare per una persona disattenta ma non è così. Può sembrare così ma non è vero.
Tutt’altro.
A volte Giovanni può passare per uno distratto, ma è un’impressione sbagliata.
Questa locuzione somiglia al verbo “sembrare” e “apparire“.
Ratzinger è passato per essere un conservatore rigido. In realtà è sempre stato tutt’altro.
Oppure:
Domani al colloquio di lavoro vorrei passare per una persona molto colta ma non so se ci riuscirò.
Giovanni Paolo II passa per essere stato un papa disposto a spostarsi ovunque per ascoltate il prossimo. All’interno della Chiesa però c’è chi dice che non si poteva avere un’idea diversa dalla sua.
Vedete che c’è sempre un’immagine che non risponde alla verità. Qualcosa che sembra ma non è. Si rappresenta una sensazione che però, secondo chi parla, non è la verità.
Mario passa per uno molto studioso ma è tutta apparenza
Facendo quella battuta sono passato per una persona molto spiritosa. Magari però avessi sempre la battuta pronta come quella volta.
A scuola passavo sempre per uno che strillava, ma erano gli altri che non capivano quando parlavo normalmente!
Si usa il verbo essere come ausiliare:
Sono sempre passato per uno molto sbadato.
Ieri Giuseppe è voluto passare per me imitando la mia voce, ma l’hanno riconosciuto.
Ecco, in questo ultimo esempio “passare per” significa spacciarsi per un’altra persona, quindi fare finta di essere un’altra persona. Si vuole sottolineare la volontà di sembrare un’altra persona. Anche in questo caso comunque c’è qualcosa che può sembrare ma non è.
Ci siamo già occupati del verbo spacciare (e anche di spacciarsi) nel corso di Italiano Professionale.
Notate che anche con il verbo spacciare si usa la preposizione per.
In un altro episodio abbiamo visto da vicino questa e anche le altre preposizioni. Se volete date un’occhiata.
Adesso però non voglio passare per noioso e prolisso, pertanto vi faccio ascoltare il ripasso di oggi.
Marcelo: questo episodio mi fa pensare ad alcuni politici del mio paese, che vorrebbero passare per democratici ma non lo sono per niente e tutti se ne accorgono. Manco fossimo tutti stupidi!
Irina: alle volte però più di qualcuno ci crede e si vincono le elezioni.
Mary: ma tu continui imperterrito ad andare a votare? Io con ogni probabilità ho votato quest’anno per l’ultima volta.
Paulo: ci mancherebbe! Votare è anche un dovere. Dispiace sentire che ormai moltissimi pensano non valga più la pena.
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